Il club delle lettrici compulsive

Project Hail Mary – Andy Weir

Project Hail Mary Book Cover Project Hail Mary
Andy Weir
Fantascienza
Mondadori
2023
Digitale - Cartaceo
480
Fornito dalla Casa Editrice
Vanessa Valentinuzzi

Quando Ryland Grace si risveglia, non ha assolutamente idea di dove si trovi né di chi sia. Vede solo che il suo corpo è collegato a decine di tubi, che gli oggetti intorno a lui cadono troppo velocemente e che i suoi due compagni di viaggio giacciono inermi nello spazio angusto che condividono. Poi, lentamente, la memoria riaffiora: Grace si trova a migliaia di chilometri dalla Terra, su una minuscola navicella spaziale lanciata a tutta velocità nelle profondità insondate dello spazio, unico sopravvissuto di una missione disperata per salvare il pianeta. Se fallisce, l'umanità è destinata a sparire a causa di misteriosi organismi che si nutrono dell'energia solare e che stanno rapidamente portando la Terra verso una nuova era glaciale. A bordo di Hail Mary, Grace è consapevole che ha pochissimo tempo a disposizione per neutralizzare il pericoloso nemico e che il destino della specie dipende unicamente da lui. O forse non è solo?

Oggi partecipiamo al blog tour di Project Hail Mary, un libro di Andy Weir pubblicato da Mondadori. Prima di cominciare, vi lascio il banner dell’evento in modo che possiate recuperare le tappe delle altre bravissime blogger che vi hanno preso parte e farvi così un’idea più completa del libro.

Il protagonista si risveglia improvvisamente e si ritrova steso su un letto, presumibilmente ospedaliero, coperto con un lenzuolo e collegato ad alcuni tubi; dalla sua postazione vede che sono presenti altri due letti e che il tutto è gestito da due braccia robotiche e da un computer che gli pone domande per verificare il suo stato di coscienza.

“Come ti chiami?”
“Non so chi io sia né perché mi trovi qui, ma almeno non sono da solo e… i miei compagni sono morti.”

Black out totale sulla propria memoria, fili ovunque che lo hanno alimentato e mantenuto tonico e una sola certezza:

“Il fatto è nulla influenza la gravità, non si può aumentare o diminuire. […] Non sono sulla Terra.”

Da qui in avanti per il nostro astronauta alla deriva sarà un susseguirsi di ricordi, inizialmente confusi, sul come sia finito in orbita e soprattutto sulla missione che, se portata a compimento, salverebbe l’intera umanità.

Tra pura scienza e razionalità da un lato e una trama molto verosimile dall’altro, ci troveremo a stretto contatto con nozioni biologiche e alieni che non vogliono invadere la Terra, bensì salvarsi a loro volta da una minaccia universale. Chissà se l’unione farà davvero la forza anche in questo caso interplanetario…

La penna ironica e fantasiosa di Weir torna a stupirci dopo il suo grande esordio con The martian, da cui è stato tratto l’omonimo film con protagonista Matt Damon. Sono moltissime le similitudini, a partire dal protagonista, un astronauta solo nello spazio che lotta per sopravvivere. Nel caso del primo romanzo la lotta era per tornare sulla Terra, ora si tratta invece di una lotta per l’intera umanità.

Alcuni passaggi incentrati “troppo” sugli aspetti tecnici della scienza (co-protagonista del romanzo a tutti gli effetti) sono leggermente troppo lunghi, ma verosimili e ben inseriti nel contesto della trama che risulta avvincente, non scontata e piacevole.

Credo che questo perfetto mix tra scienza e fantascienza sia in linea con gli scritti di Asimov, che gli ha fatto da apripista e che di certo avrebbe fatto un plauso all’incredibile bilanciamento tra biologia, planetologia, astrofisica e ingegneria di queste pagine. Grazie a Weir ci immergiamo a capofitto nell’eterno dilemma del “cosa accadrebbe se?” e divoriamo quest’avventura sperando nel lieto fine.

Il titolo “Il progetto Ave Maria” è molto altisonante e devo ammettere che inizialmente mi ha non poco destabilizzata, poi sono arrivate tutte quelle nozioni di astrofisica di cui capisco forse un terzo di ciò che ho letto e, dopo, gli alieni. Le premesse per un grande caos c’erano tutte eppure ho amato questo libro di fantascienza. L’ho amato perché quelle grandi nozioni sono spiegate bene, in modo che anche una come me, che di fisica sa poco o nulla, possa godersi il racconto senza perdersi.

Non vi svelerò il nome del protagonista perché solo dopo qualche peripezia lo scoprirete da voi leggendone le gesta, ma posso dirvi che i numerosi flashback alternati alla sua vita presente sull’astronave in orbita sono sia esilaranti che catastrofici. Durante questi ricordi ci verrà snodata davanti la problematica dell’umanità e capiremo molto del nostro eroe, non si può non affezionarsi a lui!

Weir fa un ottimo lavoro, proprio come avevo adorato The martian, ho letto tutto d’un fiato Project Hail Mary e tornare sulla Terra non mi ha mai resa così triste, perché in orbita con un Sole non mio non stavo poi così male!

Avete letto Project Hail Mary? Vi aspetto per commentarlo!

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NdA: il libro mi è stato fornito perché potessi recensirlo. Questo non ha influito sulla mia opinione finale.
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