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I delitti di Whitechapel – Guido Sgardoli, Massimo Polidoro

I delitti di Whitechapel Book Cover I delitti di Whitechapel
Guido Sgardoli, Massimo Polidoro
Giallo, Thriller, Romanzo storico, Letture per ragazzi
DeA Planeta Libri
2022
Digitale - Cartaceo
351
Fornito dalla Casa Editrice

Mendicanti, marinai appena sbarcati al porto, ubriaconi, ladri. Questa è la gente che si aggira per i vicoli bui e maleodoranti dell’East End di Londra. Difficile uscire da quelle strade indenne. Impossibile se sei una donna e l’ora di Jack lo Squartatore è scoccata. Sybil Conway però è quanto di più lontano dal miserabile mondo di Whitechapel. È una giovane donna acculturata e benpensante, che abita fuori Londra insieme a sua zia Elizabeth. Conduce una vita monotona e semplice, priva di grandi emozioni. Fino al giorno in cui riceve un telegramma da Scotland Yard che le rivela che sua madre è la quarta vittima dello Squartatore. Davanti a una notizia così scioccante Sybil vorrebbe provare qualcosa ma… non è facile empatizzare con la donna che l’ha abbandonata da piccola, diventando una senzatetto, una prostituta da due soldi. Zia Elizabeth in effetti sostiene che se la sia cercata. Anche i giornali, in un certo senso. Come se lo Squartatore, con le sue vittime, stesse ripulendo le strade. Sybil però non è disposta ad accettare un pensiero solo perché è la convenzione. Intende scoprire lei stessa chi fosse sua madre e perché sia stata assassinata. Ma addentrarsi per le vie di Whitechapel non è mai saggio, soprattutto se la scia di sangue lasciata da Jack lo Squartatore è ancora fresca… Un romanzo misterioso e dalle tinte oscure, che catapulta nella Whitechapel di fine Ottocento, raccontando in modo inedito le donne di Jack lo Squartatore.

Oggi partecipiamo al review party di I delitti di Whitechapel, il nuovo libro di Guido Sgardoli e Massimo Polidoro pubblicato da DeA Planeta Libri. Prima di cominciare vi lascio il banner dell’evento in modo che possiate recuperare le recensioni delle altre bravissime blogger che vi hanno preso parte e farvi così un’idea più completa del libro.

I delitti di whitechapel

Tutti conosciamo la storia di Jack lo squartatore, l’inafferrabile assassino che verso la fine del 1800 ha imperversato per le strade di Londra, uccidendo brutalmente delle povere sventurate.
Su questo personaggio, che ancora oggi ha il potere di colpire l’immaginario collettivo proprio a causa del mistero che lo circonda, sono stati scritti trattati, saggi, libri di vario genere, sono stati girati i film e documentari.

Chi sono io, quindi, per tirarmi indietro? Potevo non leggere un libro su Jack, oltretutto scritto da Sgardoli e da Polidoro? 

Vediamolo insieme. 

Seguitava a essere considerato assassino di prostitute nonostante, come la stessa Sybil aveva avuto modo di riscontrare, nessuna delle donne uccise praticasse il mercimonio. Aver avuto relazioni con altri uomini al di fuori del matrimonio non poteva essere considerata prostituzione, ma era più agevole e conveniente per tutti ricondurre quella lunga scia di omicidi a una semplice convinzione, ovvero che esistessero donne meritevoli di vivere e altre indegne di insudiciare il mondo con la loro presenza e dunque sacrificabili. Per alcuni, come Edward Fairfield, Jack era un fustigatore di costumi corrotti, un giustiziere di donne immorali.”

La protagonista della storia è Sybil Conway, la figlia di una delle vittime dello Squartatore, che si ritrova a Londra con la zia per il funerale della madre. Zia e nipote vengono ascoltate dalla Polizia, ma l’inchiesta pare essersi ormai arenata. Del resto, a chi interessa davvero la sorte di qualche povera prostituta che, in fondo in fondo, se l’è andata a cercare? Sybil, mossa dai sensi di colpa, non ci sta e decide di indagare per conto suo, seguendo la scia di sangue e i pochi indizi a disposizione. Quello che scoprirà, in realtà, è che Whitechapel è una città nella città, in cui può essere davvero pericoloso addentrarsi, in cui nulla è come sembra e che, tra lo squallore, è ancora possibile trovare scampoli di affetto e gentilezza.

Non sto a farvi riassunti sulla trama, non avrebbe senso e non voglio assolutamente rischiare di rovinarvi la lettura, tanto avete capito di cosa parla il romanzo.

