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Il mio demone – Monica B.

Il mio demone Book Cover Il mio demone
Monica B.
Fantasy
Self-Publishing
2021
Digitale - Cartaceo
430
Fornito dall'autrice

LUI
Sono il dolore, vivo nel buio e bramo la solitudine. Non conosco pietà, non concedo clemenza.
Ho scelto di desiderarti anche quando non avrei dovuto farlo.
Non posso averti eppure sei mia.

LEI
Vivo una vita a metà, con un nome che non è il mio. Ogni giorno fingo che tutto vada bene.
L’amore per me non esiste, ma tu mi fai credere che non sia così.
Ti ho visto e mi hai sconvolto l’esistenza.

Un demone che non crede nell’amore e una mortale che non pensa di poter amare.
Una guerra sotterranea che potrebbe distruggere le loro esistenze.
Tra intrighi e battaglie, nuove amicizie e un pizzico di magia, i protagonisti ci trasportano in un racconto dove tutto può accadere, anche l’inaspettato.

Il mio demone è il primo libro di una trilogia nata dalla penna di Monica B.

La trilogia è così composta:

  • Il mio demone
  • La mia tempesta
  • La mia fenice

Quando mi hanno proposto di immergermi in un mondo arricchito dalla presenza di demoni, streghe ed avventure negli Inferi ero super eccitata e speravo di imbattermi nel capitolo iniziale di una grande avventura.

«Non dovresti mai ignorare le tue sensazioni, saranno loro a guidarti nella vita», mi risponde sibillina, «che cosa cercavi nella notte?».

La protagonista, Hope, è una ventunenne che si divide tra due lavori, caffetteria di giorno e locale per adulti di notte. Fiera e indipendente, coltiva poche amicizie e concede raramente la propria fiducia a tutto tondo, soprattutto agli uomini.

Al Supreme, locale gestito dal misterioso Dante, inizierà la sua avventura con il mondo “parallelo” fatto di demoni, ossia angeli caduti, e streghe. Partirà tutto da una forte attrazione verso il sexy tenebroso Andras, ma evolverà coinvolgendo il passato della giovane, che scoprirà di esser più di una semplice cameriera.

C’è molto altro, oltre noi, in questo mondo, era solita dirmi. Non ho mai dato la giusta interpretazione alle sue parole.

Purtroppo devo ammettere che, oltre alle mie belle aspettative, tra le pagine del romanzo ho trovato ben poca innovazione. Moltissime frasi e scene, soprattutto quelle legate all’attrazione sessuale tra Hope e Andras, sono quasi identiche a frasi che possiamo ritrovare in altri romanzi come Cinquanta sfumature ( “Il suo gemito mi arriva dritto alle parti basse” oppure “Ho il cazzo duro e palpitante al pensiero…”). Benché l’autrice ci metta del suo nell’inserire la diffidenza della protagonista, il suo esser stoica verso gli uomini e molto matura e indipendente nella vita, Hope risulta scialba e poco interessante per buona parte del romanzo.

La trama è accattivante, anche se lo si scopre almeno a metà romanzo, ma scorre lenta e ripetitiva. Lei che pensa a lui che è ossessionato da lei, geloso e morboso (anche qui in modo troppo simile a un Edward Cullen o a un Christian Grey).

Lo stile dell’autrice è audace e potrebbe anche esser apprezzabile se non cadesse troppo spesso nel volgare con frasi o parole come “mi gratto il sedere”, “porca puttana” e altre allegoriche uscite simili, “scopare” e la parola per antonomasia, “cazzo”, che si ripetono con molta fluidità nel testo. Un ulteriore neo sullo stile sono le tre parole o brevi frasi che si trovano qua e là verso la fine dei capitoli, non aggiungono nulla alla trama e sanno molto di ricerca di stile esagerata.

Come ormai è noto io amo i Fantasy e tutto il mondo che li circonda, ma sono dispiaciuta di non aver trovato, in questo esordio di saga, l’effetto wow che mi suscitava la premessa sulla trama. Non sono riuscita a immergermi a pieno nel mondo descritto da Monica B., forse anche per la scarsità delle descrizioni legate all’ambiente o alla città (diciamolo, Chicago è una gran città dark, andava sfruttata come terza protagonista!).

Né Hope, né Andras mi hanno davvero spiazzata, nemmeno con la rivelazione dei ricordi a carico della protagonista, anche se è forse il momento apice di tutto il romanzo.

La verità è che, anche chi ama il genere Fantasy o Urban fantasy, è stufo di imbattersi in storie dove il 90% dell’azione gira attorno all’attrazione semi-proibita tra mortale e demone o vampiro o altro essere magico. Leggere più di mezzo capitolo che descrive la prima volta della protagonista, per quanto descritta con dovizia di particolari (anche troppi e non troppo fini in alcuni passaggi), non è ciò che cerco in un romanzo soprattutto se langue di azione, vivacità e inventiva nella trama principale.

Mi spiace, ma non penso leggerò il proseguo delle avventure di questi due moderni amanti divisi tra Terra e Inferi.

Avete letto Il mio demone? Vi aspetto per commentarlo!

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NdA: il libro mi è stato fornito perché potessi recensirlo. Questo non ha influito sulla mia opinione finale.

 

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