Il club delle lettrici compulsive

Nobildonna per finta – Eva Leigh

Nobildonna per finta Book Cover Nobildonna per finta
Il club dei libertini #2
Eva Leigh
Regency
HarperCollins Italia - Harmony
2021
Digitale
279

Inghilterra, 1817
Quello appena passato è stato un anno di dolorose sventure per Jessica McGale, che non solo ha perduto i genitori, ma ha visto gran parte della loro fattoria bruciare in un incendio. Ora l'azienda di famiglia ha un disperato bisogno di investitori per ripartire. Benché Jessica sia brillante, intraprendente e determinata, è consapevole che nessun membro dell'aristocrazia londinese degnerebbe della minima considerazione una donna di origini tanto umili. Per questo decide di presentarsi in società come Lady Whitfield, entrando così in contatto con le persone più ricche e potenti del Paese e in particolare con l'affascinante Duca di Rotherby, la cui influenza potrebbe offrire un grande contributo alla sua causa. Jessica, però, non immagina lo sconvolgente effetto che avrà su di lei.

Ben trovate Compulsive! Oggi parleremo insieme di Nobildonna per finta, di Eva Leigh, edito da Harper Collins nella collana Harmony I grandi romanzi storici. Prima di cominciare, vi lascio il banner dell’evento in modo che possiate recuperare le recensioni delle altre bravissime blogger che vi hanno preso parte e farvi così un’idea più completa del libro.

Nobildonna per finta

Questo romanzo segue il precedente A spasso con il libertino che non ho avuto la possibilità di leggere, ma non ne ho sentito la mancanza perché dubito ci fossero riferimenti troppo evidenti.

Rieccomi dunque accoccolata in poltrona, avvolta dal mio caldissimo plaid a impersonare quanto di più lontano esista da una sofisticata nobildonna. Vera o finta che sia.

Siamo, come è facilmente intuibile dal titolo, in epoca Regency, in Inghilterra nel 1817. La battaglia di Waterloo del 1815 ancora riecheggia sullo sfondo senza far troppo rumore.

Jessica McGale è una ragazza giovane che ha già vissuto molti dolori, i suoi genitori erano produttori di sapone e, dopo la loro prematura dipartita, la fabbrica di sapone che avevano lasciato a lei e ai suoi fratelli è bruciata costringendola a cercare lavoro come dama di compagnia di una nobildonna per sbarcare il lunario.

Il pensiero di Jessica, però, resta costantemente ancorato al desiderio di ricostruire l’azienda di famiglia, che produce un sapone ottimo e che lei è convinta che sarebbe apprezzato dalla nobiltà londinese.

In occasione della preparazione della sua signora per un grand tour in Europa, Jess viene inviata a Londra da sola e non si lascia scappare l’occasione.

Presenta i suoi prodotti a tutti i negozi della celebre Bond Street, ma riceve solo netti rifiuti. Nonostante la demoralizzazione e la delusione, l’incontro fortuito con il duca di Rotherby la convince a tentare un’ultima impresa folle: fingersi una nobile vedova per introdursi all’esclusivo Bazar a caccia di investitori. Così, con gli abiti della sua signora e tanta fortuna, riesce a introdursi nel circolo, ma sarà capace di portare a termine una missione così delicata?

Come sapete i romanzi regency sono la mia passione, questo mi aveva incuriosita fin dal titolo e devo dire che la trama è piuttosto originale, considerato il genere.

Mio malgrado, però, sono anche una studentessa di storia, e questo rovina un po’ la sospensione dell’incredulità di questo come di altri regency contemporanei, perché si tende a dare alle donne un tipo di impronta che, ai tempi, sarebbe stata assolutamente inaccettabile. In questo romanzo, persino il protagonista maschile ha delle chiare tendenze femministe, il che è bellissimo per noi che leggiamo, ma difficilmente sovrapponibile alla mentalità che esisteva all’epoca.

Gli incontri amorosi dei personaggi sono descritti con una dovizia di particolari non adatta a un pubblico sensibile, dunque, se lo leggerete, tenete conto del fatto che alcuni passaggi sono parecchio espliciti. A me non dispiace né piace particolarmente, diciamo che preferirei dare più spazio allo svolgimento dei fatti che alle prodezze in camera da letto, ma come già detto, io sono una nerd della storia e ho gusti un po’ strani: un riferimento storicamente corretto o un dettaglio poco conosciuto degli usi del periodo mi fa venire le palpitazioni in maniera molto più efficace di una scena di intimità, ma mi rendo conto di essere io quella bizzarra.

Me ne rendo pienamente conto.

Nel complesso però Nobildonna per finta è un romanzo piacevole, adatto a un’oretta di svago accompagnato da una buona tazza di tè. Rigorosamente inglese, of course.

Avete letto Nobildonna per finta? Vi aspetto per commentarlo!

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NdA: il libro mi è stato fornito perché potessi recensirlo. Questo non ha influito sulla mia opinione finale.

 

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