Il club delle lettrici compulsive

Le brave ragazze muoiono prima – Kathryn Foxfield

Le brave ragazze muoiono prima Book Cover Le brave ragazze muoiono prima
Kathryn Foxfield
Horror
Newton Compton
2023
Digitale - Cartaceo
288
Fornito dalla Casa Editrice
Laura Miccoli

Ava è una ragazza come tutte le altre, ma nasconde un terribile segreto. Qualcosa di così oscuro che, se rivelato, potrebbe stravolgerle la vita. E così, quando riceve un biglietto anonimo che la invita a un misterioso appuntamento in un luna park abbandonato, scritto da qualcuno che dichiara di sapere la verità sul suo conto, accetta con riluttanza. Ha bisogno di sapere chi è stato, o almeno di prendere tempo. Al suo arrivo, però, scopre con sorpresa di non essere l'unica ad aver ricevuto l'invito. Altri nove tra ragazze e ragazzi sono stati contattati nello stesso identico modo. E con l'avanzare della notte, diventa chiaro che la posta in gioco potrebbe essere spaventosamente alta, e che tutti sono in pericolo. Ognuno di loro nasconde dei segreti. L'unica speranza per salvarsi è collaborare, ma fidarsi troppo gli uni degli altri potrebbe rivelarsi un errore fatale...

Oggi partecipiamo al blog tour di Le brave ragazze muoiono prima, un libro di Kathryn Foxfield pubblicato in Italia da Newton Compton. Prima di cominciare, vi lascio il banner dell’evento in modo che possiate recuperare le tappe delle altre bravissime blogger che vi hanno preso parte e farvi così un’idea più completa del libro.

le brave ragazze muoiono prima

Ho deciso di fare una tappa recensione perché incuriosita da titolo, trama e dalla magica scritta “Il romanzo perfetto per i fan di Holly Jackson”.

Se seguite il blog, sapete benissimo quanto mi sia piaciuta la trilogia della Jackson.
Quindi potete anche immaginare quanto sia rimasta male quando ho iniziato questo libro e mi sono accorta che, non solo non c’entra nulla con i thriller della Jackson, ma che è addirittura di un altro genere.

Eh.

Bella fregatura, vero?

Relativamente. Ora ci arriviamo.

Alle otto, al pontile di Portgrave. Sai mantenere un segreto?

Incontriamo subito Ava, protagonista del libro. È su un pontile appena fuori Portgrave, il quale conduce a un’isola, ormai abbandonata da anni, sede, negli anni ’70, di una fiera con relativo lunapark. Un incendio ha messo fine alle attività dell’isolotto e da allora è proibito andare sull’isola. Ava, però, ha ricevuto un invito inquietante insieme a una foto che nessuno avrebbe mai dovuto vedere. Vuole capire chi sta cercando di ricattarla e quindi, nonostante gli avvertimenti che da sempre ha nelle orecchie e i cartelli con scritto “pericolo di morte”, decide di accettare l’inquietante invito. Ma ben presto scopre di non essere la sola ad aver ricevuto posta…

Ava, Jolie, Clem, Olly e Scarlett. Livia, Noah, Teddy, Esme e Imogen. Non c’era un filo che li collegasse tutti quanti. Alcuni facevano parte della stessa compagnia di amici, altri si parlavano a malapena. Alcuni erano popolari, altri emarginati. Alcuni erano belle persone, altri… no. Avevano tutti un segreto, però: di questo Ava era certa. Un segreto che qualcuno – molto probabilmente uno tra loro dieci – aveva scoperto, sfruttando la cosa per convocare tutti sul pontile.

Inizia in questo modo il viaggio allucinante e allucinatorio di un gruppo di ragazzi che in comune ha ben poco, se non un segreto e un senso di colpa dilaniante.

«Solo perché qualcosa non è reale, non significa che non possa farci del male», commentò Esme. «Basta che qualcuno ci creda».

Non ho intenzione di aggiungere altro sulla trama, ma farò delle considerazioni sparse in modo che possiate decidere se leggerlo o meno.

