Il club delle lettrici compulsive

Le ragazze della libreria Bloomsbury – Natalie Jenner

Le ragazze della libreria Bloomsbury Book Cover Le ragazze della libreria Bloomsbury
Natalie Jenner
Narrativa
Mondadori
2022
Digitale - Cartaceo
348
Fornito dalla Casa Editrice
Emanuela Faimali

Oggi partecipiamo al blog tour di Le ragazze della libreria Bloomsbury, un libro scritto da Natalie Jenner pubblicato in Italia da Mondadori. Prima di cominciare, vi lascio il banner dell’evento in modo che possiate recuperare le tappe delle altre bravissime blogger che vi hanno preso parte e farvi così un’idea più completa del libro.

Le ragazze della libreria bloomsbury

Lo sapete, la tappa “Perché leggere” è una delle mie preferite perché mi permette di fare una recensione un po’ diversa dal solito.
Sono felicissima di aver letto Le ragazze della libreria Bloomsbury e ora vi spiego il perché.

Per la trama e per la copertina, assolutamente deliziose!

Le ragazze della libreria bloomsbury

Attraverso il microcosmo della libreria Bloomsbury, Natalie Jenner parla del magico potere delle donne e di come, oggi non meno di allora, faticano a farsi largo in ambienti ritagliati a misura d’uomo. E racconta gli atti rivoluzionari di cui è capace il sodalizio femminile, senza dimenticare mai il potere dei libri e della letteratura che, come un filo prezioso, tesse una rete indistruttibile di conforto e sicurezza.

È il 1949 e Londra guarda con fiducia alla ripresa economica del dopoguerra. In Lamb’s Conduit Street, nel centro della città, la libreria Bloomsbury sembra ancorata saldamente al passato: gestita con piglio severo e conservatore dal direttore Herbert Dutton, è organizzata secondo cinquantuno regole inviolabili e una gestione tutta al maschile che non dà alcuno spazio alle tre straordinarie commesse che ci lavorano. Vivien è rimasta sola dopo che il fidanzato è stato ucciso in guerra, e la sua vita è resa ancora più complicata dall’insopportabile spocchia di Alec McDonough, responsabile del reparto narrativa. Grazie al lavoro in libreria, Grace mantiene la famiglia, barcamenandosi tra l’esaurimento del marito, il senso del dovere e i suoi sogni irrealizzati. Evie è l’ultima arrivata: tra le prime donne a laurearsi a Cambridge, si è vista negare un ruolo accademico in favore di un collega – maschio – meno promettente di lei. Tre donne brillanti e intraprendenti che hanno la strada continuamente sbarrata da uomini meno capaci e più arroganti di loro. Finché un improvviso malore del direttore e il ritrovamento di un prezioso libro non forniscono l’occasione per un radicale e fantasioso cambio della guardia. Attraverso il microcosmo della libreria Bloomsbury, Natalie Jenner parla del magico potere delle donne e di come, oggi non meno di allora, faticano a farsi largo in ambienti ritagliati a misura d’uomo. E racconta gli atti rivoluzionari di cui è capace il sodalizio femminile, senza dimenticare mai il potere dei libri e della letteratura che, come un filo prezioso, tesse una rete indistruttibile di conforto e sicurezza.

Per le protagoniste femminili.

Che belle le donne della libreria! Diverse tra loro, ma determinate a crearsi uno spazio nel mondo del lavoro.

Grace ha un marito che non ama più, che non lavora a causa di un esaurimento post traumatico, a cui piace anche tanto lamentarsi (soprattutto di lei). Ha anche due figli che adora ma che vede poco, visto che lavora in libreria tutto il giorno, cosa inusuale per le donne dell’epoca, visto che, una volta sposate, smettevano di lavorare per dedicarsi completamente alla famiglia.

Vivien è una sorta di vedova di guerra. Il suo promesso sposo, proveniente da una famiglia abbiente che ha osteggiato il fidanzamento fin dall’inizio viste le sue umili origini, è morto in guerra. Le sono rimasti solo un anello di fidanzamento, un orologio costoso e tanta, tanta rabbia.

