Il club delle lettrici compulsive

Tutto nella norma – Gaia Spizzichino

Tutto nella norma Book Cover Tutto nella norma
Gaia Spizzichino
Narrativa
Garzanti
2023
Digitale - Cartaceo
288
fornito dalla casa editrice

Ogni sera, Martina apre il suo quaderno a quadretti e decide se colorare una casella in base a com'è andata la giornata. Se la lascia bianca è stata una buona giornata, se è nera il suo opposto. Nessuna via di mezzo. Lei è fatta così. Per ora il bilancio è piuttosto negativo: ha trentaquattro anni e un lavoro che non la gratifica, non riesce ad avere un bambino e il suo compagno non vuole né sposarsi né acquistare una casa. Martina sa che le case non sono solo muri, ma fotografie di varie fasi della vita. C'è la casa dell'infanzia, che ci offre protezione; la casa in cui per la prima volta abbiamo vissuto da soli o in condivisione, sinonimo di libertà e di precarietà. Poi c'è la casa definitiva, quella per cui si accende un mutuo che ci accompagnerà per il resto dei nostri giorni. È un passo importante: vuol dire crescere davvero e uscire dal limbo degli «adulti a metà». Martina vorrebbe non esserlo più, e invece ci si sente ancora tanto. Quando i suoi genitori mettono in vendita la casa in cui è stata bambina e l'invito al matrimonio di una vecchia amica riapre una porta sul suo passato, Martina vede crollare tutte le certezze. All'improvviso, oltre al bianco e al nero, esplodono i mille colori dell'arcobaleno e quelli che sembravano obiettivi essenziali perdono di significato. Martina scopre che, nel diventare adulti, si procede a tentoni, si commettono errori, ci si allontana dall'orizzonte e a volte lo si cambia proprio. Per questo, è importante godersi il viaggio più che concentrarsi solo sulla meta, sentirsi a casa più che scegliere in che casa abitare.

Bentrovatə compulsivə! Oggi partecipiamo al review party di Tutto nella norma il romanzo d’esordio di Gaia Spizzichino, pubblicato da Garzanti. Prima di cominciare, vi lascio il banner dell’evento in modo che possiate recuperare le recensioni delle altre bravissime blogger che vi hanno preso parte e farvi così un’idea più completa del libro.

tutto nella norma

Gaia Spizzichino, in arte Normalize Normal Homes, è passata dalle parole ai fatti e, finalmente, un romanzo ce l’ha scodellato per davvero! Lo aspettavamo, eh, noi che la seguiamo su Instagram dal primo lockdown, quando creava incidenti diplomatici con le blogger polacche! La sua missione, fin dall’inizio, è stata quella di mostrarci che no, le case che vedevamo su Instagram non solo non erano la realtà, ma che erano anche assurde! Vuoi perché pensate da qualche interior designer sotto anfetamine, vuoi perché decisamente fuori dalla nostra portata, fatto sta che erano lo specchio di un’estetica impossibile da riprodurre nei nostri microlocali con stendino da compagnia e problemi di spazio cronici.

Dal normalizzare le nostre case, Gaia Spizzichino ha cominciato a cercare di normalizzare le nostre vite, quelle fatte di molto Netfilx e poco chill, quelle di formichine che corronocorronocorrono per far quadrare lavoro, spesa, casa e magari (ma dico magari) vita di coppia e tempo libero. Le nostre vite da 30 (e qualcosa) enni che cercano di essere all’altezza di un’età adulta che non possiamo permetterci. Persino gli archetipi dei nostri ex fidanzati.

Tutto nella norma, posso giurarlo, vostro onore, l’ho letto tutto con la sua voce.

L’ho letto, e questo è già un traguardo, perché, come vi avevo scritto qui, ero vittima di un orribile blocco del lettore che mi affliggeva da novembre.

Brutta storia, davvero, ma quando ho letto che questo romanzo sarebbe uscito oggi, non ho più avuto un pensiero lucido finché non mi è arrivato.

Tutto nella norma racconta la storia NORMALE di Martina, che è una ragazza NORMALE, che come moltissime ragazze NORMALI fa una vita che, per noi Millennial, è assolutamente NORMALE.

Martina fa l’impiegata (a Milano, dove per prima cosa si specifica il lavoro, come in un grande Linkedin IRL) e convive con Gabriele in un appartamento in affitto che costa come una villa in Costa Azzurra. Non ha particolari ambizioni professionali, nemmeno personali, alla fine vuole quello che vogliono tutte, quello che tutte credevamo si sarebbe verificato inevitabilmente: lavoro, casa, un marito, una famiglia. Quella che credevamo fosse la norma.

E invece.

E invece non basta aver fatto tutto per bene, aver cambiato città, sopportando l’impatto tragico con una Milano che si prende troppo sul serio, non basta aver coltivato un rapporto di coppia, aver cercato una casa in cui convivere, sembra che sa sempre tutto in salita, sempre dietro il prossimo angolo.

Lavoro tanto, faccio il possibile, a volte l’impossibile per ottenere qualcosa, e quel qualcosa continua a sfuggirmi. (…) Mi ero prefissata diversi obiettivi per questa fase della vita (…) non dico che speravo di centrarli proprio tutti, ma neanche nemmeno uno.

Martina si sente un’adulta a metà. E ha ragione. Si sente ferma, si sente impantanata in un’eterna adolescenza, in un circolo vizioso in cui si lavora tanto, ma le spese sono comunque difficili da sostenere, in cui non c’è mai tempo per niente, in cui non è madre, non è sposata, non ha ottenuto scatti di carriera, vive in affitto e sente di aver sprecato (e di sprecare) il suo tempo.

Non vi suona familiare?

Quando Martina e Gabriele decidono di avere un bambino, poi, la situazione si fa ancora più surreale, perché vorrai mica che sia facile? Non sia mai.

E allora ecco che si fa avanti la frustrazione, l’angoscia di aver sbagliato qualcosa, perso il momento, com’è che abbiamo vissuto una vita nel terrore di rimanere incinte da un momento all’altro, come se fosse un pericolo in agguato dietro l’angolo, e quando decidiamo che un bambino lo vogliamo diventa come vincere alla lotteria??

Aggiungiamo al mix una famiglia d’origine disfunzionale e un matrimonio in Puglia.

Quello che otteniamo è la mia vita.

No. Perdonatemi.

Quello che otteniamo è Tutto nella norma.

Gaia Spizzichino, nonostante la sindrome dell’impostore che la porta a continuare a sostenere il contrario a mezzo social, riesce a fotografare perfettamente quello con cui abbiamo a che fare noi, coetanee cresciute negli anni ’90, che credevamo che saremmo state un mix tra Sally Spectra e la mamma di Settimo Cielo (per lo meno, io lo credevo fermamente).

La prosa è graffiante e incalzante, il registro è lo stesso che Gaia usa nelle sue rubriche su Instagram, cinico ma leggero, ironico al punto giusto, spiazzante per la sua trasparenza che la pone al limite dell’ingenuità.

Si legge in un fiato, persino con il blocco del lettore! Provare per credere!

Sembra di parlare con un’amica senza peli sulla lingua. Proprio come piace a noi, qui sul blog.

Cosa ne pensate? Avete voglia di leggere Tutto nella norma? Bravə! Se volete acquistarlo, lo trovate qui in versione cartacea e qui in versione digitale.

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NdA: il libro mi è stato fornito perché potessi recensirlo. Questo non ha influito sulla mia opinione finale.
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