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Amori tossici nei libri – BT Magnolia Parks – Jessa Hastings

Oggi parliamo di amori tossici nei libri perché partecipiamo al blog tour di Magnolia Parks, un libro scritto da Jessa Hastings e pubblicato da Garzanti. Prima di cominciare, vi lascio il banner dell’evento in modo che possiate recuperare le tappe delle altre bravissime blogger che vi hanno preso parte e farvi così un’idea più completa del libro.

amori tossici nei libri

Il libro

Magnolia Parks – Jessa Hastings

amori tossici nei libri

Ci sono tanti amori nella vita. Solo uno rimane addosso come un tatuaggio. Mi guardi nel riflesso dello specchio, con i tuoi occhi chiari che sfavillano. La luce è fioca, il tramonto alle porte, eppure quel bagliore verde mi lascia senza fiato. Odio tutto ciò che esce dalla tua bocca: se le parole fossero pietre, le raccoglierei per soffocarti. Mi racconti dell’ennesima modella che è caduta preda del tuo fascino. Come è capitato a me, tanti anni fa. I tuoi discorsi non dovrebbero più farmi male, in fondo sono stata io a decidere che non c’era futuro per noi e a lasciarti. Da quel momento, mi sono rifugiata nei vestiti firmati e dietro l’espressione annoiata che tutti si aspettano dall’erede del patrimonio della famiglia Parks, una delle più ricche di Londra. Lo sai, BJ, qualche volta mi sembra che solo tu mi conosca davvero, anche se ho deciso di non concederti più questo potere sulla mia vita. Ma quando sussurri il mio nome, le difese che ho eretto vacillano per il terremoto delle emozioni che ancora vivono dentro di me. Che ancora vivono dentro di te. Perché ti conosco, e so quanto questa danza che facciamo da anni, sfiorandoci senza toccarci mai, ti riempie di rabbia e nostalgia. E, credimi, non c’è giorno in cui amore e odio non rischino di incrinare la facciata di ragazza perfetta. Ma non cederò. Me lo ripeto ogni minuto, ogni secondo. Eppure, quando mi guardi nello specchio, so di mentire. Perché quello che provo per te trascende persino la mia volontà.

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La trama di Magnolia Parks mi ha fatto immediatamente balzare in mente la frase “amori tossici”. E quindi parliamone!

«Il punto è che la carta brucia», conclude Reale. «La carta è infiammabile. Si usa per appiccare il fuoco. Ci si accendono caminetti, barbecue, falò… e anche rivoluzioni.»
Reale fa una piccola pausa e si guarda intorno. I ragazzi guardano lui.
Vani ha ripreso a leggere distrattamente, ma è arrivata a un punto romantico del quale le frega meno che della parola che ha appena pronunciato Reale. Rivoluzioni. A Vani le rivoluzioni stanno simpatiche. Chiedere ai suoi. In casa ne pianta una al giorno. Così alza gli occhi un momento.
«Il punto è che, se ci facciamo caso, dietro ogni grande rivoluzione della storia c’è stata della carta. Che ha fatto in modo che la scintilla attecchisse e da lì divampasse l’incendio. […]
Funziona sempre. Dite una rivoluzione e vedrete che dietro c’è sempre qualcosa di scritto», li sfida Reale. «Saggi filosofici, trattati di economia, libelli di denuncia, romanzi e opere teatrali. E non vale solo per le rivoluzioni-rivoluzioni, come la francese, l’inglese, l’americana, insomma quelle che si chiamano proprio così: anche le rivoluzioni sociali, ideologiche…»
«Tipo l’abolizione della schiavitù?» dice Francesca dal fondo classe.
«Ottimo esempio, per il quale si può citare un libro su tutti», dice il professore. «Scommetto che lo conoscete anche voi.»
[…]
«La capanna dello zio Tom».

Comincio così questo articolo sugli amori tossici nei libri, con una citazione da Non ditelo allo scrittore, un libro della serie Vani Sarca, scritto da Alice Basso e pubblicato da Garzanti nel 2017 (leggete questa serie! E leggetevi anche la serie di Anita Bo! Non sono in tema con questo articolo, ma già che ci sono ve li consiglio perché sono libri BELLISSIMI!)

Inizio con questa citazione perché è importante, perché ho avuto questa discussione decine e decine di volte nella mia vita: un libro non è mai solo un libro. Dai libri partono le idee, dai libri iniziano anche le rivoluzioni, sia le rivoluzioni-rivoluzioni sia quelle ideologiche. Ecco perché le parole sono importanti. Ecco perché i libri sono importanti.

