Il club delle lettrici compulsive

Miele di cardo selvatico – Sara Paborn

Miele di cardo selvatico Book Cover Miele di cardo selvatico
Sara Paborn
Narrativa
Mondadori
20 aprile 2021
Digitale - Cartaceo
348
Fornito dalla Casa Editrice
Gabriella Diverio

Ebba Lindqvist in Svezia è una vera "guru dei sentimenti". Conduce un talk show e ha scritto numerosi libri, tutti diventati dei bestseller. Ma dopo un divorzio terribile, reso pubblico dai media, la sua credibilità crolla improvvisamente e la sua carriera si interrompe. D'altronde chi vorrebbe un consiglio romantico da una triste divorziata? Ebba è in difficoltà e riesce a malapena a pagare i conti creando cruciverba, così quando le viene proposto di scrivere un articolo sui matrimoni duraturi, accetta il lavoro, seppur con riluttanza. Proprio negli stessi giorni legge su un giornale la lettera di un'anziana signora che parla dell'amore eterno firmandosi "Una sognatrice" e decide di intervistarla. Veronika Mörk ha settantanove anni e vive in una casa di riposo, ma non è una mite vecchietta. È sagace ed elegante e l'incontro con lei è molto diverso da come Ebba se l'era immaginato. Veronika ricorda il suo grande amore, che non è il marito defunto con cui è stata felicemente sposata per sessant'anni ma è Bo, uno studente d'arte conosciuto nell'estate del 1955. Quell'anno lei, diciassettenne, lavora nella pensione di sua madre a Båstad e sogna una vita migliore e, soprattutto, l'amore. E quando Bo arriva alla pensione, il mondo di Veronika viene completamente sconvolto. Ebba a questo punto si ritrova in missione. Potrebbe non essere in grado di salvare la propria catastrofica vita amorosa, ma forse può riportare un po' di gioia in quella di Veronika. È determinata a capire cosa sia successo nel lontano 1955. Perché i due innamorati non sono rimasti insieme? Che ne è stato di Bo? Quella che inizia solo come un'intervista si trasforma in una sincera amicizia tra due improbabili alleate nel difficile gioco dell'amore, che cambierà il corso di entrambe le loro vite. "Miele di cardo selvatico" è un romanzo delicato e romantico. Sara Paborn coinvolge il lettore nelle emozioni indimenticabili dei sentimenti giovanili, riflettendo nello stesso tempo seriamente su cosa sia l'amore.

Oggi parliamo di Miele di cardo selvatico un libro scritto da Sara Paborn e pubblicato da Mondadori. Prima di cominciare, vi lascio il banner dell’evento in modo che possiate recuperare le recensioni delle altre bravissime blogger che vi hanno preso parte e farvi così un’idea più completa del libro.

Miele di cardo selvatico

Ed eccomi di nuovo a chiacchierare su un libro che, guarda un po’, ha una bella copertina che mi ha trasmesso calma e serenità. 

No, stavolta non c’entrano challenge (va beh, è ovvio che inserirò questa lettura in qualche challenge, ma non l’ho fatta principalmente per questo motivo) e non c’entrano i libri viaggianti, né i gruppi di lettura (tranquilli a brevissimo avrò tantissimi libri di cui parlare che ho letto per tutti queste iniziative!). 

Stavolta ho letto questo romanzo per il puro gusto della lettura, attirata dal titolo tanto particolare e dall’immagine di una bellissima ragazza su cui il gioco di ombra e luce rispecchia la trama del racconto.

Ebba, una delle protagoniste, è una giornalista/scrittrice che è nota per i suoi pezzi e saggi su come far durare un matrimonio in serena armonia. Ma lei stessa improvvisamente si trova a dover affrontare una difficile separazione dal marito e la fine della sua travolgente storia d’amore con l’uomo di cui è innamorata dai tempi del liceo. Cade in una forma di depressione che le fa perdere il lavoro. Ma riesce a ottenere un incarico da freelance per cui deve intervistare un’anziana signora su come è riuscita a far sì che il suo matrimonio fosse durato così a lungo. Veronika, però, è una dolcissima signora che vive ancora nel ricordo del suo primo amore, e durante l’intervista si lascia andare ai ricordi di quando, diciassettenne, si innamorò perdutamente per la prima volta. 

