Il club delle lettrici compulsive

Il piccolo albergo della felicità – Lucy Dillon

Il piccolo albergo della felicità Book Cover Il piccolo albergo della felicità
Longhampton #6
Lucy Dillon
Romanzo
Garzanti
2016
Digitale - Cartaceo
429

Il piccolo albergo ricoperto di edera domina il giardino. Il futuro di Libby riparte da lì. Trasferirsi a Longhampton per gestire la nuova attività non è stato facile, e i lavori di ristrutturazione sono sempre più complicati. E poi c'è un ospite di cui è impossibile liberarsi. Un ospite con due orecchie pelose e un muso sempre in cerca di carezze: è Bob, il cane della suocera. Libby non ha tempo per occuparsi di lui e vorrebbe non averlo sempre tra i piedi. Ma presto scopre che Bob ha una dote speciale: attraverso la pet therapy, aiuta le persone a ritrovare il sorriso. Da allora Libby non può più fare a meno di quegli occhi capaci di leggere nel profondo della sua anima. E all'improvviso tutto appare più semplice. Un giorno, davanti all'albergo, un'auto investe una donna che rimane ferita e perde la memoria. Libby decide di ospitarla, sperando che la vicinanza di Bob possa aiutarla come ha fatto con lei. E la magia si compie. Tra quelle stanze calde e rassicuranti, piano piano i ricordi riaffiorano. L'amicizia con quel cucciolo buffo e invadente dà alla sconosciuta una nuova speranza e il coraggio di rimettere insieme i pezzi della sua vita. Ma quando arriva un uomo che si presenta come il fidanzato della giovane, Bob non si fida di lui. Libby non ha dubbi: il fiuto del suo caro amico non sbaglia mai. Insieme devono mettere in guardia la nuova amica. Perché il passato può nascondere delle ombre. Superarle può essere difficile, ma a volte il destino regala una seconda possibilità.

Il piccolo albergo della felicità – Lucy Dillon

Avete già avuto modo di leggere qualche libro della Dillon? Per me è sempre rasserenante e anche Il piccolo albergo della felicità non fa eccezione.

Quando Libby si trasferisce da Londra a Longhampton con il marito Jason, cerca di prendere in mano la gestione e il progetto di ristrutturazione dell’albergo della famiglia del marito, ma si trova a dover fare i conti con la suocera Margaret che sembra sempre volerle remare contro.

Lo Swan è un albergo di campagna vecchio stile che ha decisamente bisogno di un nuovo look e di tecniche di gestione moderne, ma per Margaret, che ha trascorso lì tutta la sua vita, è un’idea difficile da accettare, tanto quanto l’idea che suo marito Donald non ci sia più.

Al centro delle discussioni più accese però, non ci sono carte da parati e computer per le prenotazioni, ma Bob, detto Lord Bob, il basset hound di Margaret, che vive in albergo e che semina peli ovunque.

In ogni caso, come succedeva a parecchi individui caparbi e puzzolenti, a riscattare lord Bob era l’indefessa attività benefica. Le sue visite all’hospice e al reparto pediatrico in qualità di membro più popolare della PAT – la Pets As Therapy – di Longhampton erano amorevolmente documentate nei biglietti natalizi di Margaret e Donald, che spesso lo ritraevano con indosso il costume da Babbo Natale. A prescindere da cosa combinava a casa, in pubblico Bob era un perfetto esempio di fascino e obbedienza e sopportava pacchette, coccole e moine sfoggiando l’espressione tragica che soltanto un basset hound riesce ad assumere.

Quando un giorno, in prossimità dell’albergo, un’auto travolge una giovane donna, la vita di tutti cambia. La donna ha perso la memoria e, dopo qualche giorno di ricovero, non sa cosa fare o dove andare. Libby, quindi, che nel frattempo è andata spesso a trovarla in ospedale, decide di ospitarla in albergo, in modo che non venga affidata ad una casa famiglia mentre cerca di recuperare la memoria. La donna decide di farsi chiamare Pippa fino a quando, un giorno, un ricordo si affaccia alla mente:

Le parole si spinsero fino alle labbra. «Pippi», disse. «Papà mi chiamava la sua piccola Pippi. Pippi Calzelunghe. Avevo le trecce. La mamma me le faceva sempre prima che andassi a letto.» Le si strinse il cuore; ricordò la sensazione del corpo tiepido del padre che rimaneva seduto in fondo al suo letto a leggere, abbassando la voce quando lei iniziava a scivolare nel sonno, sentendosi al sicuro e amata. Risentì la voce bassa e nitida del papà, come se lui le stesse parlando in quel preciso istante: «’Notte-notte, Alice».

Ora che Alice ha ricordato il suo nome, le cose diventano più facili: insieme a Libby, riesce a scoprire dove lavorava e, parlando con il suo datore di lavoro, scopre non solo di aver lavorato a lungo in un pub ma di avere un fidanzato che l’aspetta a casa.

Ad accompagnare Alice dal fidanzato è Luke, il fratello di Jason, che però sembra aver già incontrato Alice prima. Quale mistero di cela dietro il comportamento di Luke? E come mai lord Bob non sembra gradire la presenza del fidanzato di Alice?

Nel frattempo, anche le cose tra Jason e Libby non sono facili, anzi, ma per scoprire di più, dovrete leggere Il piccolo albergo della felicità.

lucy dillon
La copertina originale di Il piccolo albergo della felicità

Come sempre, i personaggi descritti dalla Dillon sembrano saltare fuori dalle pagine e con il suo stile semplice ma diretto, riesce a coinvolgere il lettore fin dalle prime pagine.

La Dillon è riuscita a descrivere legami famigliari complicati senza mai risultare pesante. In generale, amo molto questa scrittrice perché lascia sempre dei messaggi positivi nei suoi libri e i suoi personaggi hanno sempre un’occasione per riscattarsi e migliorare.

«Non hai bisogno che siano gli altri a dirti chi sei», affermò Alice, con un’espressione dolce ma seria. «Io questo l’ho imparato. L’unica persona che conta, l’unica che ti conosce davvero sei tu. […] Se finora non hai avuto bisogno di metterti alla prova, non significa che tu non abbia le risorse per affrontare la situazione.»

Se siete in cerca di un libro rilassante, con un bel lieto fine che fa bene al cuore, Il piccolo albergo della felicità è proprio il libro che fa per voi.

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Pubblicato da Sara Emme

Sono Sara e sono una lettrice compulsiva. Ho vissuto in Cina dal 2009 al 2017. Oltre ai libri, amo i viaggi, la fotografia, i gatti e la buona cucina. Appassionata di Harry Potter e del magico mondo creato dalla Rowling, passo la vita trascinando il mio povero marito (sant'uomo!) per i parchi a tema sparsi per il mondo.

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