Io non leggo un certo genere di romanzi. Perché non mi piacciono, perché non mi lasciano un senso di soddisfazione e di pace quando li finisco, perché non mi appassionano mentre li leggo. Tra questi, inserisco i cosiddetti Forbidden, ovvero quelli con relazioni sessuali di dubbio gusto e di dubbia natura. Non riesco a leggerli perché mi fanno senso e perché non finiscono mai come dovrebbero: una tuta arancione e tanta, tanta psicoterapia.

Eh dai, certe storie potrebbero finire solo in questa maniera.

via GIPHY  Amori tossici nei libri.

 

Romanticizzare certe situazioni è pericoloso perché si arriva a distorcere la realtà. Ora, non sto dicendo che dovrebbero essere censurati, assolutamente non è questa la mia intenzione, ma bisognerebbe impegnarsi per educare il pubblico. In che modo? È presto detto: o con un finale “Tuta arancione e terapia” o con dei disclaimer o con una modifica alle età di riferimento.

L’ho già scritto nell’articolo È solo un libro… ma è davvero così? (che inizia con la stessa citazione, oltretutto), quindi mi autocito:

After è una ca**ta pazzesca. Si può dire? No? Troppo tardi. Dicevo, è una ca**ta pazzesca se letto da me, quasi quarantenne, con i mezzi giusti per capire e comprendere che la vita sentimentale non è sempre una passeggiata e che ogni tanto si incontrano delle brutte persone (sto migliorando in quanto scurrilità. Apprezzate lo sforzo), ma queste brutte persone non devono modificare il nostro essere, non devono rinchiuderci in una gabbia dorata vendendoci la macchina a nostra insaputa (Mr Gray docet) per dire, o scommettendo con gli amici a nostre spese.

Diverso è il ragionamento che potrebbe fare invece una quindicenne o una poco-più-che-ventenne (Vi ricordate Sex and the City?). Perché se i libri che fanno furore hanno questi personaggi che si lasciano umiliare, senza un briciolo di amor proprio o di coraggio, se non viene mai dato il buon esempio, chi non ha la mia stessa esperienza potrebbe essere portato a pensare che l’amore sia davvero quello.

Eh… no.

Prendiamoci un minuto di tempo per ricordare il tempo in cui ero ancora ben lontana dai miei quarant’anni e uno per riflettere bene su quello che ho scritto.

via GIPHY   Amori tossici nei libri

Non so se avete visto girare il meme che dice, parafrasando perché non lo trovo, “Sognate un amore come quello di Romeo e Giulietta, ma sono morti male entrambi dopo pochissimi giorni”. Il punto è proprio questo: idealizzare le cose sbagliate, soprattutto in giovane età, è pericoloso perché potrebbe spingere poi nella realtà ad accettare cose assurde dalle quali dovremmo scappare veloci come il vento.

Un esempio su tutti? Il re di tutti gli amori tossici nei libri: Cinquanta sfumature di grigio (e seguiti vari). Lui è uno stalker. Ricco e bello, ma è uno stalker. Non giriamoci intorno. Ana è la sua vittima. E, per dirla come Caroline Julian in una puntata di Bones (3×15 – L’ultimo discepolo), succede quello che succede di solito: una personalità forte ne incontra una debole e fa quello che vuole.

Poi nessuno vieta di leggere e di scrivere di certi argomenti eh, io stessa leggo delle cose allucinanti sapendo che sono allucinanti ma che sono il mio guilty pleasure, e non c’è assolutamente nulla di male, ma il punto è proprio questo: SAPENDO CHE SONO ALLUCINANTI.

Ma perché gli amori tossici sono così gettonati? Intanto perché c’è un mood perverso lanciato dalle Tik-toker per cui se un libro non è spicy (ovvero con scene di sesso), allora non vale nemmeno la pena di leggerlo, e le storie d’amore tossico hanno sempre un sacco di sesso, e poi per l’idea assurda che se non è difficile allora non ne vale la pena. Qui potrei fare il pippone supremo, ma me lo tengo per la prossima occasione, tanto arriverà di sicuro.

Comunque, no. L’amore vero non è difficile. Perché dovrebbe? Però è anche vero che un minimo di difficoltà bisogna inserirla, altrimenti di cosa scrivi?

Lui e lei che si incontrano nel reparto banane dell’Esselunga e si sposano una volta raggiunti i diecimila punti Fragola? Bello, eh, per carità, ma che noia! (anche se con diecimila punti Fragola prendi un sacco di premi bellissimi).

