Il club delle lettrici compulsive

Otto settimane per cambiare vita – Beth O’Leary

Otto settimane per cambiare vita Book Cover Otto settimane per cambiare vita
Beth O'Leary
Romanzo rosa
Mondadori
2020
Digitale - Cartaceo
348

Dopo il successo internazionale di Un letto per due, che l'ha resa una delle scrittrici più amate della commedia inglese, Beth O'Leary torna con la sua voce brillante e commovente a parlarci di solitudine, nuove opportunità e amore.

Dopo essere andata completamente in tilt durante un'importante presentazione di lavoro, a Leena viene "suggerito" dall'azienda di prendersi due mesi sabbatici. Ha sicuramente bisogno di riposo e decide di rifugiarsi in campagna a casa di nonna Eileen, una donna forte e vivace che vorrebbe tanto trovare un nuovo amore, nonostante l'età. Ma il minuscolo paese dello Yorkshire dove abita non offre un ampio ventaglio di scapoli papabili. È così che a Leena viene un'idea: scambiarsi la casa con la nonna per due mesi. Nonna Eileen può andare a vivere nel suo appartamento di Londra dove ha più possibilità di incontrare un uomo interessante, mentre Leena si ritirerà in campagna. Ma cambiare luogo non sempre equivale a intraprendere avventure elettrizzanti. Leena deve destreggiarsi tra una combriccola di anziani petulanti e le insistenze dell'insegnante della scuola – non male, a dire il vero – mentre nonna Eileen è alle prese con i suoi nuovi giovani coinquilini e gli appuntamenti online...

Oggi partecipiamo al review party di Otto settimane per cambiare vita, il secondo libro di Beth O’Leary pubblicato in Italia da Mondadori. Prima di cominciare, vi lascio il banner dell’evento in modo che possiate recuperare le recensioni delle altre bravissime blogger che vi hanno preso parte e farvi così un’idea più completa del libro.

Otto settimane per cambiare vita

Questa è la storia di Eileen Cotton. Anzi… è la storia di due Eileen Cotton.
Eh sì perché nonna e nipote condividono il nome. E in apparenza, condividono solo quello, insieme a una figlia/madre problematica e a un lutto tremendo difficile da elaborare.

Le donne Cotton stentano a restare in piedi nonostante le apparenze.
Leena si è buttata nel lavoro con una tenacia spaventosa in modo da non avere tempo per pensare, ma il dolore, prima o poi, presenta il conto. E quando ha un crollo durante una presentazione importante, il suo capo, invece di licenziarla, la costringe a prendersi un periodo sabbatico.

Eileen invece è stata mollata dal marito per l’insegnante di ballo. Sta cercando un uomo che possa prendere il suo posto, non tanto per paura della solitudine, quanto per aprire i barattoli.

Ed ecco che, in un momento di entusiasmo, le due Eileen si scambiano le vite: Leena lascia la vita frenetica di Londra per spostarsi a casa della nonna ed Eileen lascia Hamleigh-in-Harksdale per andare a vivere nell’appartamento di Leena.

Cosa può andare storto? State già ridendo?

Ci sono due modi per leggere Otto settimane per cambiare vita. Se cercate svago e divertimento, scene surreali, vecchietti assurdi, finti burberi ma con il cuore d’oro, cani invadenti e feste tropicali improbabili, questo è decisamente il libro che fa per voi perché le risate non mancheranno.

Ma Otto settimane per cambiare vita può essere di più. Molto di più.

È un libro stupendo. Pur toccando argomenti difficili, la O’Leary non perde mai la sua freschezza.
E credetemi: i temi sono complessi davvero! Il tema centrale è l’elaborazione del lutto.

Le assenze sono tangibili, così come il dolore che queste assenze provocano nelle protagoniste.

Sappiamo bene che l’elaborazione del lutto ha almeno cinque fasi. Leena è ferma alla rabbia. È arrabbiata per un sacco di ragioni che non vi posso assolutamente spiegare ma, se avete perso qualcuno (e visto il periodo, se così non fosse, siete stati incredibilmente fortunati), vi ritroverete moltissimo in ognuna delle  donne al centro della vicenda.

