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Drago: la serie – Lorenzo Visconti

La legge del Drago Book Cover La legge del Drago
Drago #1
Lorenzo Visconti
Noir - Giallo
Cairo
2018
238

«E questo dove sta scritto?»
«Da nessuna parte: è la legge del Drago. Se non la rispetti ti spezzo le ossa.»

Lorenzo Visconti, detto il Drago, è un poliziotto della questura di Milano che dopo essere stato incastrato per un delitto che non ha commesso, vede andare in frantumi la propria carriera. Rilasciato in attesa di processo ha un solo obiettivo: scoprire il vero colpevole.

Senza lavoro e senza prospettive, non gli resta che mettere l’esperienza e il fiuto da ex sbirro a disposizione del miglior offerente, legale o illegale che sia.

Quando però viene assunto per indagare sull’apparente suicidio di una ragazzina in un parco, si trova invischiato in una storia più grande di lui che lo proietta in un incubo di marciume e violenza. A coprirgli le spalle la sua ex collega Lara Serrano e Jamel Blanchard, un francese dalla pelle scura con la fissa per le nuove tecnologie.

La legge del Drago è un noir dai toni forti, in una Milano corrotta e spietata, nel pieno di una crisi economica che sta per devastare le esistenze di molti.

Oggi parliamo di Drago: la serie, scritta da Lorenzo Visconti e pubblicata, nel corso degli anni, da Amazon Publishing, da Cairo editore e da La Corte.

La serie è così composta:

  • La legge del Drago
  • Il morso del Drago
  • Le piume del Drago
  • Il karma del Drago
  • La furia del Drago

In questo articolo parleremo dei primi quattro volumi che compongono questa serie crime. Per comodità, nell’infografica del libro vi lascio i dati del primo volume, così sapete da quale partire, anche se al momento alcuni non sono disponibili causa cambio di casa editrice/ripubblicazione/non lo so, se qualcuno lo sa che dia un segno. E siano benedetti gli acquisti compulsivi nei secoli dei secoli. E le biblioteche!

Lorenzo Visconti, detto il Drago, è un ex poliziotto che ha avuto guai con la legge, per cui è stato a San Vittore a scontare una pena per un crimine che non ha commesso. Uscito dal carcere senza prospettive, ritrova il suo amore, Lara Serrano, il suo vecchio mentore e allenatore, Ezio, che gli custodisce l’altra sua grande passione, oltre a Lara e al pugilato, una Ducati Monster 696, e soprattutto riprende le vecchie abitudini, la corsa mattutina e il suo Fernet al bar di Gerry.

Grazie a Lara, inizia a indagare su delitti che sono considerati chiusi dalla polizia, ma che lasciano dubbi sulla loro soluzione. È durante la prima di queste indagini che conosce Jamel, genio dell’informatica, laureato in astrofisica, che gestisce un internet point. Grazie alle sue capacità da nerd, Jamel aiuterà il drago in tutte le sue indagini, diventandone una sorta di amico.

A concludere i personaggi che orbitano intorno al Drago, non posso non nominare Barillà, un carabiniere gay, con dei curatissimi baffi, per cui Lorenzo lo prende in giro costantemente, e Sonia, una veterinaria che “ricuce” il Drago, ogni volta che si trova a dover affrontare i nemici a suon di pugni.
Il gruppo intero affronterà in ogni romanzo, più di un’indagine, una principale, e una diciamo così, secondaria.

Il tema della tutela dell’ambiente è spesso presente, e si nota già dalla scelta del protagonista di essere vegetariano. 

Il mondo è un posto schifoso […]. Ammazziamo gli animali. E questo sarebbe il meno peggio. È come li facciamo vivere, come li facciamo soffrire che mi disgusta. I vitelli piangono, sai? Osservali quando li vedi ammassati sui camion. E i maiali non sono esseri stupidi come si pensa, tutt’altro. Devi sentire come gridano quando li portano al macello. E nessuno glielo ha detto prima. Lo capisci? […] Da quel momento ho deciso che mangerei un uomo piuttosto che un animale. Almeno quello so cos’ha fatto, se l’è meritato. Uno di quegli stronzi che seviziano le donne o i bambini, che ammazzano senza scrupoli; uno di quelli di cui nessuno sentirà mai la mancanza…

Da questo piccolo estratto si evince tutta la linea di pensiero del Drago: Occhio per occhio, dente per dente, a difesa dei più deboli, sia essi umani o animali.

Il Drago, nonostante la sua scorza dura, da picchiatore, da uomo rude, da stronzo (si può dire in una recensione stronzo? vabbè ormai l’ho detto) è in realtà un uomo dall’animo nobile, un giusto, uno di quelli che si farebbe ammazzare pur di fare giustizia.
E i suoi “compari” non sono da meno.

Le avventure che si trova a vivere sono tutte al cardiopalma, ogni romanzo è ricco di suspense, ogni indagine è condotta fin nei minimi particolari, niente è lasciato al caso. 

La storia di Lorenzo Visconti è ambientata a Milano, quella sotterranea, quella dalle tinte fosche e cupe, quella della movida, delle discoteche, della bamba e degli usurai.

Negli occhi ora ho solo Milano, la mia metropoli crudele e senz’anima.

Luci gialle e buche, mignotte e spazzini al lavoro. Milano cambia solo nelle vie del centro, altrove è sempre decadente.

Ogni romanzo si legge in pochissimo tempo, la narrazione cattura e avvince. Ho letto i quattro romanzi in un soffio e una volta terminati non potevo fare a meno di pensarci, e di pensare alla figura del Drago, chiamato così da una canzone di Gaber “in cui un tizio rubava una Lambretta come avevi fatto tu. Da allora ti ribattezzarono Drago […] Il suo nome era Cerutti Gino ma lo chiamavan Drago”.

Questo alias ribadisce la psicologia di Lorenzo, duro e forte, coraggioso, sfrontato, incurante della legge e delle buone maniere, ma che in fondo nasconde un animo buono e lo si capisce dal suo amore per Lara, per gli animali che salva, come Bianca, la cagnolina di Ezio o le due porcelline d’india regalate a Jamel. 

Ma si intuisce soprattutto dal rapporto dolcissimo con il padre, malato di Alzheimer. 

Per lui sono tutte notizie fresche, visto che non ricorda nulla a breve termine. Solo qualche fatto accaduto trenta o quarant’anni fa. […] poi più nulla. Un gran vuoto, un buco nero a cui hanno dato un nome: Alzheimer.

Non avevo letto mai nulla di Paolo Roversi, né come tale né con lo pseudonimo di Lorenzo Visconti, e mi sono persa tanto, che devo assolutamente recuperare. L’autore ha un modo così intenso di narrare, che è difficilissimo poi uscire dalle sue pagine per tornare alla realtà. Ti entra nella testa e nel cuore, ti fa sussultare e ti emoziona. Più di una volta mi sono trovata con le lacrime agli occhi, per un brano particolarmente intenso di vita vera, perché tutto quello che lui narra è realtà. 

 Curiosità: Lorenzo Visconti è Paolo Roversi. Lo pseudonimo dell’autore è il nome del protagonista della serie.

Avete letto questa serie? Vi aspetto per commentarla insieme!

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