Gli insospettabili delitti della casa in fondo alla strada
Thriller
Newton Compton
2018
Digitale - Cartaceo
334
Tutti gli abitanti di Beulah Grove numero 23 hanno un segreto. Se non fosse così, non avrebbero affittato in contanti e senza contratto delle lerce stanze in un vecchio edificio malfamato. Quello è il tipo di posto in cui si può finire quando non si hanno alternative. I sei inquilini dello stabile fanno vite solitarie e non si può certo dire che curino i rapporti di buon vicinato, ma in una afosa notte d'estate, un terribile incidente li costringe a stringere una strana alleanza. Quello che non sanno è che uno di loro è un assassino. Ha già scelto la sua prossima vittima, e farà di tutto per proteggere il suo segreto.
Oggi vediamo insieme Gli insospettabili delitti della casa in fondo alla strada di Alex Marwood.
Gli abitanti del n.23 di Beckam Grove sono tutte persone che nascondono un segreto. Ognuno di loro vive per proprio conto senza niente da spartire con i propri vicini, ognuno di loro sconosciuto agli altri. Ma un evento disastroso li porterà a dover interagire e allearsi.
Questo romanzo è stato definito un thriller, ma di questo genere letterario ha davvero poco, solo il fatto che c’è un assassino e delle donne uccise. Non basta? Ci si potrebbe chiedere. Assolutamente no! Il senso del romanzo è ben altro!
La storia è costruita intorno ad un gruppo di persone che vivono sotto lo stesso tetto: troviamo Colette/Lisa in fuga dal suo ex boss malavitoso; poi c’è Vesta, un’anziana signora che ha passato tutta la sua vita tra quelle quattro mura: c’è Houssein, bell’iracheno in fuga dal suo paese, in attesa di ottenere l’asilo politico; c’è Gerard, uomo tranquillo e solitario di cui non si sa assolutamente nulla; c’è Cher, ragazzina di 15 anni che si nasconde ai servizi sociali ed infine c’è Thomas, l’unico ad avere un lavoro e ad essere estremamente gioviale e aperto. Ma tra loro si nasconde l’assassino, colui che uccide ragazze e ne conserva i cadaveri, mummificandoli come facevano gli antichi egizi.
La storia dell’assassino è la scusa da cui parte la narrazione, ma è talmente ai margini di una storia che attira ben di più l’attenzione, che quando il nome del colpevole viene rivelato, dopo una serie di indizi disseminati nel racconto dall’autore, è quasi come se non fosse poi così importante.
Perché, in realtà, questa è una storia di solitudine, di paura, di emarginazione, di anime perse, di persone che vogliono essere amate, capite, che vogliono integrarsi, ma vengono relegate ai margini di una società benpensante e ipocrita. Esplicativo d questa ipocrisia è l’episodio in cui Cher viene quasi uccisa di botte e percorre tutta la città per tornare a casa e nessun le presta aiuto se non i suoi sconosciuti coinquilini.
L’autore è stato fenomenale a distogliere l’attenzione dal fatto di sangue, da cui trae motivo la definizione di thriller, che avrebbe reso il romanzo piuttosto banale e scontato, per catalizzarla là dove serve, sul tema veramente importante, sulla vita di questi coinquilini che, da emeriti sconosciuti, diventano fondamentali l’uno per gli altri, andando a creare quella famiglia che non hanno mai avuto o che hanno perso.
Si tratta, dunque, di un romanzo intenso, che si legge velocemente, grazie anche al tipo di scrittura leggera e scorrevole, e da cui è quasi impossibile staccarsi.
Lo consiglio fortemente, avvertendo però il lettore di considerarlo, non un thriller, come abbondantemente ribadito più volte sopra, ma narrativa. Solo così ci si troverà di fronte ad uno scritto godibilissimo e interessante.
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