Il club delle lettrici compulsive

Uomini e Topi – John Steinbeck

Uomini e Topi Book Cover Uomini e Topi
John Steinbeck
Bompiani
1937
Digitale - Cartaceo
128
Michele Mari

La storia di un'amicizia profonda tra due uomini, due braccianti stagionali in California che condividono un sogno. George Milton si occupa da sempre con ferma dolcezza di Lennie Small, un gigante con il cuore e la mente di un bambino. Il loro progetto, mentre vagano di ranch in ranch, è trovare un posto tutto per loro a Hill Country, dove la terra costa poco: un posto piccolo, giusto qualche acro da coltivare, e poi qualche pollo, maiali, conigli. Ma le loro speranze, come "i migliori progetti predisposti da uomini e topi" (è un verso di Burns), sono destinate a sbriciolarsi. Il ritratto di un'America soffocata dalla crisi e di un'umanità gretta e gelosa nella drammatica rappresentazione di un maestro della letteratura. Scritto nel 1937 e destinato a un pubblico di uomini semplici come George e Lennie, "Uomini e topi" è una breve storia ricca di dialoghi, un piccolo gioiello di scrittura, pensato da Steinbeck per essere messo in scena in teatro e al cinema: e così è successo, sul grande schermo e a Broadway. Ma "Uomini e topi" resta prima di tutto un romanzo indimenticabile. Questa edizione propone nella nuova traduzione di Michele Mari un racconto di impegno, solitudine, speranza e perdita che resta uno dei libri più letti e più amati della letteratura mondiale.

Uomini e topi è un romanzo di John  Steinbeck, pubblicato da Bompiani.

I protagonisti dello scritto di Steinbeck sono George Milton e Lennie Small, opposti ma inseparabili, il primo è vivace e scaltro, con una fisicità tozza ed i tratti del viso taglienti mentre il secondo è imponente, massiccio ed incredibilmente forte (non vogliatemene, ma a me ha ricordato tantissimo Andrè “The Giant”, un famoso wrestler mancato nei primi anni ’90) nonché afflitto da un ritardo cognitivo-mentale che lo rende un bambino nel corpo di un gigante.

Non riuscendo a controllare l’enorme fisicità e forza di cui è dotato, Lennie spesso si ritrova a far del male alle persone o a topini e cagnolini, in maniera del tutto involontaria. Solo in George, burbero che spesso sbuffa e vorrebbe “starsene solo”, Lennie trova un compagno in grado di calmarlo e difenderlo.

Supponete di non avere nessuno. Supponete di non potere entrare nel dormitorio e giocare alle carte solo perché siete nero. Che cosa direste allora?
Supponete di essere costretto a stare seduto qui leggendo libri. I libri non servono a niente. A un uomo occorre qualcuno… che gli stia accanto.

Al ranch dove si recano per fare qualche soldo, i due, verranno attorniati da tutta una serie di personaggi che completeranno i loro tratti salienti esaltandone il rapporto di profonda amicizia che li lega. Dal vecchio Candy con il suo cagnone puzzolente, al sagace e sensibile capo Slim, al “negro” Crooks per non dimenticare la sensuale moglie di Curley, il figlio dei proprietari.

Non voglio svelare altro perché farei dei mega spoiler, ma è necessario sottolineare alcuni temi chiave che emergono nella breve ma intensa vicenda di George e Lennie.

In primis troviamo il concetto di solitudine, di chi lavora incessantemente per una miseria e che, una volta svolto il suo compito, deve andare in un bordello o in un’osteria per non esser solo in casa. Persone sole con pochi diritti, nel caso dei “negri” o dei “diversi” come Lennie direi nessuno (all’epoca… ma spesso è ancora così in molti Paesi).

Ed ecco che emerge il tema del diverso, questo concetto così spaventoso che angoscia l’uomo dalla notte dei tempi. Il diverso fa paura, incute in molti timore e crudeltà accanto ad alcuni, pochi eletti, che riescono a provare compassione.

Infine, ultimo ma fondamentale, troviamo l’amicizia… quel senso di amore verso l’altro, un amore e un affetto incondizionati che allargano il cuore e la mente. Lo vediamo soprattutto in George, che brontola ma non perde occasione per schierarsi dalla parte di Lennie, un diverso indifeso che non può non esser amato esattamente per ciò che è: un essere puro, istinto e dolcezza, in un corpo troppo grande che spesso spaventa anche lui.

Non c’è bisogno di troppo cervello per essere un bravo ragazzo. Qualche volta mi pare anzi che il cervello faccia l’effetto opposto. Prendete uno che sia davvero in gamba, è difficile che sia una brava persona.

Dove ci porterà questo viaggio?

Basterà l’amore fraterno di un amico a proteggere Lennie da se stesso?

Ho amato ogni parola di Steinbeck e devo ammettere che sono stata fortunata a leggere questo romanzo, che avevo “visto” attraverso le citazioni di King in 22/11/’63 o in Lost. La forza dell’autore, che gli ha fatto vincere il Premio Nobel per la Letteratura, è rendere i personaggi vere persone, con una profondità tale da vivere e soffrire con loro.

Scrive di temi seri, attuali e fondamentali con una naturalezza spiazzante, quasi fossero ovvi e superficiali.

Penso che Lennie mi rimarrà incollato addosso per molto tempo e ne sono felice, perché non smetterò di riflettere sulla sua storia per un bel po’.

Avete letto Uomini e topi? Vi aspetto per commentarlo insieme!

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3 Risposte a “Uomini e Topi – John Steinbeck”

  1. Come di consueto, per recensire un libro, è necessario inserire uno scorcio della trama. Non penso di aver fatto un mega spoiler, ho inserito le basi dei temi che contiene il libro e, sicuramente, non li avrò neanche analizzati tutti vista la complessità dello stile di Steinbeck.

     

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