Il club delle lettrici compulsive

Rien ne va plus – Antonio Manzini

Rien ne va plus Book Cover Rien ne va plus
Rocco Schiavone #8
Antonio Manzini
Giallo
Sellerio
2019
Digitale - Cartaceo
410

"Rien ne va plus" prende il via poche ore dopo gli eventi che concludono il precedente romanzo, "Fate il vostro gioco"; le indagini sull'omicidio di Romano Favre, il pensionato del casinò di Saint-Vincent dove lavorava da «ispettore di gioco», ucciso con due coltellate, si sono concluse con l'arresto del colpevole, ma il movente è rimasto oscuro. Schiavone non può accontentarsi di una verità a metà. Mentre si mobilita insieme alla sua squadra di poliziotti, ben altra coltellata lo pugnala: Enzo Baiocchi, l'assassino di Adele, la vecchia amica di Rocco uccisa mentre dormiva in casa sua, ha chiesto di parlare col giudice Baldi rivelando un segreto che riguarda proprio Schiavone, una pagina inconfessabile del suo recente passato che potrebbe sconvolgergli per sempre la vita. Turbato, incerto su come muoversi, Rocco si ritrova a indagare su una rapina: è scomparso un furgone portavalori che doveva consegnare alla banca di Aosta l'incasso del casinò. Ma ad Aosta non è mai arrivato, se ne sono perse le tracce dopo una curva e sembrerebbe svanito nel nulla, se non fosse che l'autista viene ritrovato semiassiderato in Valsavarenche.

Dopo pochissimo tempo dall’uscita di Fate il vostro gioco, torna in libreria Antonio Manzini con Rien ne va plus, la nuova avventura di Rocco Schiavone.

La serie è così composta:

Attenzione: questo è l’ottavo libro di una serie e, inevitabilmente, ci saranno riferimenti ai libri precedenti. Se non avete letto i primi sette volumi, potreste rovinarvi la lettura.

Come sempre, è difficilissimo fare una recensione di un libro del genere senza spoiler, motivo per cui mi faccio sempre supervisionare da qualcuno che abbia già letto il libro (ed è sempre Mirella, una delle mie compulsive preferite).

La storia ricomincia nell’esatto punto in cui si è interrotto Fate il vostro gioco e ne è la naturale prosecuzione perché Rocco risolve sempre i suoi casi. Sinceramente non mi aspettavo che sarebbe uscito così presto. Che dire? Ho sottovalutato Manzini! E devo ammettere di averlo sottovalutato anche per quanto riguarda la trama perché tutto mi aspettavo fuorché ciò che è accaduto in questo libro.

Come vi ho già detto, di solito ne parlo con Mirella e insieme avevamo elaborato delle teorie sui possibili sviluppi… beh, abbiamo toppato alla grande tutte e due!

Rocco indaga come al solito su più fronti, riesaminando le prove, rileggendo le deposizioni, ritornando sui luoghi rilevanti per il caso. Quando però un furgone blindato che avrebbe dovuto portare l’incasso del casinò ad Aosta sparisce per strada, la sua convinzione che qualcosa non torni nell’omicidio di Romano Favre si fa ancora più radicata.

Quando la sua indagine si sovrappone a quella di altre persone, Rocco è costretto a mantenere una posizione più defilata, pur non rinunciando a risolvere il caso che lo tormenta.

Rocco è sempre un personaggio molto introspettivo e spesso si lascia andare a riflessioni profonde e toccanti:

Gli oggetti non lo sanno quando una casa muore, continuano la loro esistenza e aspettano, prendono polvere e sarebbero capaci di rimanere lì fino alla notte dei tempi se non arrivasse poi la mano di qualcuno a liberarli da quella prigionia solitaria.

Quello che vediamo in Rien ne va plus è un Rocco sempre più sconfitto, sempre più solo. Il pensiero della morte si fa sempre più insistente, arriva a toccargli la mente anche quando meno se lo aspetta.

Dicono che quando si muore congelati ci si addormenta piano piano, intontiti, inconsapevoli che si sta passando dall’altra parte. Una morte dolce, pensò. Poi si rammaricò che una simile atmosfera gli suggerisse soltanto pensieri di morte, ma quello era il suo pane quotidiano, se fosse stato un pittore come Carlo avrebbe ragionato sulle tonalità di bianco, ma era un vicequestore e ragionava sulle tonalità del dolore.

A complicare tutto, c’è sempre Baiocchi che incombe come una spada di Damocle sulla testa del vicequestore. Baldi non ha nessuna intenzione di mollare e Rocco si sente braccato.
E per quanto riguarda questa questione, della quale non ho intenzione di parlavi apertamente ma se avete letto sapete esattamente a cosa mi sto riferendo, si profila uno scenario decisamente interessante per i libri futuri perché… ehi! Ho detto che non ve lo avrei raccontato!

Rien ne va plus si differenzia da tutti i romanzi precedenti perché non è solo Rocco l’unico protagonista, ma avrete modo di leggere il punto di vista di alcuni degli altri personaggi. Ho apprezzato questa novità perché mi ha dato modo di scoprire più dettagli su alcuni componenti della squadra.

Se proprio devo trovare un difetto al libro potrebbe essere la tendenza di Rocco a fare un po’ troppo il supereroe che non ha bisogno di dormire o mangiare senza perdere nemmeno un briciolo di lucidità. Però a Manzini si perdona tutto perché è riuscito a creare un personaggio davvero superbo. Rocco non è l’eroe perfetto, anzi, deve scendere a patti con un sacco di difetti, ha una moralità tutta sua e un senso della giustizia abbastanza approssimativo per certi versi. Eppure i tre principi che ha li rispetta con un’integrità impressionante e questo rende Rocco un personaggio capace di vivere oltre la carta.

Tra i personaggi che ho adorato ci sono come sempre Fumagalli e Michela Gambino. Sono favolosi sia separatamente che insieme! Spero abbiano sempre più spazio perché sono davvero spassosi.

Il finale è una vera e propria bomba! Onore al genio di Manzini! Mi ha spiazzata completamente!
Ovviamente non vi posso dire di più, ma leggetelo perché non vi deluderà! E ora la smetto. Anche con questi punti esclamativi…

Avete letto Rien ne va plus? Vi aspetto per commentarlo insieme.

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Pubblicato da Sara Emme

Sono Sara e sono una lettrice compulsiva. Ho vissuto in Cina dal 2009 al 2017. Oltre ai libri, amo i viaggi, la fotografia, i gatti e la buona cucina. Appassionata di Harry Potter e del magico mondo creato dalla Rowling, passo la vita trascinando il mio povero marito (sant'uomo!) per i parchi a tema sparsi per il mondo.

Una risposta a “Rien ne va plus – Antonio Manzini”

  1. Chapeau per Sara che è riuscita ascrivere una recensione, e per giunta bellissima ed esaustiva, su “Rien ne va plus” senza spoilerare.
    Io sarei stata capace di scrivere solo: Mi è piaciuto però Rocco è troppo supereroe.
    Brava

     

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