Il club delle lettrici compulsive

In fuga da Houdini – Kerri Maniscalco

In fuga da Houdini Book Cover In fuga da Houdini
Stalking Jack the Ripper #3
Kerri Maniscalco
Giallo storico
Mondadori
2020
Digitale - Cartaceo
552

Audrey Rose Wadsworth e il suo assillante compagno, Thomas Cresswell, si imbarcano sulla lussuosa RMS Etruria, diretti alla loro prossima meta, l’America. La settimana di spettacoli circensi che allieterà la traversata – compresa l’esibizione di un giovane e promettente artista della fuga – sembra la distrazione ideale prima del tetro incarico che li attende oltreoceano. Ma presto il viaggio si trasforma in un festival degli orrori quando, una dopo l’altra, giovani donne vengono trovate morte.

Per Audrey Rose, il Circo al chiaro di luna – con i suoi numeri inquietanti e i personaggi grotteschi – si trasforma in un incubo e la fa tornare alla sua ossessiva ricerca di risposte. Gli indizi sull’identità di una delle vittime sembrano condurre a qualcuno a cui Audrey Rose vuole molto bene: riuscirà la ragazza a fermare il misterioso assassino prima del suo terrificante gran finale?

Oggi partecipiamo al review tour di In fuga da Houdini, il terzo libro della serie Sulle tracce di Jack lo Squartatore, scritta da Kerri Maniscalco e pubblicata in Italia da Oscar Vault. Prima di cominciare, vi lascio il banner dell’evento, in modo che possiate recuperare anche le recensioni delle altre bravissime blogger che vi hanno preso parte e farvi un’idea più precisa del libro.

In fuga da houdini

La serie è così composta:


Inevitabilmente, ci saranno riferimenti al libro precedente. Se non avete letto Sulle tracce di Jack lo Squartatore eAlla ricerca del Principe Dracula potrebbero esserci degli spoiler. Non ce ne sono, invece, per quanto riguarda In fuga da Houdini.

Dopo gli eventi in Romania, ritroviamo Audrey Rose e Thomas a bordo della RMS Etruria. Stanno andando in America insieme allo zio di Audrey Rose che è stato chiamato per indagare su alcuni misteriosi delitti. Cosa può andare storto su una nave diretta dall’Inghilterra in America? Nessuno scenario alla Titanic, tranquilli! Mancano più di vent’anni al tragico naufragio. Ma siccome in mezzo ci sono i nostri due beniamini, non può mancare anche un cadavere. O più di uno…

C’è tantissima carne al fuoco in questo terzo volume perché, coinvolti nella vicenda, non ci sono solo Thomas e Audrey Rose, ma anche la cugina di Audrey Rose e inquietanti artisti del circo. Eh già, la nave ospita, come intrattenimento per le serate di navigazione, il Circo della luna, pieno di artisti che si esibiscono mascherati, tra cui spicca il Direttore che si fa chiamare Mefistofele e che turba moltissimo non solo per la sua avvenenza e per i suoi modi, ma anche per i riferimenti a patti con il diavolo, promesse infrante e anime perdute.

Le cose successe in Romania hanno modificato il rapporto tra Thomas e Audrey Rose. Lei è cresciuta, lui ha ammesso i suoi limiti e sta cercando di far di tutto perché Audrey Rose si fidi di lui. I due hanno finalmente capito che sono meglio come coppia, sia nel lavoro che nella vita, che come avversari… o meglio, Audrey Rose ha capito che può anche smetterla con le sceneggiate e che parlare è meglio. Insomma, Thomas ha un trascorso difficile alle spalle e la sua mente, troppo analitica e scientifica, a certe cose proprio non arriva. Mi è sembrato più volte di leggere di uno Sheldon Cooper in salsa vittoriana, se avete presente The Big Bang Theory.

Audrey Rose, per quanto delle volte faccia cadere le braccia, è cambiata. Si fida e si affida con maggior senso di responsabilità, è più consapevole di se stessa, ora che non vede tutto come una lotta per non sottostare alle imposizioni del mondo maschile sulle donne. E soprattutto, si è resa conto di avere un atteggiamento sbagliato nei confronti di Liza.

Non ho ancora deciso se farla finire tra i protagonisti antipatici perché prima voglio leggere A caccia del Diavolo.

L’autodeterminazione è sempre al centro della storia. Ogni personaggio ha compiuto delle scelte che lo hanno portato sulla Etruria in quel preciso momento. Che siano scelte di cui si è magari pentito o che siano scelte che magari rifarebbe altre mille volte non ha poi tutta questa importanza. La cosa veramente importante è poter scegliere. Pensateci: quante volte, nella vostra vita, avete fatto scelte magari impopolari ma che poi si sono rivelate perfette per voi? E quanta frustrazione può generare una “scelta” imposta dalla famiglia o dalla società? Ed è proprio su questo punto che Audrey Rose guadagna dei punti.