Quindi sì alle difficoltà, ma magari non lasciamo “passare in cavalleria” i reati. Non normalizziamo cose che non andrebbero normalizzate, per favore. Unə che viene con te per scommessa non è amore. Unə più grande di te che ti manipola e che ti costringe a fare quello che non vorresti fare non è amore. Unə che ti pesta come un tappeto non è amore.

Perché poi certe manipolazioni sono sottili e non sono così immediate e sfacciate come un mr Gray qualsiasi che vende la macchina della stordita perché “mimimimi non è sicura”, quindi bisogna sempre stare attentə, imparare ad allenare il nostro spirito critico.

Un altro esempio che mi viene in mente è La vita invisibile di Addie La Rue della Schwab. La storia era anche carina, eh, poi ho capito bene i significati del potere di Henry e mi sono venuti i brividi. Perché nessuno, NESSUNO, si è posto il problema! Altro che amori tossici!

O, ancora, I segreti delle magnolie di Sherryl Woods. Questo è sottilissimo eh. Perché si parla di maternità e Helen, uno dei miei personaggi preferiti, cade miseramente. È molto, molto discutibile, nonostante il libro sia carino. E anche questo viene fatto passare come una cosa normale, una cosa che “eh va beh, ma poverina, bisogna capire!”. Anche no. Non voglio dirlo apertamente perché non voglio spoilerarvi nulla, ma se avete letto il libro sapete a cosa mi riferisco.

Esistono anche libri in cui certe tossicità sono funzionali alla trama e sono ben gestite. Un esempio al volo? Il palazzo di carta di Miranda Cowley Heller. Non è assolutamente un libro per tutti i palati, non è un libro facile e il modo in cui tocca certi argomenti è aberrante, a tratti, ma nell’insieme funziona perché l’effetto straniante era proprio quello che l’autrice cercava, non viene romanticizzato proprio niente.

Non so se sono riuscita a spiegarmi, forse sono solo deliri senza senso, ma sapete anche che se non ne parlo con voi con chi ne devo parlare? Fortunellə!

Comunque, ora vado a finire di leggere Magnolia Parks e poi magari ci torniamo su!

Intanto lascio a voi la parola: quale genere di romanzo non sopportate? Sapete riconoscere gli amori tossici nei libri? Avete altri titoli che vi hanno fatto innervosire?

Avete letto Magnolia Parks? Vi aspetto per commentarlo!

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NdA: il libro mi è stato fornito perché potessi recensirlo. Questo non ha influito sulla mia opinione finale.
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Pubblicato da Sara Emme

Sono Sara e sono una lettrice compulsiva. Ho vissuto in Cina dal 2009 al 2017. Oltre ai libri, amo i viaggi, la fotografia, i gatti e la buona cucina. Appassionata di Harry Potter e del magico mondo creato dalla Rowling, passo la vita trascinando il mio povero marito (sant'uomo!) per i parchi a tema sparsi per il mondo.

2 Risposte a “Amori tossici nei libri – BT Magnolia Parks – Jessa Hastings”

  1. Non è colpa delle tiktoker, era così già da prima. Le storie dei vecchi Harmony sono tutte così: lui la tratta malissimo ma è amore. Sarà perché la nostra cultura da sempre veicola che la donna è l’angelo del focolare, che una brava moglie comprensiva è quello che trasforma un irresponsabile (“l’uomo è così per natura”) in uomo perbene? Maria Goretti l’hanno fatta santa (ogni volta che ci penso fumo).
    Da sempre è tutto un “poverino, lo devi capire”. Perché la donna che sopporta alla fine viene premiata. E tutte queste storie d’amore alla fine non dicono questo?

     
    1. Sono d’accordo solo in parte.
      “Era così già da prima”. Certo, e adesso siamo messe come siamo messe. Mi aspettavo (e speravo) un minimo di evoluzione, soprattutto dalle nuove generazioni e invece niente.
      Non solo.
      Ci sta che ci sia, in una trama, un rapporto tossico, ma perché questo non viene mai evidenziato quando vengono fatte le recensioni? Accade molto di rado ed è una cosa preoccupante perché la manipolazione non viene riconosciuta. Quando ho scritto la recensione di Addie La Rue sono stata attaccata per la questione del potere di Henry. Mi hanno detto che sono esagerata. Perché NESSUNO ha colto e hanno normalizzato una cosa che assolutamente non deve essere normalizzata! Non so se posso essere esplicita, non vorrei rovinare la lettura a qualcuno.

      Per tutto il resto, invece, sono assolutamente d’accordo, per questo dico che bisogna imparare ad allenare lo spirito critico, anche perché ci può salvare anche nella vita reale.

       

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