E Otto settimane per cambiare vita, per me, è stato un modo per capire alcune cose, tra cui il lavoro che devo fare su me stessa… quindi se siete un po’ in crisi, magari dategli una possibilità. Potreste riuscire ad avere risposte a domande che nemmeno sapevate di aver posto.

Un altro tema è la solitudine. Tutti i personaggi che incontriamo nel libro della O’Leary, in qualche maniera, sono soli: Betsy, Arnold, Martha, Jackson, Laetitia… Tutti combattono con la solitudine. Ci si può sentire soli anche in una città tentacolare come Londra? Sì. Ci si può sentire soli in un paesino microscopico in cui tutti sanno tutto di tutti? Ebbene, sì.

Ho amato alla follia i personaggi creati dalla O’Leary. Sono realistici, hanno spessore e hanno molto da dire. Mi sembra di sentire davvero Penelope strillare per farsi sentire da Roland, o Arnold che bussa alla finestra della cucina per lamentarsi di qualcosa. Mi pare di vedere Bee con il vino dell’emergenza o la gatta tutta storta di Laetitia.

Anche le situazioni sono realistiche, per quanto possano sembrare surreali. Quello che emerge alla fine, sono i buoni sentimenti: gli amici che ti sopportano e ti supportano, che non ti lasciano sola nel momento del bisogno ma si presentano con del tè o con del vino e ti raccolgono, nonostante tutto.

La copertina inglese di Otto settimane per cambiare vita

Il tutto è naturalmente condito da tanto, tanto tè perché non dimentichiamoci che la storia è ambientata tra Londra e lo Yorkshire. Non avete improvvisamente voglia di uno scone? Io sì, e questa cosa mi succede tutte le volte in cui mi capita di leggere un libro ambientato in UK.

L’ambientazione è molto importante in Otto settimane per cambiare vita perché è parte integrante del racconto. Si passa da una metropoli in cui a malapena ci si saluta a un piccolo paesino lontano da tutto, un po’ fuori dal tempo se vogliamo, in cui tutti non fanno altro che impicciarsi nei fatti degli altri, pur mantenendo una parvenza di distacco. Eileen porta un po’ di Yorkshire con sé a Londra e ben presto riuscirà a contagiare tutte le persone che le gravitano attorno con il suo entusiasmo, con la sua voglia di fare, di conoscere, di capire.

Leena, per contro, porta un po’ di Londra nello Yorkshire, con la sua organizzazione quasi maniacale volta, però, al benessere delle persone che la circondano. E mi ha fatto una tenerezza pazzesca.

La O’Leary ci insegna a non sprecare la vita, a non limitarci a lasciarci attraversare dalle cose. Perché spesso il cambiamento è proprio lì, a portata di mano, ma serve la giusta dose di coraggio per cogliere le giuste occasioni… e magari spezzare qualche telecomando!

Mi piacerebbe poter dire di più, ma lo spoiler è dietro l’angolo, quindi mi ritiro in buon ordine, limitandomi a consigliarvi in modo spassionato questo libro che, nonostante qualche errore di traduzione e qualche resa bislacca in italiano, resta un libro molto carino che vi strapperà ben più di una risata e anche qualche lacrima.

Avete letto Otto settimane per cambiare vita? Vi aspetto per commentarlo insieme!

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NdA: il libro mi è stato fornito dalla casa editrice perché potessi recensirlo. Questo non ha influito sulla mia opinione.

 

Pubblicato da Sara Emme

Sono Sara e sono una lettrice compulsiva. Ho vissuto in Cina dal 2009 al 2017. Oltre ai libri, amo i viaggi, la fotografia, i gatti e la buona cucina. Appassionata di Harry Potter e del magico mondo creato dalla Rowling, passo la vita trascinando il mio povero marito (sant'uomo!) per i parchi a tema sparsi per il mondo.

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