Il club delle lettrici compulsive

Chiara Panzuti: l’intervista – Absence – Review Party e Bonus Track

Il Review Party de La Gilda delle blogger dedicato ad Absence, la trilogia scritta da Chiara Panzuti, prosegue con L’altro volto del cielo, il secondo volume pubblicato nel 2018 da Fazi Editore nella collana LainYa.
Sapete bene che ho recensito i libri contestualmente alla loro pubblicazione ma mi è stata data l’opportunità di partecipare a questo evento bellissimo perché ho ideato una traccia bonus, come si fa nei dischi… Nella prima tappa dedicata a Il gioco dei quattro, vi ho parlato dei temi trattati dall’autrice. Per la terza tappa ho in mente una cosa che vi farà impazzire… e quindi cosa resta, se non conoscere di più la mente che ha dato vita ai personaggi della serie?

Chiara è stata gentilissima e ha risposto a tutte le mie domande. Siete curiosi? Non vi resta che continuare a leggere! Ma prima, vi lascio il calendario, in modo che possiate recuperare le recensioni degli altri blog che hanno partecipato al Review Party.

Ciao Chiara e grazie per essere qui con noi. Partiamo subito con una domanda a bruciapelo, per conoscerci un po’. Parlaci di te: chi è Chiara Panzuti?
Anzitutto grazie mille a voi per questa bellissima opportunità!
Alla domanda “chi sono io?” non è mai facile rispondere. Ho 31 anni, e diverse passioni: amo le storie, i viaggi, la scrittura, i classici russi e il freddo dei paesi del Nord (che uno dopo l’altro vorrei riuscire a visitare, nessuno escluso).

Quanto tempo dedichi alla scrittura?
Faccio un lavoro part time che mi occupa tutti i pomeriggi della settimana. Dedico alla scrittura le mattine, e – per fortuna – è anche il momento in cui riesco a concentrarmi di più. Mi piace scrivere appena sveglia, quando le energie sono ancora al massimo e la concentrazione non fugge via.

Cosa vuol dire per te scrivere?
Mi piace pensare di avere due “respiri” nella vita: i viaggi e la scrittura. Entrambi riescono a farmi esprimere ciò che ho nel cuore: è come un percorso che mi aiuta ad essere integra.

E ora veniamo ai libri: come nasce l’idea di Absence?
L’idea è nata dal desiderio di raccontare diverse emozioni provate durante il periodo dell’adolescenza. Come tanti, per diversi anni ho patito la sensazione di essere invisibile, di non sapere chi ero e cosa volevo diventare. Mi sentivo frammentata, come un puzzle senza istruzioni. Quel dolore – dovuto all’invisibilità – ha trovato pace nel corso del tempo, ma quando la me adolescente è diventata donna ho sentito il bisogno di raccontarlo.

chiara panzuti
Absence. Il gioco dei quattro – Chiara Panzuti – Fazi Editore – 2017

Quanto c’è di te in Faith, la protagonista femminile della trilogia?
Faith è la me adolescente. Dico sempre che la Chiara di adesso è una Scott in gonnella, haha! Ma Faith rappresenta la me fragile dei primi tempi del liceo: invisibile, e poi arrabbiata, e poi rotta per ricomporsi daccapo.

Quale dei tre libri ti ha dato più soddisfazione mentre scrivevi?
Sicuramente il terzo. È stato un finale un po’ anticonvenzionale da scrivere: ammetto di essere stata colta più volte colta dai dubbi. Ma in Absence – La memoria che resta sono riuscita a raccontare ciò che volevo davvero.

Sei rimasta sempre fedele all’idea iniziale oppure, durante la scrittura (o anche a romanzo ultimato), hai deciso di cambiare qualche dettaglio nella trama, qualche scena o qualche personaggio?
Sono riuscita a restare fedele alla trama iniziale. Con i primi due libri è stato abbastanza naturale, ma con l’ultimo – come dicevo – ho avuto delle difficoltà. Diverse scelte non sono state facili da affrontare… ma alla fine, restando fedele a ciò che volevo esprimere, sono andata fino in fondo.

Absence. L’altro volto del cielo – Chiara Panzuti – Fazi Editore – 2018

Qual è il tuo personaggio preferito?
Scott. È nel mio cuore.

La tua citazione preferita tratta da uno dei tuoi libri:

“E se la vita ci avesse costretti a un addio, noi saremmo stati abbastanza forti da comprendere che nulla scompare per sempre: ogni cosa rimane, immortale, nell’aria e nel vento, dovunque e da nessuna parte, come un corpo invisibile che sa di esistere ancora”.

