Il club delle lettrici compulsive

Jade Legacy – Fonda Lee

Jade Legacy Book Cover Jade Legacy
Saga delle Ossa Verdi
Fonda Lee
Fantasy
Oscar Vault Mondadori
2023
Digitale - Cartaceo
816
Fornito dalla Casa Editrice
Andrea Cassini

La magica giada, la misteriosa sostanza un tempo prerogativa dei guerrieri Ossa Verdi di Kekon, è ora nota in tutto il mondo. Governi, boss criminali e mercenari vogliono avere accesso ai poteri che conferisce - ma anche atleti, registi cinematografici, medici. La lotta per il controllo della giada si fa così ancora più feroce, e cambierà per sempre i destini della famiglia Kaul e dei guerrieri Ossa Verdi.

Sconfitti dalla guerra e da un tragico destino, i Kaul si dibattono tra rancori e antiche ferite mentre i loro avversari diventano ogni giorno più potenti e il paese è lacerato dalle lotte tra fazioni e dalle interferenze straniere. Il clan deve imparare a distinguere gli amici dai nemici, mettere da parte cruente rivalità e compiere terribili sacrifici... Ma anche gli indissolubili legami di sangue e lealtà potrebbero non essere sufficienti a garantire la sopravvivenza dei clan Ossa Verdi e della nazione che hanno giurato di proteggere.

Oggi partecipiamo al review party di Jade Legacy, romanzo di Fonda Lee, pubblicato in Italia da Oscar Vault. Prima di cominciare, vi lascio il banner dell’evento in modo che possiate recuperare le recensioni delle altre bravissime blogger che vi hanno preso parte e farvi così un’idea più completa del libro.

Jade legacy

La serie è così composta:

Allerta spoiler - Jade legacy

Attenzione: è il terzo capitolo di una serie. Mentre non ci saranno spoiler di questo libro, inevitabilmente ci saranno dei riferimenti ai libri precedenti.

Nonostante i primi due romanzi della saga di Fonda Lee non mi avessero del tutto convinta, ho deciso di leggere anche il terzo volume, sempre per il mio vizio di non lasciare saghe incomplete. Se leggo il primo volume di una trilogia devo per forza leggere anche i successivi, non posso lasciarla a metà. Certo, questo non vale per quelle saghe che non mi hanno colpita affatto, ma questo non è il caso della saga delle Ossa Verdi

Ed ecco quindi che ho intrapreso l’impresa. Parlo di impresa sì, perché mi sono approcciata alla lettura della puntata conclusiva di un romanzo che fino a questo momento era stato un ni, oltretutto un librone di più di 800 pagine, senza avere nessuna idea di quello che mi aspettava! 

Ho fatto bene? Lo scoprirete nel corso della recensione. 

Il romanzo riparte laddove avevamo lasciato i protagonisti nel secondo episodio; la lotta per il potere tra gli Zero Vette e la Montagna è ancora in corso, ma in questo nuovo romanzo si profilano anche i cosiddetti “stranieri”, gli Espeniani prima di tutto, che danno filo da torcere a Hilo e Ayt Mada, i due pilastri dei due clan nemici. Infatti, la supremazia sulla giada viene contesa anche da altri, proprio perché la Giada oltre che un minerale che dà potere a chi lo può indossare, diventa una merce ambita. Infatti la giada perde la connotazione di semplice pietra indossata da chi è Osso verde, che dà poteri fantastici e capacità sovrumane, ma è anche uno strumento che viene utilizzato in campo militare, o anche in medicina o addirittura nel mondo dello spettacolo; diventa una sorta di status symbol cui tutti ambiscono. 

La giada ha una parte in ogni aspetto della cultura kekonese, i nostri miti, la nostra storia, il nostro modo di vivere […]. Essere versi ha un significato più profondo delle abilità che la giada dona a una persona.

Inoltre i due clan devono vedersela con ulteriori forze in gioco che li contrastano, con coloro che non vogliono più essere assoggettati al loro predominio. 

