Il club delle lettrici compulsive

Il colpo che mancò il bersaglio – Richard Osman

Il colpo che mancò il bersaglio Book Cover Il colpo che mancò il bersaglio
Il club dei delitti del giovedì #3
Richard Osman
Giallo
SEM
2022
Digitale - Cartaceo
368
Acquisto personale
Roberta Corradin

È un giovedì come tanti, uno di quelli in cui tutto sembra svolgersi all’insegna della normalità. Tranne che, per il Club dei delitti del giovedì, i guai sono sempre in agguato. Un personaggio della televisione locale, a caccia di un titolo forte per l’apertura del telegiornale, si mette in contatto con i nostri quattro protagonisti, che stanno indagando sul presunto suicidio di Bethany Waites, precipitata mentre era a bordo della sua auto da una strada di montagna, il cui corpo non è mai stato trovato. Nel frattempo Elizabeth, uno dei quattro membri del Club, viene avvicinata da un uomo che ha una proposta per lei: o accetta di uccidere una certa persona o sarà lei a morire… Mentre Elizabeth è alle prese con la sua coscienza (e una pistola), la banda e i suoi improbabili nuovi amici, tra cui star della tv, riciclatori di denaro ed ex colonnelli del KGB, cercano di risolvere il mistero. Riusciranno a catturare il colpevole e a salvare Elizabeth prima che l’assassino colpisca di nuovo? L’ultima indagine di una banda di vecchietti arzilli, investigatori speciali.

Oggi parliamo di Il colpo che mancò il bersaglio, scritto da Richard Osman e pubblicato in Italia da SEM. Questo è il terzo libro della serie Il club dei delitti del giovedì ed è così composta:

Allerta spoiler - il colpo che mancò il bersaglio

Attenzione, questo è il terzo volume di una serie. Mentre non ci saranno spoiler su questo nuovo libro, inevitabilmente ci saranno riferimenti ai libri precedenti. Se non siete in pari con la lettura, procedete con cautela!

Vi dirò la verità: avevo in sospeso questa serie da così tanto che non volevo finire il terzo libro… perché ora mi tocca aspettare!
Il Club è composto da persone straordinarie e, via via che leggo delle loro avventure, mi è sempre più difficile pensarli solo come personaggi di carta e inchiostro e non come veri esseri umani.
Passerei le ore a osservare i battibecchi tra Elizabeth e Ibrahim, ad ascoltare le tirate di Ron e i commenti di Joyce. Davvero! Forse rischierei e berrei anche una tazza di tè… Forse, eh!

Ma lasciamo da parte i miei deliri di lettrice compulsiva e parliamo del libro.

Credo che Il colpo che mancò il bersaglio sia il più divertente della serie (per ora, ovviamente). Ormai i caratteri sono ben delineati e, arrivati a questo punto, conosco tutti alla perfezione. O quasi.

Eh.

Incredibile ma vero, Osman è riuscito a sorprendermi di nuovo. Non tanto con la trama perché alcune cose me le aspettavo, ma proprio per i nuovi lati del carattere dei suoi magnifici protagonisti. Non c’è nulla di forzato, sono evoluzioni naturali molto, molto convincenti.

Ritroviamo anche alcuni dei personaggi che hanno fatto la loro comparsa in L’uomo che morì due volte e credo proprio che daranno vita a un nuovo fil rouge da seguire assolutamente.

Non voglio dirvi nulla sulla trama perché, lo sapete, è un giallo ed è un attimo dire una parola di troppo. Cosa posso dirvi, dunque?

Elizabeth mostra una crepa nella maschera di freddezza che indossa. E, credetemi, è straziante.
Nella vita di Joyce è arrivato Alan. Se siete in pari con la lettura, sapete già.
Chris non mangia una barretta al cioccolato da mesi.
Ron odia dover usare il bastone per aiutarsi.
Donna è felice.
Ibrahim ama il suo lavoro nonostante sia in pensione.

Leggetelo.

Ah, non posso cavarmela così? Uffa.

Il giallo ha più linee narrative che confluiscono nello stesso punto anche quando non dovrebbero, ma la forza della banda, come Chris chiama i quattro membri del Club, sta proprio nel creare collegamenti improbabili in modo da ottenere “qualcosa”. È proprio grazie a un collegamento improbabile che arrivano a indagare sulla scomparsa di Bethany Waites, giornalista precipitata con la sua auto da una scogliera. Il corpo non è mai stato ritrovato ed è un cold case che non può che appassionare i membri del Club.