Lasciati dare un consiglio, ragazza mia» la redarguì aspra la donna. «Non avere fretta di giudicare le persone sulla base di quello che fanno o che credi abbiano fatto. Molte donne sono costrette a svilirsi, a umiliarsi, perché non hanno alternative. Non sono loro a considerarsi oggetti, ma il mondo, che appartiene agli uomini. Non abbiamo voce né diritti agli occhi dei benpensanti, gli stessi che poi, protetti dall’oscurità e all’insaputa delle loro famiglie, pagano le donne che disprezzano per ottenerne i favori. Tua madre, al pari di molte altre, era solo una vittima. Donne alla deriva, abbandonate al loro destino come gusci vuoti. In questo maledetto mondo, se non hai un marito che ti protegge e ti mantiene, diventi di fatto una donna di malaffare, una poco di buono, una donna perduta, anche se non fai nulla di male. E questo modo di pensare, alla fine, ti condiziona e anche se non lo sei, di malaffare ci diventi. E ti perdi.

Che belle le donne di Whitechapel. Sono donne contro le quali la vita si è accanita in modo a volte feroce, ma ho amato ognuna di loro, così come ho adorato il taglio che hanno dato gli autori alla storia.

Il mondo poteva essere feroce con le donne che reagivano. Ma lo era anche con quelle che si arrendevano. Era un mondo che spesso, se ti toccava in sorte di nascere donna, comunque andasse, ti prendeva a morsi e ti lasciava a terra sanguinante.

È un punto di vista finalmente diverso, un racconto che cerca di riabilitare il nome di quelle povere donne che hanno perso la vita in modo terribile per mano di un pazzo che non è mai stato catturato e che non ha mai pagato per quello che ha fatto. Le storie delle persone realmente esistite si intrecciano con maestria alle vite dei personaggi di fantasia, dando così vita a una storia corale scritta in difesa delle donne. Viene spesso nominata la condizione della donna all’interno delle mura domestiche, nei luoghi di lavoro e, più in generale, nella società vittoriana. Se Whitechapel era un brutto quartiere, nel resto di Londra non era un “Carnevale di Rio”, per dirla con un eufemismo. Le donne, e lo vediamo molto bene leggendo I delitti di Whitechapel, spesso erano imprigionate in matrimoni violenti e senza amore, senza possibilità di fuga, senza aiuti.

A storia conclusa, gli autori fanno un excursus molto chiaro e piacevole da leggere su quella che era la vita in generale a Whitechapel, su Jack e le sue vittime, sull’operato della polizia, sui sospettati e sulle prove raccolte. Vi diranno anche quali sono i personaggi inventati e le differenze tra la realtà storica e quella romanzata nelle persone esistite davvero, quindi non fermatevi dopo la parola fine!

Il romanzo è scorrevole, truce il giusto senza scadere nel macabro. Forse un po’ troppo particolareggiato se siete molto sensibili, ma non è disturbante, più che altro perché ci si immedesima molto in Sybil. Cerco di spiegarmi meglio… Sybil è stata abbandonata dalla madre ed è cresciuta con la prozia fuori Londra, non in modo agiato, ma non le è mai mancato nulla, ha potuto studiare (a differenza di moltissimi altri bambini) e ora che ha sedici anni lavora come dama di compagnia presso una ricca signora. Sicuramente ha avuto una vita privilegiata, migliore di quella che avrebbe avuto restando con la madre o in un orfanotrofio. Tutto a un tratto, l’orrore è entrato con prepotenza nella sua esistenza fatta di libri letti ad alta voce e di tè pomeridiani, ma lei non si lascia scoraggiare e affronta le sue paure, i suoi timori, si apre a un mondo nuovo che non avrebbe mai potuto conoscere altrimenti e cerca di far pace con il rancore e con il senso di colpa che prova nei confronti della madre. Ha una bellissima evoluzione!

Insomma, per farla breve, I delitti di Whitechapel è un bel romanzo, in cui c’è una protagonista femminile tosta, in cui le atmosfere sono rese alla perfezione e in cui c’è anche precisione storica. Lo consiglio agli appassionati di gialli e thriller e a tutti gli appassionati della storia di Jack lo Squartatore.

Avete letto I delitti di Whitechapel? Vi aspetto per commentarlo!

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NdA: il libro mi è stato fornito perché potessi recensirlo. Questo non ha influito sulla mia opinione finale.
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Pubblicato da Sara Emme

Sono Sara e sono una lettrice compulsiva. Ho vissuto in Cina dal 2009 al 2017. Oltre ai libri, amo i viaggi, la fotografia, i gatti e la buona cucina. Appassionata di Harry Potter e del magico mondo creato dalla Rowling, passo la vita trascinando il mio povero marito (sant'uomo!) per i parchi a tema sparsi per il mondo.

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