Il club delle lettrici compulsive

Un’estate da sogno – Sarah Morgan

Un'estate da sogno Book Cover Un'estate da sogno
Sarah Morgan
Narrativa
Harper Collins
2022
Digitale - Cartaceo
432
Fornito dalla Casa Editrice
Chiara Casaburi

TRE FUSI ORARI, OTTO STATI, UN’UNICA INCREDIBILE AVVENTURA

Kathleen ha ottant’anni. Quando un malintenzionato si intrufola in casa sua perché lei ha incautamente lasciato la porta aperta, sua figlia Liza decide di trasferirla in una residenza per anziani. Ma Kathleen non ci sta. Ciò di cui ha bisogno, decide, è un po’ di avventura. Liza si sente sopraffatta dalle incombenze familiari. E l’idea che sua madre parta per un viaggio insieme a una completa sconosciuta non fa che acuire lo stress. Quello di cui lei ha bisogno, pensa, è un’estate tutta per sé.

Martha è in crisi: a venticinque anni, single e senza lavoro, non sa cosa fare della propria vita. Sa solo che qualcosa deve cambiare… Così, quando vede l’annuncio di Kathleen, che cerca qualcuno che le faccia da autista e l’accompagni in un viaggio on the road attraverso gli Stati Uniti, si convince che quella è la risposta alle sue preghiere: niente sarebbe peggio che tornare a vivere con i genitori, e di certo un’anziana signora come Kathleen non può dare grandi problemi, no?

Nessuna di loro lo immagina, ma quel viaggio le cambierà profondamente, e insieme scopriranno che non è mai troppo tardi per godersi un’avventura.

Sole, mare, amore e amicizia: un romanzo fresco e pieno di umorismo sullo sfondo di un’estate indimenticabile all’insegna del divertimento.

Oggi partecipiamo al review party di Un’estate da sogno, un libro di Sarah Morgan pubblicato in Italia da Harper Collins.

Sarah Morgan per me è sempre sinonimo di belle storie, toccanti il giusto, ma con quel pizzico di ironia che non guasta mai.
Un’estate da sogno mi ha conquistata fin dalla copertina, potevo quindi non leggerlo? Appunto.

La storia è raccontata in terza persona dalle protagoniste, tre donne diversissime tra loro, ma che sapranno conquistarvi.
La prima che incontriamo è Kathleen, ottant’anni compiuti, aggrappata con forza alla vita e alla sua indipendenza.

La seconda è Liza, sua figlia, totalmente diversa da lei. Mentre Kathleen è stata una madre assente a causa del suo lavoro (girava un programma di viaggi ben prima che questi andassero di moda), Liza ha costruito la sua vita familiare intorno alle esigenze del marito e delle sue gemelle, perdendo però di vista se stessa.

Kathleen decide, dopo aver subìto un’aggressione in casa, di partire e di fare quel viaggio che rimanda da sempre: vuole attraversare gli Stati Uniti percorrendo la Route 66. Ed è così che incontriamo Martha, una ragazza di 25 anni senza prospettive che parte con Kathleen per farle da autista.

Diciamo pure che ne vedremo delle belle!

(Anche io ho fatto un pezzo della Route 66. Ci seguite su Instagram?)

I sapori erano uno dei piaceri del visitare posti nuovi. Per Kathleen, i sapori erano ricordi. Quando annusava le spezie, veniva trasportata sulle spiagge orlate di palme di gola. Il leggero sfrigolio dell’aglio nell’olio d’oliva le ricordava le lunghe lenti estate toscane. Aveva sempre avuto una passione per le avventure. Per i viaggi. Non si era mai fermata abbastanza per lasciare che la vita decidesse per lei.

Tra tutte le donne del libro devo ammettere che quella in cui mi rispecchio di più è proprio Kathleen.

Perché io so cosa vuol dire avere la “fame” del viaggio. In questi ultimi anni, i viaggi sono stati giocoforza messi da parte. Quest’anno, per la prima volta dal 2019, sono riuscita a prendere un aereo, ma non è ancora finita perché ad agosto finalmente torneremo in Africa (davvero, seguiteci su Instagram! È lì che condividerò i dettagli del viaggio). Come Kathleen, anche io non vedo l’ora di partire per questa avventura, quindi la capisco. Capisco quando dice che si sente prigioniera, quando dice che ci sono momenti in cui la sua vita le va stretta. Io però non ho rimpianti. Ho fatto tutto quello che ho fatto con gioia e lo rifarei altre mille volte.