«In base alla mia esperienza, posso garantire che vi mostrerà il vostro futuro marito con un’accuratezza prossima al cento per cento. Quasi tutte le fanciulle escono da qui piuttosto soddisfatte.»
Che scottante delusione.
«Fa soltanto questo?» gli chiesi. «Pensavo che mostrasse il futuro. Che succede se non mi sposerò mai? Non mi rivelerà la mia carriera o qualsiasi altro aspetto della mia vita? Ci sono ragazze che preferiscono non sposarsi. Cosa dice lo specchio in quel caso?»

Considerate l’anno in cui il libro è ambientato… un discorso del genere è quantomeno rivoluzionario perché da una donna ci si aspetta che abbia un’amabile conversazione, che sappia “stare al suo posto” (mi fa schifo solo scriverlo, ve lo giuro), che si sposi e che abbia dei figli. E non è che le cose siano poi così cambiate rispetto alla società vittoriana. Combattiamo ancora questa infinita battaglia perché la parità è un’utopia e ancora oggi, nel 2020, il nostro utero è oggetto di conversazione da parte di estranei. Potrei far partire un pippone dei miei, ma ve lo risparmio, tanto lo sapete cosa vi voglio dire, no?

Ci sono un po’ troppe lungaggini in questo volume. Mentre nei precedenti ho tollerato meglio descrizioni infinite, voli pindarici tra i pensieri di Audrey Rose e le sue considerazioni sui sentimenti inespressi di Thomas, questa volta mi hanno un po’ seccata. Lo sappiamo che Thomas ha un modo tutto suo per fare le cose, lo sappiamo che è bello. Passiamo oltre e andiamo al dunque, per favore?

Nonostante questo “difetto” (perché c’è a chi piace e quindi le virgolette mi sembrano il minimo), mi piace comunque il modo in cui scrive la Maniscalco… o almeno, il modo in cui è stata resa in italiano dalla traduttrice Maura Dalai. Brava brava!

E mi piacerebbe parlarvi anche del libro proprio come oggetto fisico, perché solitamente non ho ancora in mano il prodotto finito quando scrivo la recensione, ma solo il file digitale. Questa volta invece, il libro cartaceo è già nelle mie mani (grazie di cuore, Oscar Vault!) e quindi vi dico subito che è meraviglioso. Le edizioni Oscar Vault sono sempre curatissime e anche questa trilogia non fa eccezione. Se andate sul nostro profilo Instagram troverete qualche fotografia perché non è mai troppo presto per pensare ai regali di Natale (per altre persone o, perché no?, per voi stessi).

Oltre a essere un oggetto fatto molto bene, In fuga da Houdini mi ha dato anche parecchi spunti di riflessione. In particolare, mi ha colpita questa frase:

Togliere la speranza a una persona equivale a toglierle la vita. Tutti noi abbiamo bisogno di credere di poter realizzare l’impossibile.

Pur essendo di una semplicità quasi imbarazzante, contiene una grandissima verità. Sono i nostri sogni e le nostre speranze che ci permettono di affrontare ogni singolo giorno, con le sue sfide, con le cose belle e le cose brutte che ci capitano (più brutte che belle nel mio caso, ma il mio alone di sfiga si vede dalla luna) eppure, anche quando tutto è nero, cerco di non perdermi d’animo e di ritrovare un briciolo di quella speranza che mi permette di alzarmi dal letto ogni mattina (non col sorriso, mica siamo in uno spot del Mulino Bianco! Anzi, mi rispecchio molto di più in Banderas che parla con la gallina, se ve la devo dire tutta.). Abbiamo visto Audrey Rose affrontare cose terribili, elaborare (o provarci almeno) lutti devastanti, affrontare la sua famiglia e la società che la giudica senza mai perdere di vista il suo sogno, il suo obiettivo. E questo è un messaggio importantissimo che l’autrice lancia nel suo libro: mai mollare. Studia, sii preparato nel tuo campo, sii rigoroso, non lasciarti abbattere dalle critiche, impegnati per raggiungere il tuo obiettivo.

Questo libro non termina con la parola fine. La Maniscalco ci ha abituati davvero bene e c’è un altro piccolo libretto aggiuntivo assolutamente ADORABILE. La nascita del Principe Oscuro cambia il punto di vista del narratore ed è Thomas a guidarci per i corridoi dell’Etruria… e non voglio dire di più perché aggiunge dettagli che, giocoforza, dal punto di vista di Audrey Rose non abbiamo visto. Posso solo dirvi che non vi deluderà!

Curiosità: sapevate che l’Etruria è esistita davvero? È stata in servizio dal 1884 al 1908. Se volete approfondire, cliccate qui.

Avete letto In fuga da Houdini? Vi aspetto per commentarlo insieme!

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NdA: il libro mi è stato fornito perché potessi recensirlo. Questo non ha influito sulla mia opinione.

 

Pubblicato da Sara Emme

Sono Sara e sono una lettrice compulsiva. Ho vissuto in Cina dal 2009 al 2017. Oltre ai libri, amo i viaggi, la fotografia, i gatti e la buona cucina. Appassionata di Harry Potter e del magico mondo creato dalla Rowling, passo la vita trascinando il mio povero marito (sant'uomo!) per i parchi a tema sparsi per il mondo.

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