Le donne del Club Omicidi
Thriller
Longanesi/TEA
2007/2009
Digitale - Cartaceo
322
Qualcuno morirà è il quinto volume della serie Le donne del Club Omicidi di James Patterson e Maxine Paetro.
La serie è così composta:
- Primo a morire (Longanesi 2003 – Tea 2004)
- Seconda chance (Longanesi 2004 – Tea 2006)
- Terzo grado (Longanesi 2005 – Tea 2007)
- Le donne del club omicidi (Longanesi 2006 – Tea 2008)
- Qualcuno morirà (Longanesi 2007 – Tea 2009)
- Il sesto colpo (Longanesi 2008 – Tea 2010)
- Il settimo inferno (Longanesi 2009 – Tea 2011)
- L’ottava confessione (Longanesi 2010 – Tea 2012)
- Senza appello (Longanesi 2011 – Tea 2013)
- La cerimonia (Longanesi 2012 – Tea 2014)
- L’undicesima ora (Longanesi 2013 – Tea 2014)
- Le testimoni del club omicidi (Longanesi 2015)
- La tredicesima vittima (Longanesi, 2016)
- Peccato mortale (Longanesi 2017)
- 15th Affair (inedito in Italia)
Un doppio caso per le donne del Club Omicidi: un serial killer che droga, stupra e soffoca giovani ragazze, abbandonando poi i cadaveri in auto di lusso e un killer silenzioso e misterioso, che uccide in uno degli ospedali più famosi di San Francisco.
Mentre Lindsay è concentrata su killer delle ragazze, Yuki è divisa tra la madre ricoverata in ospedale e l’inizio di un processo che promette di attirare l’attenzione di moltissima gente. “L’imputato” è proprio l’ospedale in cui è ricoverata sua madre e l’accusa è negligenza professionale, in quanto sono morte venti persone in circostanze misteriose.
Yuki è spaventata e vorrebbe trasferire sua madre in un altro ospedale, ma Keiko non vuole sentire ragioni perché sta meglio e sta per essere dimessa. Quando, però, muore all’improvviso, Yuki non solo dovrà fare i conti con il senso di colpa e con la perdita, ma anche con l’ossessione per questo processo. Yuki è sicura che sua madre sia stata assassinata ed è convinta che il colpevole sia il dottor Garcia.
E qui mi fermo per non rischiare di rovinarvi la sorpresa. Per scoprire cosa succederà, dovrete leggere Qualcuno morirà.
Avendo fatto l’infermiera per circa 10 anni, il processo e l’indagine sull’ospedale hanno attirato di più la mia attenzione rispetto al killer delle ragazze che, a mio parere, è lasciato un po’ in secondo piano anche dagli autori. Se ne poteva fare a meno? Sì, perché non si capisce il movente.
Si percepisce invece benissimo la sofferenza di Yuki. Yuki sembra persa dentro nel suo dolore che la spinge a fare cose decisamente stupide. Il processo contro il San Francisco Municipal Hospital diventa una vera e propria ossessione per lei e l’avvocato dell’accusa, Maureen O’Mara è la luce che la guida attraverso l’oscurità della sua vita.
Sempre più convinta che ci sia qualcosa di sbagliato in quell’ospedale, Yuki chiede aiuto a Lindsay che la asseconda ed inizia ad indagare. Il tema centrale del libro quindi è “l’eutanasia” che qualche angelo della morte sta elargendo a piene mani, senza che questa sia richiesta.
È un tema davvero delicato questo perché mentre l’eutanasia richiesta dal paziente dovrebbe essere legale (in Italia non lo è e qui potremmo stare a parlarne per delle ore), somministrare farmaci con lo scopo di uccidere qualcuno non lo è assolutamente.
Apro una piccola parentesi: mi sono piaciute poco anche le donne del Club in questo libro… Yuki sta vivendo uno dei peggiori momenti della sua vita e sparisce dalla circolazione, si chiude in casa (quando non è in tribunale per il processo) e le amiche cosa fanno? Niente. Ok, Claire e Lindsay sono prese con il lavoro, ma Cindy la vede tutti i giorni in tribunale. Possibile che non si renda conto della situazione? Yuki smette perfino di andare a lavorare, si lascia andare, a malapena si veste. E quando non si presenta alla cena settimanale con le amiche, loro toccano appena l’argomento e cenano tranquille. Le vere amiche non fanno così. Le vere amiche si presentano a casa tua non invitate, con la cena e taaaaanto vino e ti fanno compagnia, nonostante tu non la voglia. E ti sommergono di chiacchiere sciocche per distoglierti, ti ascoltano se vuoi sfogarti e ti guardano perfino piangere, se ti serve.
Questa superficialità mi ha profondamente urtata.
Il finale del libro mi ha lasciata basita perché non ha un vero senso e complessivamente, questo è il libro della serie che, per ora, mi è piaciuto meno. Ma non demordo! Ho già iniziato il sesto libro, quindi tenete d’occhio il blog.
Avete letto Qualcuno morirà? Vi aspetto per commentarlo insieme!
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