Fin dalle prime battute, mi ha ricordato It mescolato a Uno di noi sta mentendo/Dieci piccoli indiani, ma senza la stessa verve di autori del calibro di Christie, McManus e King.
Confusionario, senza ordine, quasi senza senso. Dieci personaggi che vengono sbattuti in faccia al lettore senza un’introduzione, una spiegazione.
Niente di niente.
All’inizio ho avuto più volte la tentazione di abbandonare la lettura, mi è proprio venuto il nervoso, ve lo dico con tutta onestà.

Avendo amato alla follia Come uccidono le brave ragazze e i libri successivi, posso affermare che questo titolo è stato una paraculata della Foxfield perché questo libro c’entra con Holly Jackson come i cavoli a merenda (ed è uscito più di un anno dopo quello della Jackson, ho controllato).

Intanto, come vi ho già detto, non è un giallo e non è un thriller, ma è un vero e proprio horror che ricorda davvero It e L’incubo di Hill House (Jackson sbagliata, Kathryn), ma qui poi di buono bravo non c’è nessuno. Proprio nessuno!

Poi “me la sono messa via”, come si dice dalle mie parti, e ho continuato a leggere il libro prendendolo per quello che è: un horror un po’ meh con una bella copertina.

Una volta entrata nel meccanismo, la storia è diventata più chiara, anche se sempre poco scorrevole per i miei gusti.
Alcune azioni sono talmente rapide che sono dovuta tornare indietro parecchie volte per capire bene la dinamica. Ci sono dei passaggi decisamente fumosi, complessi, che hanno lasciato un sacco di domande senza risposta.

Non so se sia voluto, ma di fatto però anche questo è coerente con la storia che viene raccontata dall’autrice. Non posso entrare nei dettagli per non rovinarvi la lettura, ma tutto sommato non è stato male, anche se non rientra nelle mie letture top.

Ava è una protagonista irritante. Ignava, giudicante, con qualche guizzo ogni tanto ma poca roba, se ve la devo dire esattamente come la penso. La mia preferita tra tutti i dieci casi umani che arrivano sull’isola è Esme, l’unica con un minimo di personalità, l’unica coerente davvero. Anche Noah non mi è dispiaciuto, anche se l’ho trovato incomprensibile a tratti. In generale, è stato difficile empatizzare con i personaggi e quindi ho letto tutto con un distacco inaspettato.

Bella l’idea di base, ma carente nell’esecuzione, a parer mio. Un po’ stile “è intelligente, ma non si applica”, ecco. Raggiunge la sufficienza stiracchiata perché mi ha incuriosita e mi ha tenuta occupata durante una domenica noiosina, quindi il suo lavoro lo ha fatto bene.

Sapete che leggo pochissimi horror, ma se uno dei criteri di valutazione di un libro dell’orrore è la paura che suscita, beh, ecco, allora non funziona benissimo nemmeno come horror.

Diciamo che, come mi è già capitato in altre occasioni, ho letto Le brave ragazze muoiono prima con aspettative altissime. Quasi tutte disattese.
Non sempre è un male, ma in questo caso, sinceramente, non lo so.

Non lo so in effetti rappresenta il mio pensiero in generale sul libro.
Mi è piaciuto? Non lo so.
Non mi è piaciuto? Non lo so.
Voglio ancora pizza? Sì, che domande.

Facciamo così: voi leggetelo e poi ne parliamo. Ho davvero bisogno di un confronto! Di sicuro non è un “thriller per ragazzi”, come viene inserito su Amazon.

Avete letto Le brave ragazze muoiono prima? Fatemelo sapere nei commenti!

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NdA: il libro mi è stato fornito perché potessi recensirlo. Questo non ha influito sulla mia opinione finale.
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Pubblicato da Sara Emme

Sono Sara e sono una lettrice compulsiva. Ho vissuto in Cina dal 2009 al 2017. Oltre ai libri, amo i viaggi, la fotografia, i gatti e la buona cucina. Appassionata di Harry Potter e del magico mondo creato dalla Rowling, passo la vita trascinando il mio povero marito (sant'uomo!) per i parchi a tema sparsi per il mondo.

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