Il club delle lettrici compulsive

Un fato così ingiusto e solitario – Brigid Kemmerer

Un fato così ingiusto e solitario Book Cover Un fato così ingiusto e solitario
Cursebreakers #1
Brigid Kemmerer
Fantasy
Oscar Vault Mondadori
2022
Digitale - Cartaceo
504
Fornito dalla Casa Editrice
Matteo Curtoni, Maura Parolini

LE COSE SONO SEMPRE STATE FACILI per il Principe Rhen, erede al trono del regno di Emberfall. O almeno, lo sono state finché una potente incantatrice non ha lanciato una spietata maledizione su di lui. Ora Rhen è condannato a rivivere all’infinito l’autunno dei suoi diciott’anni e a trasformarsi in una creatura mostruosa portando dovunque morte e distruzione – e lo sarà finché una ragazza non si innamorerà di lui.

Per la giovane Harper, invece, le cose non sono mai state facili. Il padre se ne è andato da tempo lasciandosi dietro una montagna di debiti, la madre è in fin di vita, e il fratello, che riesce a malapena a tenere unita la famiglia, l’ha sempre sottovalutata a causa della paralisi cerebrale che l’affligge: Harper ha dovuto imparare in fretta a fare affidamento solo su se stessa per sopravvivere.

Ma un giorno, viene rapita e portata nel magico e terribile mondo di Emberfall – perché Rhen possa conquistare il suo cuore e spezzare finalmente il maleficio. Un principe? Un mostro? Una maledizione? Harper è sconvolta e disorientata, ma anche determinata a fare di tutto pur di ritornare nel proprio mondo e dalla famiglia che ha bisogno di lei. Tuttavia col passare dei giorni, man mano che la diffidenza nei confronti di Rhen si trasforma in amicizia (e forse in qualcosa di più) la ragazza si rende conto che anche Emberfall ha bisogno di lei. Perché forze potenti e oscure minacciano il regno e la vita di tutti, e non basterà spezzare la maledizione per salvare Harper, Rhen e il futuro di entrambi dalla rovina totale.

Oggi partecipiamo al review party di Un fato così ingiusto e solitario, primo volume della serie Cursebreakers scritta da Brigid Kemmerer, e pubblicato in Italia da Oscar Vault. Prima di cominciare vi lascio il banner dell’evento in modo che possiate recuperare le recensioni delle altre bravissime blogger che vi hanno preso parte e farvi così un’idea più completa del libro.

Un fato così ingiusto e solitario

Quando ho cominciato a leggere Un fato così ingiusto e solitario ho avuto una reazione praticamente bipolare già al primo capitolo.

Sostanzialmente, è andata così:
«Bleh! L’ennesimo retelling!»
35 secondi dopo: «Wow! Questo sì che è un retelling!!»

(Cof! Cof! Impara, Sarah J., impara. [cit. Tiziana])

Questo è un signor retelling fatto come si deve, senza troppa sindrome di Stoccolma (un po’ c’è sicuramente, ma non vi dico dove), senza piagnistei prettamente limitati ai personaggi femminili stereotipati, ecc.
La protagonista femminile è una bad ass di quelle giuste senza essere forzate o poco realistiche, ma andiamo con ordine.

Emberfall. Rhen, il principe ereditario, è costretto da una maledizione a trasformarsi in mostro a ogni stagione. Quando assume le sembianze di un mostro, diverso ogni volta, non ricorda chi è e compie atti di indicibile malvagità.
A fargli compagnia al castello ormai vuoto ma inquietantemente stregato, c’è Grey, ultimo membro della Guardia Reale.
Grey è l’unico che può varcare la soglia tra il loro mondo e il nostro, quello in cui viviamo noi (quello noioso e senza magia, per intenderci) e lo fa a ogni inizio stagione per rapire una ragazza. Perché solo facendo innamorare di sé una donna Rhen potrà porre fine alla maledizione.

Washington DC. Harper, situazione famigliare tremenda, si ritrova per strada a far da palo al fratello quando vede Grey con una ragazza priva di sensi in braccio. L’istinto prende il sopravvento ed è così che Harper finisce a Emberfall…

«Non ti stavo prendendo in giro, mia signora.» Faccio una pausa, ma lei non dice niente. «Ironrose non è sotto un incantesimo.»
La sua voce giunge dall’altro lato della porta. «D’accordo. E allora che cos’è?»
«È una maledizione.»

Non voglio assolutamente raccontarvi altro sulla trama perché Un fato così ingiusto e solitario è un libro tutto da scoprire, che vi terrà con il fiato sospeso per tutta la durata della lettura.

Harper non è una protagonista come le altre. Intanto, per prima cosa, soffre di paralisi cerebrale, cosa che le ha causato una zoppia pronunciata nonostante gli interventi chirurgici che ha subito. È la prima volta che mi capita di leggere, al di fuori della letteratura di genere (Io prima di te escluso, e che non ho letto tra l’altro… ho guardato il film in aereo facendo una delle mie figuracce tremende perché mi sono pianta anche l’acqua del Battesimo, ma questa è un’altra storia), di una protagonista con disabilità e posso dire che era ora? E che cavolo! Basta con ste eroine perfette, che si adattano immediatamente alle avversità e che improvvisamente imparano a maneggiare armi come se non avessero mai fatto altro nella vita!

Harper combatte con le unghie e con i denti letteralmente contro i suoi rapitori. Non cade subito tra le braccia del principe, non ha un atteggiamento svenevole, non è una piagnona nonostante abbia tutti i motivi per piangere in ogni angolo del castello. Ha reazioni normali, le stesse che potrebbe avere ognunə di noi in circostanze simili.