Ecco perché, allo stesso tempo, capisco anche Liza.

 A volte Kathleen si era lamentata perché sua figlia non sembrava aver ereditato nemmeno un briciolo della sua indole avventurosa. Quando Liza aveva sei anni, Kathleen si era chiesta se fosse salutare, per una bambina, essere così obbediente. Aveva sperato di vedere almeno una piccola scintilla di ribellione durante l’adolescenza, ma Liza era rimasta una ragazza posata e affidabile, era diventata adulta prima del tempo e trovava vagamente riprovevole le bizzarrie leggermente anticonvenzionali della madre. Non si era tinta i capelli di rosa, non si era mai ubriacata fino allo stordimento o, per quanto ne sapesse Kathleen, non aveva mai baciato un ragazzo che non fosse poco raccomandabile. Kathleen pensava che sua figlia vivesse una vita priva di audacia, e che se ne sarebbe pentita.

Liza sente il peso delle responsabilità che gravano sulle sue spalle. Non è tanto la sua attitudine a prendersi cura degli altri ad aver causato questo “danno” alla sua esistenza, quanto il suo volersi sostituire a tutti i costi, il suo essere una maniaca del controllo e anche l’indolenza della sua famiglia che la dà decisamente per scontata.

Inoltre, le pregresse vicende con la madre l’hanno in qualche modo segnata… Del resto si sa, le famiglie possono essere molto complesse anche quando ci si vuole molto bene!

Non voglio raccontarvi di più su ciò che succede nel libro perché non voglio rischiare di rovinare la lettura nessuno.

Come sempre, preferisco concentrarmi sulle sensazioni che ho provato leggendo. Un’estate da sogno potrebbe sembrare un libro dolce-amaro, ma in realtà il messaggio che è riuscita a trasmettermi Sarah Morgan è che c’è sempre tempo per recuperare, per tirare i remi in barca e per riuscire a riprendersi i propri spazi quando ne sentiamo il bisogno, senza dimenticare che le persone accanto a noi, quelle che ci amano davvero, vogliono la nostra felicità. E anche che certi spazi sono più belli quando sono condivisi.

Lo stile di Sarah Morgan in Un’estate da sogno mi ha ricordato molti altri suoi libri perché è sempre riconoscibile, con i suoi personaggi stratificati e tridimensionali, con le sue ambientazioni ben delineate, ed è sempre una certezza. Raramente non abbiamo apprezzato un suo scritto anche se è capitato, eh. L’isola dell’amore, per esempio, è stato un inno alla mascolinità tossica, ma per fortuna non è questo il caso. Mi ha ricordato un po’ le stesse atmosfere di Il meraviglioso Natale delle sorelle McBride, altro libro suo che ho amato alla follia.

Le personalità delle tre donne protagoniste non si annullano per un uomo, anche se “l’altra metà del cielo” ha sicuramente un ruolo rilevante nella storia.

Kathleen, Liza e Martha hanno dei rimpianti legati alla loro storia personale. Non vi dico se riusciranno a farci i conti come si deve, vi dico solo che Un’estate da sogno è un libro in cui si respira speranza e avevo davvero bisogno di una lettura così!

Peccato per gli errori. L’editing non è curatissimo e ci sono alcuni errori che, non ve lo nascondo, mi hanno fatto accapponare la pelle. Davvero, è un peccato perché la storia è dolce, delicata, molto più profonda di quel che si possa pensare leggendo solo la trama… Per fortuna non rendono il libro illeggibile, ma apposto invece di a posto non si può vedere.

Orrori a parte, sono molto felice di aver letto Un’estate da sogno. È arrivato quando ne avevo bisogno ed è stato terapeutico per me leggerlo proprio ora.

Prima di salutarvi, vi lascio il banner dell’evento, in modo che possiate recuperare le recensioni delle altre bravissime blogger che vi hanno preso parte e farvi così un’idea più completa del libro.

un'estate da sogno

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NdA: il libro mi è stato fornito perché potessi recensirlo. Questo non ha influito sulla mia opinione finale.

 

Pubblicato da Sara Emme

Sono Sara e sono una lettrice compulsiva. Ho vissuto in Cina dal 2009 al 2017. Oltre ai libri, amo i viaggi, la fotografia, i gatti e la buona cucina. Appassionata di Harry Potter e del magico mondo creato dalla Rowling, passo la vita trascinando il mio povero marito (sant'uomo!) per i parchi a tema sparsi per il mondo.

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