Tutti nella mia famiglia hanno ucciso qualcuno
Giallo
Feltrinelli
2022
Digitale - Cartaceo
355
Acquisto personale
Studio Littera
A Ernie Cunningham, un insegnante appassionato di gialli, le riunioni di famiglia non sono mai piaciute. Di sicuro c’entra il fatto che, tre anni prima, Ern ha visto suo fratello Michael uccidere un uomo e lo ha denunciato, un tradimento che nessuno dei parenti gli ha ancora perdonato. Perché i Cunningham non sono una famiglia come le altre. C’è una sola cosa che li unisce: hanno tutti ucciso qualcuno. Ora la famiglia ha deciso di ritrovarsi per un’occasione speciale. Trascorreranno una vacanza in un resort di montagna per festeggiare l’uscita di prigione di Michael. Ma quando ci sono i Cunningham di mezzo, niente va mai come dovrebbe. La sera prima dell’arrivo di Michael, viene trovato il cadavere di un uomo. Ha le vie respiratorie ostruite dalla cenere, come se fosse morto in un incendio. Ma giace nella neve, intonsa. Mentre una bufera si abbatte sul resort isolandolo e la polizia brancola nel buio, spetterà a Ern, detective improvvisato, capire se il colpevole è un suo familiare, prima che vengano tutti uccisi uno per uno.
Oggi parliamo di Tutti nella mia famiglia hanno ucciso qualcuno, un libro di Benjamin Stevenson pubblicato in Italia da Feltrinelli.
Ho scelto questo libro per il titolo. È uno di quelli che restano impressi nella memoria e che immediatamente suscitano curiosità. Di certo, il giorno in cui scriverò una parte due di questo articolo, Tutti nella mia famiglia hanno ucciso qualcuno avrà un posto d’onore perché, oltre ad avere un titolo accattivante, è anche un bellissimo giallo. Vediamolo insieme!
Giurate che i vostri detective indagheranno sui crimini che si troveranno davanti con lealtà e schiettezza, affidandosi all’ingegno di cui gli avrete dotati e senza mai fare ricorso accenno a Rivelazioni Divine, Sesto Senso Femminile, Macumbe, Raggiri, Coincidenze o Atti Divini?
Giuramento del Detection Club, società segreta fondata nel 1930 tra cui i membri figuravano Agatha Christie, GK Chesterton, Ronald Knox e Dorothy L. Sayers.
Siamo in Australia. Ernie, il protagonista di questa storia, è uno scrittore. Non scrive opere di narrativa, ma manuali su come scrivere opere di narrativa valide. Al suo attivo ha infatti un manuale su come scrivere il giallo perfetto, basandosi sul decalogo scritto da Knox.
Il punto è che leggo un mucchio di gialli. E so che buona parte di quelli scritti oggi ricorrono al cosiddetto “narratore inaffidabile”: in sostanza, la voce che vi racconta la storia in realtà sta mentendo. Perciò è probabile che nutriate dei sospetti anche su di me. Ebbene, giuro che io sarò l’esatto contrario: un narratore affidabile. Tutto ciò che vi dirò sarà la verità, o quantomeno la verità così come la conoscevo al momento in cui credevo di saperla. Potete prendermi in parola.
Ernie viene invitato a una rimpatriata di famiglia in un lodge in alta montagna. Invitato… Come se avesse scelta! Non può scappare e deve affrontare le conseguenze di un suo gesto compiuto tre anni prima e per il quale sta ancora espiando. Il fratello, infatti, ha ucciso un uomo davanti ai suoi occhi e lui non ha potuto fare altro se non denunciarlo. Ora, Michael sta per essere scarcerato e anche lui è atteso al resort. Ernie lo vedrà per la prima volta da quando ha contribuito a farlo andare in prigione, motivo per cui la madre non gli rivolge la parola e tutti gli altri lo trattano malissimo, considerando ciò che ha fatto un vero e proprio tradimento.
Durante questo weekend che Ernie trascorrerà con la famiglia succederà di tutto… E qui mi fermo.
Non ho intenzione di dire mezza parola in più rispetto alla quarta di copertina perché Tutti nella mia famiglia hanno ucciso qualcuno è un libro geniale! Era da tanto che non mi capitava un libro così sorprendente.
Intanto, il protagonista rompe la quarta parete e, oltre a scrivere in prima persona, si rivolge direttamente ai lettori… e al suo editor! Questa cosa, visto il lavoro che faccio, mi ha fatta molto ridere perché ho potuto finalmente immedesimarmi nei miei autori ai quali mi capita di dire, quando serve ovviamente, di tagliare qualcosa.
A parte la nota folkloristica che potrebbe far ridere solo me, Ernie ha un senso dell’umorismo di quelli che mi piacciono. Suo malgrado, visto che le cose per lui non sono proprio semplicissime, per dirla con un eufemismo!
Comunque, sa essere ironico quando serve e sarcastico all’occorrenza. Anche gli altri personaggi sono notevoli, nonostante rappresentino dei cliché, perché sono ben descritti e caratterizzati e perché nascondono tutti qualcosa: del resto il titolo parla chiaro, no?
Non mi sono avvicinata nemmeno per sbaglio a scoprire chi ha fatto cosa, vi avviso subito, quindi per me Stevenson ha già vinto!
La storia è concentrata in un weekend in cui davvero succederà di tutto, in cui tutti i segreti saranno scoperti… e alcune cose non saranno facili da affrontare per nessuno, soprattutto quando i fantasmi del passato decidono di ripresentarsi.
La bellezza di questo libro, oltre al giallo in sé, è data dai commenti del protagonista. Quando la tensione diventa troppa, Ernie la smorza con una battuta o con un’osservazione sagace e vi assicuro che vi ritroverete a ridere di gusto nonostante tutto.
Tutto ruota intorno alla famiglia, ai segreti mantenuti a tutti i costi per proteggere se stessi e gli altri, ai sensi di colpa che rischiano di distruggere i rapporti, alla difficoltà di fare la cosa giusta anche quando non conviene.
Ho amato lo stile di Stevenson e spero di leggere presto qualche altro suo libro.
Una menzione d’onore per Frank il piccione e alla tombola segreta (un’idea GENIALE!)
Lo so, è la recensione più corta della storia, ma è un giallo e non voglio rovinarvi nulla. Non fatemi diventare un recensore inaffidabile!
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