In tutto questo marasma, tra guerre e lotte intestine per il potere e per la supremazia, si dipanano le vicende della famiglia Kaul, Hilo, il pilastro, Shae l’indovina, Woon l’ombra di Shae, Wen, moglie di Hilo e Anden cugino di Hilo e braccio destro. In questo romanzo grande rilevanza assumono i figli di Hilo, Ru, Niko e Jaja, che seguiamo dall’infanzia fino all’età adulta. Infatti questo volume racconta le vicende dei due clan (Zero Vette e Montagna) per oltre vent’anni, mettendo in evidenza le dinamiche familiari. 

Tra lotte, guerre, battaglie, colpi di scena seguiamo queste due famiglie e lo riusciamo a fare (incredibilmente, per me) senza confusione e senza disorientamenti. 

Come i precedenti due romanzi, infatti, i personaggi sono millemila (e meno male che all’inizio del libro c’è una sorta di elenco dei personaggi, divisi per clan e per importanza) le ambientazioni altrettante e le vicende si susseguono velocemente. Come vedete non è facile star dietro a tutto quello che succede nel libro, vista anche la mole. Ma incredibilmente, ribadisco, sono riuscita a seguire tutto senza difficoltà, senza perdermi tra i millemila nomi orientali, tutti in apparenza uguali. Ma, secondo me, ci sono riuscita perché Fonda Lee è stata capace di rendere umano ogni singolo personaggio, dal primo all’ultimo (e vi assicuro, sono tantissimi). Nessuno non è importante ai fini della storia, tutti hanno un loro ruolo e tutti sono caratterizzati benissimo, tanto che è quasi impossibile non rimanerci male quando succede qualcosa a questo o quel personaggio. 

In fin dei conti, Jade Legacy è un romanzo corale, anche se la storia gira fondamentalmente intorno alla famiglia Kaul, e mi è piaciuto tantissimo vedere la crescita di questi personaggi, da Hilo che abbiamo conosciuto nel primo romanzo come attaccabrighe e incosciente, ed è diventato qui marito e padre attento e riflessivo, ma anche un potente e lungimirante capoclan. Contemporaneamente, seguiamo l’evoluzione di Shae, e di Wen, ma anche di Anden che da escluso perché mezzosangue diventa un personaggio di spicco del clan. 

Probabilmente ho ancora fresco il precedente romanzo, o perché oramai mi sono affezionata a Hilo e Wen o ancora perché ci sono relativamente poche new entry e pochi cambiamenti ai vertici dei due clan, insomma forse, grazie a tutti questi fattori, sono riuscita a godermi la lettura senza sentirmi stravolta e travolta dalla numerosità degli avvenimenti che si susseguono.

Quello che è il vero valore di questo romanzo, e che non avevo ravvisato nei precedenti volumi, è la caratterizzazione precisa dei personaggi, di tutti, anche dei meno importanti. Sarà forse perché questa volta il romanzo è focalizzato soprattutto sulla famiglia Kaul, sulle dinamiche e problematiche tra genitori e figli che sono per lo più le problematiche che tutti ravvisano nelle proprie famiglie.

Per quanto ci proviamo, non possiamo decidere noi come crescono e si comportano le altre persone, inclusi i nostri figli. Specialmente i nostri figli.

Anche l’ambientazione, sia quando siamo a Jaloon sia quando ci trasferiamo in Espenia o nelle altre zone limitrofe, è curatissima, sembra quasi di esserci realmente.

Insomma, per farla breve, finalmente la Lee mi ha conquistata, ho adorato questo terzo volume, non ho fatto fatica a leggerlo, mi sono divertita, ma anche ho sofferto e mi sono emozionata con i personaggi che si susseguono nella lettura. 

Quindi vi consiglio di non desistere, ma di terminare la saga, vedrete che avrete una bellissima sorpresa.

Avete letto Jade Legacy? Fatemelo sapere nei commenti!

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NdA: il libro mi è stato fornito perché potessi recensirlo. Questo non ha influito sulla mia opinione finale.
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