Tra interviste pilotate, irruzioni su set televisivi, incursioni in case di lusso e cadaveri – veri e finti –, i quattro protagonisti allargheranno i loro orizzonti e le loro conoscenze (personali e informatiche), riuscendo a cacciarsi irrimediabilmente nei guai.

Sempre ai confini della legalità (ma cosa vuol dire legalità, poi?), Il colpo che mancò il bersaglio è una storia complessa ma davvero ben costruita, in cui c’è sempre spazio per una battuta e una tazza di tè.
Amo in modo spassionato lo humour di Osman, che riesce ad alternare momenti esilaranti ad altri decisamente più delicati.

Passeggiando, tengono le mani intrecciate, le braccia leggermente penzoloni, i cuori all’unisono. Questa routine non ci ha messo molto a diventare il momento preferito della giornata per Elizabeth. Il suo bel marito, felice. Ancora per un po’, può fare finta che vada tutto bene. Che la mano di Stephen starà per sempre nella sua.

Come sempre, la forza di questa serie sono le persone. Senza girarci troppo attorno, Stephen è il personaggio che mi tocca di più. Avete mai avuto a che fare con una persona con demenza? Ecco. La si vede scomparire a poco a poco, giorno per giorno. Prima è un nome che non viene più spontaneo, poi tutto sbiadisce. E quando inizi a sbiadire tu agli occhi di una persona che ami… beh, è lì che sai che l’hai persa. Sento il dolore di Elizabeth, conosco la fatica che fa Stephen, ammiro la costanza di Bogdan. Le loro scene sono sempre belle, sempre toccanti anche quando sono divertenti.

Del resto, anche questa è la vita, e i romanzi non sarebbero credibili se fossero tutti belli sani, in forma smagliante e senza nemmeno un ginocchio problematico a quasi ottant’anni, no?

«Ok, ecco come vedo le cose io. Vi conosco tutti da poco. Ma questo è solo il mio punto di vista, e chi sono io per dirlo? Però in questa stanza, ognuno a suo modo, siete tutti completamente fuori di testa.»
Joyce guarda Elizabeth. Elizabeth guarda Ibrahim. Ibrahim guarda Ron. Ron guarda Joyce. Viktor e Alan si guardano a vicenda.
Stephen contempla la stanza. «Non ha mica torto.»

Al solito, ci sono parti scritte in terza persona e capitoli in cui Joyce racconta, scrivendo il suo diario, ciò che accade. Mi piace la sua trasformazione. È quella più convincente di tutti e mi ritrovo spesso a fare il tifo per lei. Vedova, ha amato tantissimo suo marito Gerry, sua colonna portante. Viene spesso sottovalutata e criticata, anche in modo aspro, dalla figlia che sembra sempre prenderla per scema, se mi si passa il termine, quando in realtà Joyce ha un’intelligenza brillante e un acuto spirito d’osservazione. Certo, è anche molto ingenua a tratti, ma riesce a farsi valere quando serve. La trovo adorabile!

Ça va sans dire, non vedo l’ora di leggere il prossimo capitolo di questa serie. Se amate i gialli, non fatevela scappare!

Avete letto Il colpo che mancò il bersaglio? Vi aspetto per commentarlo!

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Pubblicato da Sara Emme

Sono Sara e sono una lettrice compulsiva. Ho vissuto in Cina dal 2009 al 2017. Oltre ai libri, amo i viaggi, la fotografia, i gatti e la buona cucina. Appassionata di Harry Potter e del magico mondo creato dalla Rowling, passo la vita trascinando il mio povero marito (sant'uomo!) per i parchi a tema sparsi per il mondo.

2 Risposte a “Il colpo che mancò il bersaglio – Richard Osman”

  1. discutevo con mia moglie di questo libro, e lo mettevo a confronto con i personaggi delle serie televisive. Abbiamo appena terminato di guardare Sex Education, e ho avuto la sensazione che gli autori di quello show usassero i loro personaggi come delle bamboline, facendogli fare azioni a volte crudeli, a volte senza senso. Al contrario, Osman ama i suoi personaggi, li rispetta, non gli farebbe del male senza motivo, non gli farebbe fare azioni sconsiderate o senza senso. Osman ama i suoi personaggi, e si sente, eccome se si sente

     

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