Il club delle lettrici compulsive

Le diecimila porte di January – Alix E. Harrow

Le diecimila porte di January Book Cover Le diecimila porte di January
Alix E. Harrow
Fantasy - Young Adult
Mondadori
2020
Digitale - Cartaceo
396

Estate 1901. Un’antica dimora nel Vermont, piena di cose preziose e sorprendenti. La più peculiare è forse January Scaller, che vive nella casa sotto la tutela del facoltoso signor Locke. Peculiare e atipica, almeno, è come si sente lei: al pari dei vari manufatti che decorano la magione è infatti ben custodita, ampiamente ignorata, e soprattutto fuori posto.

Suo padre lavora per Locke, va in giro per il mondo a raccogliere oggetti “di un valore singolare e unico”, e per lunghi mesi la ragazzina rimane nella villa ridondante di reperti e stranezze, facendo impazzire le bambinaie e, soprattutto, rifugiandosi nelle storie. È così che, a sette anni, January trova una porta. Anzi, una Porta, attraverso cui si accede a mondi incantati che profumano di sabbia, di antico e di avventura… Sciocchezze da bambini. Fantasie assurde, le dicono gli adulti. E January si impegna con tutta se stessa per rinunciare a quei sogni di mari d’argento e città tinte di bianco. Per diventare grande, insomma.

Fino al giorno in cui, ormai adolescente, non trova uno strano libriccino rilegato in pelle, con gli angoli consumati e il titolo stampigliato in oro semiconsunto: LE DIECIM POR. Un libro che ha l’aroma di cannella e carbone, catacombe e terra argillosa. E che porta il conforto di storie meravigliose nel momento in cui January viene a sapere che il padre è disperso da mesi. Probabilmente morto. Così la ragazza si tuffa in quella lettura che riaccende il turbine di sogni irrealizzabili. Ma lo sono davvero? Forse basta avere il coraggio di inseguirli, quei sogni, per farli diventare realtà. Perché pagina dopo pagina January si accorge che la vicenda narrata sembra essere indissolubilmente legata a lei…

Oggi partecipiamo al review party di Le diecimila porte di January, un libro di Alix E. Harrow pubblicato da Oscar Vault. Prima di cominciare, vi lascio il banner dell’evento in modo che possiate recuperare le recensioni delle altre bravissime blogger che vi hanno preso parte e farvi così un’idea più completa del libro.

Le diecimila porte di January

 

Quanto mi è piaciuto questo libro! Mettetevi comodi, così vi racconto.

È difficilissimo fare la recensione di Le diecimila porte di January perché è un libro molto complesso. Intanto un libro che parla di libri perché January, la protagonista del filone principale, è un’amante della lettura, anche se spesso deve leggere di nascosto. Ama anche scrivere e, quando in un vecchio vaso trova un libretto quasi consunto, non ha dubbi: lo raccoglie e decide di usarlo come diario.

È il 1901 e siamo negli Stati Uniti. January vive con il signor Locke, il datore di lavoro del padre, che la ospita mentre il suo unico genitore superstite è in giro per il mondo a procacciarsi tesori che il ricco uomo metterà in vendita o che sfoggerà alle riunioni della società storica di cui fa parte.

La vita per January, da una parte è facile e semplice perché è protetta dall’aura di potere di Locke, quindi non le manca mai il cibo in tavola e un tetto sulla testa. Dall’altra, però, January è diversa, perché la sua pelle non è bianca. Non voglio addentrarmi nella trama perché Le diecimila porte di January è un libro che va assolutamente scoperto, capitolo dopo capitolo, paragrafo dopo paragrafo, secondo le intenzioni dell’autrice.

La storia di January andrà incastrarsi in maniera inestricabile e inevitabile con le vicende che vedono coinvolta Adelaide Lee, la protagonista di un libro che January trova nel solito vaso.

Riuscita immaginare la sorpresa di January quando si rende conto che Adelaide ha lo stesso “potere“ che lei ha scoperto di avere in tenera età e che è stata costretta a dimenticare a causa di Locke?

Uno dei temi principali di questo libro è legato al colore della pelle di January. Considerate l’anno in cui è ambientata la storia e pensate a quanti Stati ritenuti inferiori sono stati colonizzati in quegli anni: India, Cina, Stati Uniti, Africa. Per l’uomo bianco, chiunque fosse diverso era considerato un selvaggio, e January, che noi conosciamo quando è solo una bambina, crescendo si renderà sempre più conto di non essere vista dalla società e dagli amici del signor Locke come un vero e proprio essere umano, ma quanto come un buffo animaletto da compagnia, educato e travestito in modo tale che possa essere decente quando è a contatto con i bianchi. È un messaggio molto potente soprattutto perché, a un certo punto, January capisce, January apre gli occhi.

Ovviamente non vi racconto quello che succede, non avrebbe senso, anche perché questo libro è molto bello, è scritto molto bene, con uno stile fluido e con i salti tra la storia di January e la storia di Adelaide studiati in maniera tale da tenere sempre altissima la tensione narrativa.

Non si può non empatizzare con la piccola January perché la sua storia, nonostante sia una storia che richiama comunque la speranza, a tratti è straziante… Non posso entrare nei dettagli perché non voglio assolutamente rischiare di rovinare la lettura qualcuno, però vi dico che i sentimenti e le emozioni che January prova sono descritti benissimo, sono tangibili e si avvicinano davvero alla realtà.

La Cosa nera è una cosa vera… non c’è altro modo per descriverla e chi si è trovato in quella determinata situazione sa di cosa l’autrice sta parlando. Non vi nascondo che ho versato più di una lacrima.

Tra gli argomenti trattati, oltre al razzismo, si parla della condizione femminile e, lasciatemelo dire, ai primi del ‘900 non erano tutte rose e fiori, soprattutto per chi non aveva una famiglia importante alle spalle.

Si parla di libri, si parla del potere delle parole, in questo caso del vero potere delle parole, non solo del loro potere di convincimento. Ho adorato il modo in cui January descrive le P maiuscole delle Porte, le punte delle C che cambiano a seconda di ciò che viene dopo, come ad esempio le punte acuminate della C di Cattivo o l’abbraccio della C di Casa… Trovo che siano immagini molto poetiche e molto centrate con la storia.

Le diecimila porte di January è un libro che vi sorprenderà. Questa recensione non rende l’idea della bellezza e della potenza di questo libro, che tocca argomenti difficilissimi con una delicatezza estrema in alcuni casi e con la violenza di un pugno in altri momenti. A me piaciuto molto e spero che piaccia tanto anche a voi.

L’autrice ha scritto diversi libri e mi auguro di poterli leggere presto in italiano.

Avete letto Le diecimila porte di January? Vi ispira? Lasciatemi un commento!

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NdA: il libro mi è stato fornito perché potessi recensirlo. Questo non ha influito sulla mia opinione finale.

 

Pubblicato da Sara Emme

Sono Sara e sono una lettrice compulsiva. Ho vissuto in Cina dal 2009 al 2017. Oltre ai libri, amo i viaggi, la fotografia, i gatti e la buona cucina. Appassionata di Harry Potter e del magico mondo creato dalla Rowling, passo la vita trascinando il mio povero marito (sant'uomo!) per i parchi a tema sparsi per il mondo.

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