Il club delle lettrici compulsive

Il primo caffè della giornata – Toshikazu Kawaguchi

Il primo caffè della giornata Book Cover Il primo caffè della giornata
Finché il caffè è caldo #3
Toshikazu Kawaguchi
Narrativa
Garzanti
2022
Digitale - Cartaceo
180
Fornito dalla Casa Editrice
Claudia Marseguerra

Nel cuore del Giappone esiste un luogo che ha dello straordinario. È una piccola caffetteria che serve un caffè dal profumo intenso e avvolgente, capace di evocare emozioni andate. Di far rivivere un momento del passato in cui non si è riusciti a dar voce alle emozioni più profonde e sentite o si è arrivati a un passo dal deludere le persone più importanti. Per vivere questa esperienza unica, basta seguire poche e semplici regole: accomodarsi al tavolino che si preferisce e gustare il caffè con calma, un sorso dopo l'altro. L'importante è fare attenzione che non si raffreddi. Per nessuna ragione. Gira voce che cose inimmaginabili accadano a chi lascia anche una sola goccia, gelata, nella tazza. Non è un caso che entrare in questa caffetteria non sia per tutti. Solo chi ha coraggio e sente il bisogno di mettersi in gioco, può farsi avanti e rischiare. Proprio come Yayoi, che, privata dell'affetto dei genitori quando era ancora molto piccola, non sa bene come accogliere e accudire una nuova vita. O Hayashide, la cui carriera sfavillante, costellata di successi, non gli ha dato modo di accorgersi della felicità che ha sempre avuto a portata di mano. O ancora Reiko, che non ha mai saputo chiedere scusa all'amata sorella e ora si sente schiacciata dal senso di colpa, bloccata in un eterno presente dove ogni giorno è identico al successivo. E Reiji, per cui una frase semplice come “ti amo” rappresenta ancora un ostacolo invalicabile. Ciascuno vorrebbe poter cambiare quello che è stato. Riavvolgere il nastro e ricominciare da capo. Ma cancellare il passato non è la scelta migliore. Al contrario, ciò che conta è imparare dai propri errori per guardare al futuro con ottimismo, senza pensare alle occasioni mancate. Perché ci saranno sempre nuove possibilità di inseguire la vita che si desidera.

Oggi partecipiamo al review party di Il primo caffè della giornata, il terzo libro di Toshikazu Kawaguchi e pubblicato in Italia da Garzanti. Prima di cominciare, vi lascio il banner dell’evento, in modo che possiate recuperare le recensioni delle altre bravissime blogger che vi hanno preso parte e farvi così un’idea più precisa del libro.

il primo caffè della giornata copia

Se state pensando di tornare a Tokyo, nella piccola caffetteria che avete scoperto in Finché il caffè è caldo e in Basta un caffè per essere felici, scordatevelo. Toshikazu Kawaguchi amplia il suo mondo e ci porta a Hakodate, una cittadina sull’isola di Hokkaido, ben lontana da Tokyo e dal traffico delle sue strade.

Si può invertire il corso del tempo, ma non quello della morte. Questa era la regola. Qualunque cosa si faccia, il presente non può cambiare.

Ritroviamo però i personaggi perché sono passati 10 anni da quando abbiamo lasciato Kazu incinta. Nel 2030 ha una bambina che si chiama Sachi e che ha ormai più di 7 anni. È quindi il suo turno di versare il caffè a chi è disposto a osservare le regole per muoversi attraverso il tempo.

Come negli altri due libri precedenti, incontriamo diverse figure che tornano indietro nel tempo per affrontare il proprio futuro in modo diverso, metabolizzando così il passato che li ha traditi e feriti in qualche modo.

Mi sono commossa molto spesso leggendo Il primo caffè della giornata anche se non mi ha dato la botta di dolorosa consapevolezza che mi aveva dato il libro precedente. Non vi so dire se sia perché questa volta ero pronta o se il motivo stia nell’elaborazione dei miei lutti che finalmente sembra procedere…

Lo stile è quello che siete abituati a leggere, anche se a volte ho fatto un po’ fatica a causa dei nomi molto simili (Saki e Sachi, giusto per fare un esempio…).

Oltre alla caffetteria, con il suo tavolo occupato da un fantasma, la storia gira intorno a un libro che la piccola Sachi sta leggendo insieme agli adulti che affollano la caffetteria. Il titolo del libro è E se il mondo finisse domani? Cento domande. Le domande sono di varia natura e in teoria dovrebbero far riflettere sulle proprie scelte di vita, incoraggiando a compiere scelte coraggiose che altrimenti non faremmo mai.

A dirla tutta, le parti più interessanti ed emozionanti della storia sono legate proprio a questo libro perché il resto è pressoché uguale a ciò che trovate nei precedenti (io ho letto solo il secondo) e non vi nascondo che in alcuni momenti ho provato un po’ di fastidio perché certi passaggi sembrano pervasi da positività tossica che tende a delegittimare il dolore che qualcuno prova.

Seguitemi nel ragionamento.

Quando muore qualcuno che ami, soffri. Tanto.
Non stiamo a girarci intorno, per favore. Non è naturale non soffrire. Se non stai male quando l’amore della tua vita, un genitore o un amico viene a mancare, allora non c’erano amore e affetto. Su questo siamo tutti d’accordo? Benissimo.

E ci sta che alcuni momenti siano più difficili di altri da affrontare. Vogliamo parlare delle sedie vuote a Natale, giusto per fare un esempio?
Trovo che spronare qualcuno a essere felice a tutti i costi sia tossico e quasi una forma di violenza, di non rispetto dei tempi dell’altra persona che sta male, che sta elaborando una tragedia personale enorme. Non ti piace vedere qualcuno che piange? Girati dall’altra parte e non rompere.

Diverso è spronare a reagire, cosa presente anche nel libro e che ho invece apprezzato molto. Forse dipende da come si approcciano alla perdita i vari personaggi. Kazu e Nagare sono più avvezzi ai cambiamenti e alla gestione di un certo tipo di emozioni, mentre per il giovane Reiji è tutto nuovo.

I veri sentimenti della gente non sono in bella vista. Magari l’altro non sta pensando un bel niente, ma tendiamo a immaginare quello che sta provando senza neanche prenderci il disturbo di chiedere.

Il primo caffè della giornata è comunque un libro molto carino, a tratti davvero profondo e sorprendente, quindi se vi sono piaciuti gli altri due non potete perdervelo.

Se invece non avete ancora messo piede nelle caffetterie più famose del mondo, forse è tempo di cominciare.

E se il mondo finisse domani? Cento domande.

DOMANDA 24

C’è un uomo o una donna di cui siete molto innamorati. Se il mondo finisse domani, cosa fareste?
1. Gli/Le chiedereste di sposarvi.
2. Non glielo chiedereste perché ormai non avrebbe senso.

Avete letto Il primo caffè della giornata? Vi aspetto per commentarlo insieme!

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NdA: il libro mi è stato fornito perché potessi recensirlo. Questo non ha influito sulla mia opinione finale.
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Pubblicato da Sara Emme

Sono Sara e sono una lettrice compulsiva. Ho vissuto in Cina dal 2009 al 2017. Oltre ai libri, amo i viaggi, la fotografia, i gatti e la buona cucina. Appassionata di Harry Potter e del magico mondo creato dalla Rowling, passo la vita trascinando il mio povero marito (sant'uomo!) per i parchi a tema sparsi per il mondo.

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