Decide di fare buon viso a cattivo gioco, senza però perdersi in inutili esercizi di positività tossica perché Harper lo sa, lo ha vissuto sulla sua pelle per tutta la vita: non sempre tutto andrà bene. Le cose possono andare di male in peggio nello spazio di un battito di ciglia e il lieto fine non è sempre previsto per tutti.

È una protagonista tosta ma realistica e non vedo l’ora di leggere i prossimi due libri (i titoli sono Un cuore così impavido e spezzato e Un voto così intrepido e mortale), soprattutto perché il finale di Un fato così ingiusto e solitario è una bomba!

Non so dirvi se la patologia di cui Harper soffre sia stata “sfruttata” in modo giusto dall’autrice, ma ho apprezzato il modo in cui Harper ne parla: sono nata così, non sono difettosa, quello che non riesco a fare bene lo compenso con altro e non mi stanco di imparare cose nuove. Ed è bello leggere queste cose perché una patologia, qualsiasi essa sia, non può e non deve essere lo strumento di definizione di una persona. Una persona è anche altro, non solo un elenco di malattie e condizioni fisiche.

Determinata a rendersi indipendente il più possibile, insiste per addestrarsi con i soldati e lo fa senza mai risparmiarsi. Loro credono che la sua zoppia sia la conseguenza di una ferita di guerra, ma lei non esita a correggerli. «Sono nata così» dice in tono brusco, «e morirò così, quindi insegnatemi ad aggirare il problema.»
E la amano per questo.

Nonostante qualche imprecisione soprattutto nei capitoli iniziali, che credo siano da attribuire a un editing non fatto benissimo, ho adorato questa prima lettura dell’anno (sì, lo so che è il 25 gennaio, ma io l’ho avuto prima per poter pubblicare oggi e ho deciso di inaugurare in questo modo il 2022).

Le ambientazioni in contrapposizione tra Emberfall e il nostro mondo sono un vero colpo di genio, ma lo stesso contrasto si può trovare anche nella stessa Emberfall, tra l’area colpita dalla maledizione, ovvero quella del castello di Ironrose e il resto del regno. Ironrose è congelato, cristallizzato nella maledizione insieme a Rhen e a Grey, in cui la stagione è sempre la stessa di quando questa è stata scagliata, in cui gli strumenti musicali non smettono mai di suonare da soli sempre la stessa sequenza di brani.

Rhen è un personaggio maschile non tossico, che cambia e che evolve. Si sente debole, ha paura di mostrarsi per quello che è, salvo poi imparare a fidarsi delle persone che hanno scelto di stargli accanto. È un processo graduale, frustrante per certi versi, ma mi è piaciuto come è stato descritto dall’autrice, la quale ha posto l’accento proprio sulla gradualità dei cambiamenti nonostante l’urgenza della situazione.

Certo, restano ancora un sacco di domande senza risposta, ma del resto abbiamo ancora due libri da leggere e spero che non succedano pasticci irreparabili.

Lo stile è brillante e la scrittura è scorrevole. Non mi pare di aver trovato buchi nella trama e anche la traduzione fila liscia senza sollevare dubbi particolari.

Mancano alcune motivazioni alla base del comportamento di alcuni personaggi, ma mica si può svelare tutto subito! Spero che il resto venga spiegato e approfondito nei prossimi volumi, soprattutto perché Lilith e Karis Luran sono un po’ “buttate lì” e meritano decisamente più spazio.

Per fare quattro chiacchiere: come mi capita spesso di fare, quando finisco di scrivere una recensione leggo quelle che sono state scritte da altrə lettorə e questa volta mi sono fatta davvero una risata. Il paragone con ACOTAR ci sta, l’ho fatto anche io visto che è un retelling della stessa storia, ma mi addentrerò in questo argomento quando avrò letto il terzo libro. Il primo volume di ACOTAR mi era piaciuto un sacco, ma messo a paragone con questo, secondo me Un fato così ingiusto e solitario vince a mani basse per tutta una serie di motivi di cui però parleremo a trilogia finita.

La cosa che mi ha fatto ridere un sacco è la lamentela secondo cui Harper fa tutto contro la sua volontà. Grazie eh, è stata rapita! È ovvio che sia contro la sua volontà e che al “riportami a casa” sia seguito un no come risposta, altrimenti avremmo in mano il libro più corto della storia.

La vera differenza è che Harper sceglie, concede fiducia poco alla volta, non sta zitta in un angolo, cerca di capire ma si lascia guidare dal suo istinto, non è una bambolina da sfoggiare nonostante poi alla fine sia quella la sua funzione.

Altra cosa: le scene di sesso. Non c’è sesso in Un fato così ingiusto e solitario. E permettetemi l’osservazione, il sesso in ACOTAR è un mero fan service, motivo per cui mi sono scocciata e non ho mai scritto la recensione del terzo libro pur avendolo letto. Harper non si innamora all’istante, anzi è molto chiara con Rhen, quasi brutale (giustamente).

Ci torneremo tra qualche mese, voi intanto leggete!

Avete letto Un fato così ingiusto e solitario? Vi aspetto per commentarlo!

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NdA: il libro mi è stato fornito perché potessi recensirlo. Questo non ha influito sulla mia opinione finale.

 

Pubblicato da Sara Emme

Sono Sara e sono una lettrice compulsiva. Ho vissuto in Cina dal 2009 al 2017. Oltre ai libri, amo i viaggi, la fotografia, i gatti e la buona cucina. Appassionata di Harry Potter e del magico mondo creato dalla Rowling, passo la vita trascinando il mio povero marito (sant'uomo!) per i parchi a tema sparsi per il mondo.

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