E poi c’è Evie, che è riuscita a laurearsi a Cambridge, ma alla quale è stato negato un posto perché le hanno preferito un uomo decisamente non alla sua altezza ma che non si è fatto scrupoli a sfruttare il lavoro di ricerca fatto da lei.

Tutte si scontrano inevitabilmente con l’altra metà del cielo che, va detto, non sempre ci fa una gran figura.
È solo quando riescono a ottenere un minimo di potere a causa dell’improvvisa malattia del direttore della libreria che riescono anche a emergere dal grigiore in cui sono state relegate.
Però… eh… ci sono dei bei però che non vi posso assolutamente dire. Perché anche gli uomini non sono quello che sembrano in realtà. Non tutti, almeno!

Tornando alle donne, non sono le commesse non sono le uniche con cui avrete a che fare leggendo il libro… Ohhh sì, ci sono un sacco di sorprese in Le ragazze della libreria Bloomsbury!

Per la situazione femminile.

La trama racconta, tra le varie cose, della difficoltà che avevano le donne ad accedere ai percorsi accademici. Ne abbiamo parlato in passato, è tutto tristemente vero. Ci sono state tante donne nella storia alle quali non è stato permesso di laurearsi nonostante avessero frequentato con profitto le lezioni. Abbiamo spesso parlato di quanto le donne siano state relegate ai margini (vi ricordate? Abbiamo parlato di donne pittrici, di scrittrici che hanno dovuto pubblicare con uno pseudonimo maschile per essere prese sul serio e delle donne nella musica), mi pare di essere entrata anche nel dettaglio delle donne in Università, ma forse è stata una mia ricerca in preparazione di altro. Beh, ad ogni modo ci torneremo presto insieme perché l’argomento mi interessa e mi tocca.

Perché le donne, in ogni campo, hanno sempre dovuto lottare per emergere, hanno sempre dovuto aspettare il momento propizio per farsi strada in un modo dominato dagli uomini che le vogliono tutte casa, cucinino e mestolino (e anche qui… casa, cucinino e mestolino, ma come dicono loro. Non voglio divagare troppo ma, commentando un post su Facebook tempo fa, mi è capitato di leggere un uomo che consigliava alle donne che protestavano per la tassa di lusso sugli assorbenti per il ciclo – specifico – quale assorbente comprare. Un uomo. Già. Anche il mansplaining è una piaga direttamente correlata all’argomento, eh).

Che nervi! E sì, arriverà un pippone, prima o poi, perché ho bisogno di parlarne!

Per le autrici femminili.

Essendo ambientato in una libreria, in Le ragazze della libreria Bloomsbury ovviamente si parla anche di libri.

Vengono citate tantissime autrici, oltre a Jane Austen e alle sorelle Brontë (le poche presenti sugli scaffali), donne dimenticate, tolte dagli scaffali perché… ma vai a sapere perché, poi. Perché non abbastanza degne? Perché non abbastanza uomini? Cercatele mentre leggete e poi tornate a dirmi chi di queste avete già letto e quali avete scoperto per caso!

Per le atmosfere.

La Londra del primo dopoguerra è una Londra ferita che fa ancora i conti con i razionamenti, con le tessere annonarie e con il duro processo di ricostruzione, ma è una città che brulica di vita, che ha voglia di guarire e di tornare a brillare. Le ragazze della libreria Bloomsbury è un libro che regala speranza anche per questo motivo, non solo per la presa di coscienza e per la ribellione delle sue protagoniste.

Lo consiglio a chi ha voglia di evadere e di sognare, ma anche a chi si sente lasciatə un po’ in disparte. Chissà, magari una di queste donne potrà essere d’ispirazione!

Avete letto Le ragazze della libreria Bloomsbury? Vi aspetto per commentarlo!

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NdA: il libro mi è stato fornito perché potessi recensirlo. Questo non ha influito sulla mia opinione finale.
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Pubblicato da Sara Emme

Sono Sara e sono una lettrice compulsiva. Ho vissuto in Cina dal 2009 al 2017. Oltre ai libri, amo i viaggi, la fotografia, i gatti e la buona cucina. Appassionata di Harry Potter e del magico mondo creato dalla Rowling, passo la vita trascinando il mio povero marito (sant'uomo!) per i parchi a tema sparsi per il mondo.

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