Che cosa ci attrae realmente in una persona? il modo di vedere le cose, il modo di ridere o di essere seri? No, è la sensazione di riconoscimento. Di ritorno a casa. Di affinità elettiva. Non è qualcosa che si può vedere, ma è qualcosa che si può sentire.

Il romanzo si articola su più piani temporali passando dal presente al passato. Nel presente, quello di Ebba e dell’intervista a Veronika, le due diventano amiche. Questa amicizia, in un certo senso improbabile, unisce due mondi distanti anni luce, ma che hanno in comune la profondità del sentimento che le lega all’uomo che hanno amato più di loro stesse. 

La vita e la storia d’amore di Veronika vengono presentati attraverso dei lunghi flashback, in cui lei ricorda l’estate dei suoi diciassette anni, in cui conobbe Bo, un giovane studente d’arte che alloggiò alla pensione della madre di Veronika perché vincitore di una borsa di studio con il progetto di realizzare una scultura (miele di cardo selvatico, appunto). 

La storia d’amore tra i due è dolcissima e travolgente, e viene espressa in maniera eccellente dall’autrice. I tormenti della giovanissima Veronika, le sue insicurezze, il suo sentirsi inadeguata, il continuo mettersi in discussione a confronto con la cugina, tanto più carina e sicura di sé (sulla base del pensiero di Veronika) sono tracciati in maniera delicata e precisa. Sembra di vedere una qualsiasi adolescente con l’unica eccezione che qui siamo negli anni ‘50 e le ragazze sanno che il loro compito è diventare bravi mogli e madri e per questo si adoperano per diventarlo nel migliore dei modi. Riuscirà Veronika ad affrancarsi a questo destino comune e a vivere la sua dolcissima storia d’amore liberamente? Lo potrete sapere solo se leggerete il libro. 

Ma Ebba si rispecchia in questo amore giovanile, e con piccoli flashback ci racconta la sua storia d’amore, quella per cui ha lasciato il marito e per cui tanto sta soffrendo. 

Succede con alcune persone, si sente il bisogno di stare loro accanto senza conoscerne il motivo.

Ne esce come una donna ferita, ma che è in grado di risollevarsi e guardare avanti. 

La vita è ingovernabile. Se le dai un dito si prende il braccio. Tutto può andare a catafascio. Tutto può succedere. Tutto può essere rotto da una sollecitazione interna, come il vetro.

Miele di cardo selvatico è di una dolcezza straordinaria. L’ambientazione negli anni ’50 è perfettamente ricostruita, anche la mentalità di quegli anni in Norvegia, che nonostante sia di mentalità più aperta rispetto ad altre nazioni di quel periodo, ha comunque le sue convenzioni sociali a cui le ragazze devono sottostare. 

La storia è molto ben scritta e articolata, e la scrittura è talmente delicata da infondere un senso di benessere durante tutta la lettura. 

L’atmosfera è disegnata fin nei minimi particolari, con dovizie di dettagli che però non annoiano, ma anzi rendono il romanzo ancora più affascinante. 

Ma l’autrice riesce anche a dare alla storia quel pizzico di mistero che non guasta. Fino alla fine ci si chiede se la storia tra Veronika e Bo sia realmente avvenuta nei termini in cui viene descritta o se è tutta una fantasia della donna, e ci verrà svelato solo alla fine, al termine del romanzo. E l’aura di mistero viene ancor di più esaltata dal cambiamento di punto di vista tra le due sfere temporali. Infatti, mentre la storia di Veronika ci viene narrata in terza persona, è Ebba stessa che ci racconta della sua vicenda sentimentale e della sua depressione, il che rende il romanzo forse ancora più interessante e piacevole da leggere.

Si tratta sicuramente di una storia leggera e non troppo impegnativa, ma che davvero scalda il cuore. 

Leggete questo romanzo, vedrete che vi immergerete facilmente nelle sue atmosfere e non potrete fare a meno di amare le due protagoniste.

Avete letto Miele di cardo selvatico? Vi aspetto per commentarlo.

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NdA: il libro mi è stato fornito perché potessi recensirlo. Questo non ha influito sulla mia opinione finale.

 

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