Il club delle lettrici compulsive

La supplente – Cristina Frascà

La supplente Book Cover La supplente
Cristina Frascà
Narrativa
Garzanti
9 settembre 2021
Digitale - Cartaceo
352
Fornito dalla Casa Editrice

Non ne combina mai una giusta. Ma insegnare è la sua passione. Perché non smette mai di imparare dai suoi alunni.

«Un romanzo che dovrebbero leggere tutti per scoprire cosa vuol dire fare il lavoro più bello e difficile del mondo: l'insegnante» -

Enrico Galiano

Anna ha trent'anni e non ne fa una giusta. Sarà per questo che non ha ancora realizzato il sogno di insegnare; o forse perché la strada per ottenere un posto di ruolo – si sa – è lunga e tortuosa. Così, quando scopre di aver ottenuto una supplenza per un intero anno non può credere alle sue orecchie, e poco le importa che in quell'istituto professionale le sue amate materie umanistiche non siano le più importanti. Anna è armata di buone intenzioni e nessuno le impedirà di essere il perfetto insegnante in stile Attimo fuggente. Quando però si trova davanti Rimmel, Bruzzo, Mito, il Principe e Panik le sue certezze vacillano: i nomignoli dei nuovi alunni sono anche simpatici, ma loro non lo sembrano affatto, e non hanno alcuna intenzione di ascoltarla. Ma Anna ha una strategia segreta per provare a coinvolgerli: niente libro di testo, niente cattedra. La poesia è un linguaggio che arriva al cuore di tutti e persino il dizionario Treccani, se usato alla ricerca dei neologismi più strani, non è poi così difficile da consultare. Giorno dopo giorno, si avvicina sempre di più ai suoi studenti, scoprendo che, sotto una solida corazza, nascondono le paure di tutti gli adolescenti. Per loro, l'amicizia e l'amore hanno ancora il gusto pericoloso ma unico dell'ingenuità, e, più che di un voto, hanno bisogno di essere ascoltati. Quello che non avrebbe mai immaginato è che sarebbero stati loro a cambiare la sua vita. A insegnarle che le sue fragilità sono una risorsa e che l'incontro inaspettato con Sasha e la sua passione per gli scacchi è più speciale di quanto credesse. Anna ha finalmente capito quale è il segreto dell'insegnamento: non smettere mai di imparare. Cristina Frascà è un'insegnate che ha deciso di porre al centro del suo esordio fresco e sincero il mondo della scuola. Un romanzo in cui la protagonista è in cerca di sé stessa e non avrebbe mai pensato di capire chi è veramente grazie ai suoi alunni.

Bentrovatə compulsivə, oggi parliamo di La supplente, di Cristina Frascà, pubblicato da Garzanti! Prima di cominciare, vi lascio il banner dell’evento in modo che possiate recuperare le recensioni delle altre bravissime blogger che vi hanno preso parte e farvi un’idea più completa del libro.

la supplente

Molti dei miei sogni ruotano intorno al fatto di potermi sedere un giorno dietro una cattedra e dire “Buongiorno, sono Sally, e sono la vostra insegnante”. Chi mi conosce lo sa e sa anche che, probabilmente, non succederà mai, ma questo non mi impedirà di sognarlo comunque con tutte le mie forze.

All’inizio dell’ennesimo settembre, dopo un’estate volata via in un secondo e preda della stanchezza più profonda causa nuovo lavoro completamente al di là delle mie forze fisiche, ho voluto leggere  La supplente per cullarmi qualche ora nel sogno.

Immaginate la mia sorpresa nel leggere di una protagonista così affine.

Anna è una trentenne goffa, tira a campare come riesce dando ripetizioni, si ingegna, è un po’ sovrappeso e non ha assolutamente idea di dove andare a sbattere la testa finché non ottiene un’ambitissima supplenza per un intero anno in un istituto alberghiero. Ha una famiglia ingombrante, un vicino russo a cui dà ripetizioni di italiano in cambio di lezioni di scacchi, una passione per la musica e un amore smisurato per il suo lavoro, che cerca di svolgere in maniera non convenzionale per poter coinvolgere al meglio gli studenti.

Le premesse non sembrano delle migliori, la Terza B non è composta da giovani intellettuali ansiosi di apprendere di storia e letteratura, ma di ragazzi sfaccettati, profondi e complessi come solo i sedicenni sanno essere. Naturalmente ostili e ovviamente chiusi in loro stessi, gli studenti, dai soprannomi bizzarri che tanto mi hanno ricordato quelli che si sentivano rimbalzare nei corridoi del mio liceo, faranno del loro meglio per renderle difficile portare a termine le lezioni.

Munita della testardaggine della disperazione, Anna comincia a guadagnarsi il rispetto e l’affetto dei ragazzi con fatica e grande impegno, senza mai risparmiarsi, in classe, fuori, in consiglio di classe o in una gita rocambolesca che la riporta a casa con i nervi a pezzi e il cuore pieno di amore e speranza.

La supplente è una storia verosimile e commovente, che mette in luce come sia difficile, in Italia, ricoprire il ruolo di insegnante, di quanto sia complicato barcamenarsi tra i requisiti, le classi di concorso, i concorsi ordinari e straordinari, e di quanto sia raro trovare qualcuno che faccia quel mestiere con il cuore e con tutta la passione che il ruolo impone.

Lo dico sempre, insegnare è una vocazione, proprio come prendere i voti religiosi, ed è quello che ha Anna: vocazione.

Intorno a quello che succede nella classe, Anna ha una vita caotica, sfaccettata, intensa, e ci viene mostrata così com’è, una donna come tante, senza nemmeno un accenno di perfezione e con tante emozioni contrastanti che la arricchiscono e la confondono.

Ho trovato questo romanzo davvero piacevole, scorrevole, divertente e intenso, tanto da farmi commuovere!

Ok, in effetti io ho la lacrima facile, non fa testo, però mi è piaciuto davvero.

Voi avete letto La supplente? Avete pianto come me? Parliamone insieme nei commenti!

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NdA: il libro mi è stato fornito perché potessi recensirlo. Questo non ha influito sulla mia opinione.

 

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