Il club delle lettrici compulsive

Tutta colpa di Cupido – Daniele Picciutti e Laura Platamone

Tutta colpa di Cupido Book Cover Tutta colpa di Cupido
Daniele Picciutti, Laura Platamone
Racconto Fantasy
La Sirena Edizioni
2016
Digitale
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Discordia, si sa, non è la più simpatica delle dee, anzi ci prova proprio gusto a seminar zizzania. Era così duemila anni fa e lo è ancora oggi che gli dei vivono tra noi, in una Roma caotica e disordinata.
Quando, dopo la consueta partita di calcetto del venerdì sera, al tavolo degli dei arriva una torta con su scritto “al campione più campione di tutti” il panico si diffonde tra i presenti. L'antipatica dea pasticcera non deve aver preso troppo bene il fatto di non essere stata invitata alla cena. Solo con un subdolo stratagemma Bacco e Cupido riescono a scongiurare il pericolo di una guerra divina. Il dio dell'amore scaglia una freccia e fa in modo che Discordia perda la testa per il tizio seduto al tavolo a fianco: l'insulso Mario Rossi, vigile urbano di stanza a Piazza Venezia.
Pazza d'amore, la dea, da rissosa e capricciosa, diventa patetica e insicura, passa le giornate a piangere e sfornare dolci per il suo amato che però non sembra ricambiare il suo divino sentimento.
Bacco e Cupido, minacciati da Giove, devono affrettarsi a riportare le cose al loro status naturale, ma non sarà facile e servirà tutto il loro ingegno per trovare una soluzione all'inghippo.

Tutta colpa di Cupido – Daniele Picciutti e Laura Platamone

Lo ammetto: ho scelto di leggere Tutta colpa di Cupido perché mi ha attratta fin da subito la bellissima copertina. Inoltre, avendo amato alla follia i vari Percy Jackson di Rick Riordan, anche la trama mi aveva convinta a dedicare del tempo a questo racconto lungo.

Roma, giorni nostri. Le antiche divinità sono ancora tra noi, vivono in mezzo ai mortali e hanno hobbies come li abbiamo noi.

Il racconto inizia con una partita di calcio giocata al Colosseo, che vede in campo Vulcano, Marte, Nettuno Bacco e Plutone contro Eolo, Cupido, Mercurio, Apollo e Giove. Arbitra Venere. Telecronaca di Esculapio e Giano Bifronte.
Ma… la partita termina dopo pochi minuti dal calcio d’inizio a causa di una rissa tra giocatori, cosa – a quanto pare – molto comune nelle partite tra Dei.

Dopo la partita, tutte le divinità vanno a mangiare in una birreria vicina al Colosseo e la discussione si riaccende: “Avremmo vinto noi!”, “No, avremmo vinto noi!”, “Sono io il capocannoniere!”, “Se la partita è stata annullata allora anche il tuo goal non vale!” e via discorrendo. Insomma, questi dei moderni sono simili in tutto e per tutto ai calciatori… o forse ai ragazzini che giocano a calcio.
A mettere finalmente fine alla discussione, è l’arrivo al tavolo di una torta di mele gigantesca, la cui superficie è occupata da una scritta provocatoria: Al campione più campione di tutti.
Inutile a dirsi, la scritta provocatoria riaccende la lite, che ricomincia più furiosa di prima.
A portare la torta per dispetto, è naturalmente Discordia (ce l’ha sempre avuto questo vizio. Vi ricordate il Pomo della Discordia? Ecco.), offesa per essere stata esclusa dalla partita.

«Discordia!» esclamo all’improvviso, facendola sobbalzare «Ma che sorpresa! Qual buon vento?»
Lei mi scruta torva, in parte sorpresa, poi abbocca, credendomi brillo.
«Vento di vendetta, sciocco ubriacone» risponde, ghignando con quella sua bocca carnosa «ho preparato la torta con le mie mani, così imparate a emarginarmi dai vostri ridicoli incontri!»

Bacco e Cupido allora, ordiscono un piano per punire Discordia. Seduti ad un altro tavolo, ci sono un ragazzo e una ragazza. Il ragazzo è evidentemente attratto dalla sua accompagnatrice che però non sembra ricambiarlo. Bacco decide allora di far innamorare Discordia del ragazzo, utilizzando una delle portentose frecce di Cupido, senza però scagliare la seconda freccia sul ragazzo, destinando Discordia ad un amore non corrisposto.

A cosa porterà la malsana idea di Bacco? Lo scoprirete leggendo il racconto.

Tutta colpa di Cupido, come detto in apertura, è ambientato nella Roma dei giorni nostri.
Mario, il ragazzo di cui si è innamorata Discordia, fa il vigile urbano e dirige il traffico nientepopodimeno che a Piazza Venezia.
Il racconto è scritto in prima persona dai diversi punti di vista degli Dei coinvolti nella storia. È un racconto scorrevole, con ambientazioni più o meno credibili tuttavia trovo che a volte sia un po’ volgare nei termini utilizzati nei dialoghi e in alcune descrizioni… È un mio limite, lo riconosco, ma non riesco a ridere di una comicità un po’ scontata e a tratti scurrile. L’idea non è affatto male e forse, in un romanzo più lungo avrebbe anche reso di più, risultando più convincente e piacevole.

Ma i gusti si sa, sono gusti e quindi vi consiglio di dare una possibilità a questo racconto!
Leggetelo, in modo da poterne parlare insieme qui o sulla nostra pagina Facebook.

Buona lettura a tutti!

 

Pubblicato da Sara Emme

Sono Sara e sono una lettrice compulsiva. Ho vissuto in Cina dal 2009 al 2017. Oltre ai libri, amo i viaggi, la fotografia, i gatti e la buona cucina. Appassionata di Harry Potter e del magico mondo creato dalla Rowling, passo la vita trascinando il mio povero marito (sant'uomo!) per i parchi a tema sparsi per il mondo.

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