Se dalla trilogia Absence fossero tratti dei film, chi sceglieresti per interpretare i protagonisti?
Vi chiedo da subito perdono! Io a questa domanda non so rispondere mai, haha! Immaginare un film delle proprie storie è sempre un pensiero meraviglioso, di quelle cose irraggiungibili su cui però ci si sofferma, a volte, per fantasticare. Il fatto è che non riesco a immaginare degli attori… veri. Mi piacciono così tanto i cosiddetti “casting per i personaggi dei libri”, eppure non riesco mai a partecipare attivamente. Rilancio la palla ai lettori!

Le copertine della trilogia sono particolarissime. Quale delle tre ti piace di più?
La terza. È quella che rispecchia maggiormente le emozioni provate durante il capitolo conclusivo.

La copertina del terzo volume. Absence. La memoria che resta – Chiara Panzuti – Fazi Editore – 2019

Hai avuto voce in capitolo per la scelta grafica?
La Fazi Editore mi ha sempre mandato le copertine da visionare prima di approvarle, ma il processo di realizzazione è stato fatto dal grafico. Tutte e tre le copertine le ho viste a lavoro ultimato.

Sei mai stata nei posti in cui si recano i protagonisti della trilogia? Se sì, quale ti ha colpito di più?
Sembrerà strano, ma l’unico posto che ho visitato più volte è stato Londra. Le mete in cui si recano i personaggi di Absence sono le mete in cui mi piacerebbe andare. È il mio secondo modo di viaggiare: a volte, con la fantasia. L’unico accorgimento è stato far sì che anche i protagonisti non conoscessero a fondo quei luoghi, ma li visitassero solo da turisti. Il vissuto di una città è difficile da raccontare, se l’autore stesso non l’ha vissuta per davvero.

Raccontaci qualcosa che avresti voluto dire in un’intervista ma che non ti hanno mai chiesto prima:
Pubblicare una storia fa paura? A volte sì. A volte, esprimere ciò che si ha dentro fa anche male. Ma, in qualche modo, ho sempre pensato che fosse un processo di crescita. Riuscire a “dosare” ciò che si vuole dire tra le parole di un libro.

Stai lavorando a qualche altro progetto?
Al momento sì. Ma è un romanzo molto diverso dai precedenti per genere e target. È un progetto che, nel tempo, sta diventando sempre più importante per me.

Puoi dare qualche piccola anticipazione a noi de Il club?
Per ora posso solo dire che si tratta di un autoconclusivo e che i personaggi si muoveranno in territori più “conosciuti”.

Che sensazione dà “abbandonare” i vecchi personaggi per delinearne di nuovi?
Questa è davvero una domanda interessante! Personalmente non è stato doloroso: l’ho percepito più come un saluto che come un abbandono. Col tempo ne ho capito il motivo: ogni personaggio ha detto ciò che aveva da dire; tutti loro hanno iniziato e concluso un percorso. Si è chiuso il cerchio.

Che consiglio daresti a un aspirante scrittore?
Non smettere di scrivere. Mai. Perché scrivere è anzitutto ciò che rende una persona uno scrittore. La pubblicazione è una scelta e uno dei percorsi possibili: ma non è tutto. Uno scrittore ama le parole, ama metterle su carta, anche se restano nel cassetto.

Ricordarlo è fondamentale.

Cosa stai leggendo in questo momento?
Sono reduce da un intenso periodo di genere thriller e gialli. Ma al momento sto rileggendo per la millesima volta Anna Karenina.

Grazie per essere stata con noi!
Grazie a voi, e un grande abbraccio a tutti!

Eccoci arrivati alla fine di questa intervista carinissima! Chiara è davvero una persona piacevole, oltre che una scrittrice di talento e posso dire senza dubbio che aspetto di leggere il suo nuovo libro con ansia!

Avete letto la sua prima trilogia? Lasciateci un commento!

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Pubblicato da Sara Emme

Sono Sara e sono una lettrice compulsiva. Ho vissuto in Cina dal 2009 al 2017. Oltre ai libri, amo i viaggi, la fotografia, i gatti e la buona cucina. Appassionata di Harry Potter e del magico mondo creato dalla Rowling, passo la vita trascinando il mio povero marito (sant'uomo!) per i parchi a tema sparsi per il mondo.

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