Il club delle lettrici compulsive

Jade War – Fonda Lee

Jade War Book Cover Jade War
La saga della Ossa Verdi #2
Fonda Lee
Fantasy
Oscar Vault Mondadori
2022
Digitale - Cartaceo
755
Fornito dalla Casa Editrice
Andrea Cassini

La giada divide.

Il potere corrompe.

Solo la famiglia perdura.

Sull'isola di Kekon, la famiglia Kaul è intrappolata in una sanguinosa faida per il controllo della capitale e del commercio di giada, la magica sostanza che fornisce ai guerrieri Ossa Verdi i poteri soprannaturali di cui sono stati per secoli gli unici detentori.

Ma la guerra incombe ai confini di Kekon: l'isola fa gola a potenti governi stranieri, così come a capi della malavita. Perché la giada, la principale risorsa del territorio, potrebbe renderli ricchissimi, o dare loro quel vantaggio di cui hanno bisogno per sconfiggere gli avversari.

Minacciati da ogni parte, i Kaul dovranno cercare l'aiuto di nuovi, ambigui alleati per fronteggiare i nemici tra vicoli malfamati e uffici scintillanti. Più di tutto, dovranno mettere da parte l'onore ed essere disposti a pagare qualsiasi prezzo per assicurarsi la sopravvivenza: la propria e quella di tutte le Ossa Verdi di Kekon.

I fratelli Kaul in lotta contro i clan rivali in nome dell'onore e del potere, in questo urban fantasy di ispirazione orientale, il seguito dell'acclamato Jade City, vincitore del World Fantasy Award 2018.

Oggi partecipiamo al review party di Jade War, un libro scritto da Fonda Lee, pubblicato in Italia da Oscar Vault Mondadori. Prima di cominciare, vi lascio il banner dell’evento in modo che possiate recuperare le recensioni delle altre bravissime blogger che vi hanno preso parte e farvi così un’idea più completa del libro.

Jade war

Qualche mese fa avevo letto il primo romanzo della serie della Saga delle Ossa Verdi, Jade City, e non ne ero rimasta entusiasta, anzi… ma, come ben sapete, do sempre una seconda possibilità!
Appena ne ho avuta l’occasione, ho iniziato Jade War, il secondo volume della saga… ma purtroppo stavolta il mio giudizio non è cambiato!

Jade war

Attenzione: è il secondo capitolo di una serie. Mentre non ci saranno spoiler di questo libro, inevitabilmente ci saranno dei riferimenti al libro precedente.

Faccio un piccolo recap per aiutarvi a orientarvi meglio sia nella recensione sia nella eventuale lettura del romanzo. Ci troviamo a Janloon, che è in mano a due clan rivali, gli Zero Vette e La Montagna. La gerarchia di entrambi i clan è così composta: c’è il pilastro, una sorta di Boss che guida tutto il clan, che è affiancato dall’indovino. Entrambi hanno al loro servizio corni, sostegni, dita, ombre e portafortuna, tutti personaggi che affiancano il pilastro e l’indovino e fanno il “lavoro sporco”.

In questo secondo episodio della saga, il nuovo Pilastro degli Zero Vette è Halo, fratello di Lan, che era il pilastro della prima puntata. Indovina è diventata Shae, che nella primo libro era appena rientrata da Espenia, un’altra regione di questo mondo pseudoasiatico, e che aveva rinnegato le sue origini. 

Nella Montagna, invece, il pilastro è ancora lei, Ayt, colei contro cui Halo e Shae combattono senza tregua. 

Il romanzo è strutturato in modo che ogni capitolo abbia il punto di vista dei singoli personaggi, però sempre e solo degli Zero Vette. 

La storia è, però, molto lenta… gli Zero Vette vogliono a tutti i costi estromettere Ayt da capo della Montagna e quindi ordiscono intrighi, alleanze e chi più ne ha più ne metta, e il pilastro dell’altro clan a sua volta contrattacca con azioni che mettono in cattiva luce i componenti del clan rivale. 

Inoltre, Janloon è a un passo da una guerra, e i due clan si trovano a dover affrontare il problema di spacciatori e ricettatori di Giada e di droga.

Come vedete è un gran casino (si può dire casino?). Troppi personaggi che si alternano, ogni tanto ne compare qualcuno di nuovo, e meno male che all’inizio del romanzo c’è una sorta di elenco dove sono elencati i personaggi più importanti. Ma vi assicuro che anche così è decisamente difficile seguire il corso della narrazione. Più di una volta mi sono persa in questa giungla di nomi, dalle pronunce impossibili per me, considerando inoltre che nel testo l’autrice usa i diminutivi (tipo Hilo o Shae appunto) mentre nel glossario compaiono i nomi per intero, ancora più complicato (Kaul Hiloshudon e Kaul Shaelinsan) e più di una volta (non lo nascondo) ho avuto la tentazione di smettere di leggere il romanzo. 

A questo va aggiunta la lentezza della storia… a parte intrighi, vendette, alleanze, tutte descritte con troppa meticolosità tanto da indurmi a sospirare di noia profonda, non c’è una vera e propria azione, non succede praticamente nulla per buona parte del romanzo.

L’unica nota positiva, almeno per quanto mi riguarda, sono i capitoli dedicati a Anden, cugino di Hilo e Shae. Quest’ultimo è stato esiliato da Janloon e mandato in Espenia. La sua storia mi è entrata nel cuore. Secondo me, è il personaggio più riuscito, che va a toccare il tema LGBTQ, che finora era mancato nel romanzo.

Gli altri personaggi sono sicuramente meglio caratterizzati rispetto al primo romanzo. Hilo è cresciuto, è coraggioso, astuto, a volte spietato, ma è diventato pilastro e questo lo ha fatto crescere ed è diventato uno strenuo difensore della famiglia.

Noi siamo Kaul; ogni nostra decisione è una decisione del clan, persino quelle che sembrano private.

Inoltre soffre ancora moltissimo per la perdita di Lan, di cui si sente responsabile.

Gli scatenava nel cuore un dolore pungente e inedito per la morte del fratello maggiore, un lutto che era rimasto inespresso due anni prima, quando aveva dovuto concentrarsi esclusivamente sulla guerra, la vendetta e la sopravvivenza del clan.

Altro personaggio di nota è sicuramente la moglie di Hilo , che nel primo romanzo aveva un ruolo marginale, mentre qui invece assume un’identità forte e potente. 

Per quanto riguarda Shae, è sicuramente il personaggio che più è cambiato rispetto al primo libro, ha assunto il posto di indovino del clan Zero Vette, è un’abile stratega oltre ad avere un’intelligenza fuori dal comune. 

Come dicevo, il romanzo non è proprio nelle mie corde, l’ho trovato noioso, prolisso, e dispersivo. Ci dovrebbe essere un terzo episodio della saga, e onestamente non so se la leggerò… da un lato vorrei per capire come finirà la storia, un po’ di curiosità ce l’ho tutto sommato. Dall’altra però, so già che sarà una lettura pesante e anche piuttosto noiosa. Vedremo quando sarà il momento. 

Avete letto Jade War? Vi aspetto per commentarlo!

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NdA: il libro mi è stato fornito perché potessi recensirlo. Questo non ha influito sulla mia opinione finale.
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