Il club delle lettrici compulsive

Un viaggio nell’allegoria – Blog tour I viaggi di Gulliver

L’articolo di oggi è particolare perché faremo un viaggio nell’allegoria. È un “Se ti è piaciuto, leggi anche” perché è il blog tour organizzato in occasione della nuova riedizione di I viaggi di Gulliver, capolavoro di Jonathan Swift del 1726.
Prima di cominciare, vi lascio il banner dell’evento in modo che possiate recuperare le tappe delle altre bravissime blogger che vi hanno preso parte.un viaggio nell'allegoria

Intanto… cos’è un’allegoria? L’allegoria è una figura retorica che spesso viene confusa con la metafora. È difficile spiegare la differenza. Diciamo che, mentre la metafora “inizia e finisce”, l’allegoria si sviluppa per tutta la narrazione. È una critica (che può essere di vario genere – religiosa, politica, morale) che perdura per tutto il romanzo. Inoltre, L’allegoria permette una doppia chiave di interpretazione: una più superficiale, con una storia atta a intrattenere il pubblico, l’altra, più profonda, è invece dove viene espressa la critica. Per capire a fondo l’allegoria nascosta, bisogna quindi calare il libro nel contesto in cui è stato scritto, in modo da poterne cogliere appieno i riferimenti.

I viaggi di Gulliver è un ottimo esempio di allegoria perché Gulliver, attraverso i suoi viaggi, muove una critica alla società del tempo, rivolgendo critiche feroci alla morale e alle regole della società, alle guerre non solo armate ma anche dinastiche.

Prima di farvi altri esempi, vi lascio la copertina e la trama di questa riedizione targata Oscar Vault.

Medico di una nave mercantile, Lemuel Gulliver si salva da un naufragio e approda fortunosamente a Lilliput, sorprendente isola abitata da esseri minuscoli. Il caso lo porterà in seguito a Brobdingnag, popolata da giganti alti come campanili; quindi a Laputa, l’isola volante su cui vivono raffinati sapienti, del tutto incapaci però di dare un senso pratico alla loro scienza; e poi a Balnibarbi, Glubbdubdrib, Luggnagg e in Giappone. Infine nella terra degli Houyhnhnm, creature dall’aspetto equino ma di profonda intelligenza e sopraffina civiltà, che convivono con gli yahoos, umanoidi brutali e degenerati.

A lungo proposto come lettura per ragazzi, I viaggi di Gulliver (1726) è piuttosto un romanzo sfuggente, ricco di paradossi e immagini grottesche, illuminato dall’acuminata ironia di Swift, che riflette in modo dialettico sulle forme e le assurdità del potere e riversa nel suo protagonista tutta la propria inesausta curiosità per il mondo, gli uomini e le loro parole, e una profonda avversione per la schiavitù e la sopraffazione. La portata di quest’opera, nella letteratura non solo irlandese o anglosassone, è enorme, rivoluzionaria: per il modo in cui affronta la narrazione di viaggio; per come, utilizzando sapientemente le strategie stranianti della satira, sembra parlare di mondi lontani e immaginari, mentre riflette sulla realtà di casa; per come infine sa reinventare a ogni pagina il linguaggio: una caratteristica abilmente resa in questa nuova, smagliante traduzione firmata da Fabio Pedone, che restituisce intatta la pungente attualità di un grande classico di ogni tempo.

E adesso si fa sul serio! Il nostro viaggio nell’allegoria comincia qui!

Non parlerò della Divina Commedia. Tutti ne avrete sentito parlare, quindi passiamo oltre con buona pace di Dante, ma sappiate che anche la Commedia è un’allegoria.

Un viaggio nell’allegoria: La fattoria degli animali – George Orwell

Gli animali di una fattoria, stanchi dei continui soprusi degli esseri umani, decidono di ribellarsi e, dopo avere cacciato il proprietario, tentano di creare un nuovo ordine fondato su un concetto utopistico di uguaglianza. Ben presto, tuttavia, emerge tra loro una nuova classe di burocrati, i maiali, che con l’astuzia, la cupidigia e l’egoismo che li contraddistinguono si impongono in modo prepotente e tirannico sugli altri animali più docili e semplici d’animo. L’acuta satira orwelliana verso il totalitarismo è unita in questo apologo a una felicità inventiva e a un’energia stilistica che pongono La fattoria degli animali tra le opere più famose della narrativa del Novecento.

Sappiate che di La fattoria degli animali nella collana Oscar Ink c’è anche la graphic novel. La trovate qui.

Un viaggio nell’allegoria: Moby Dick – Herman Melville

viaggio nell'allegoria

Moby Dick è un libro ricco di echi biblici e omerici, in cui il mare diventa il regno dei mostri, del terrore, dell’inconoscibile. Contro tutto ciò combatte il capitano Ahab, nella sua lotta ostinata e titanica con la Balena Bianca, oscura e insondabile energia che sfida l’uomo dal cuore stesso del cosmo. «Ahab insegue Moby Dick per sete di vendetta» ha scritto Cesare Pavese, primo traduttore del romanzo in italiano, «ma, come succede in ogni infatuazione di odio, la brama di distruggere appare quasi una brama di possedere, di conoscere.» Moby Dick è un romanzo che offre infinite chiavi di interpretazione, un affresco del destino e della condizione dell’uomo.

Sì, anche di questo trovate la graphic novel di Oscar Vault. E la trovate esattamente qui.

Un viaggio nell’allegoria: Alice, Dorothy e Wendy – Lewis Carroll, L. Frank Baum, James Matthew Barry

Alice e le sue avventure nel favoloso Paese delle Meraviglie, di là e di qua dallo specchio. Wendy, l’amica di Peter Pan che per molti lettori è la vera eroina dei romanzi con il bambino che non vuole crescere. Infine Dorothy, la piccola protagonista portata da un tornado nel fantastico mondo di Oz. Tre ragazzine curiose e audaci, al centro di tre grandi classici che, ciascuno a suo modo, hanno saputo celare sotto le spoglie del racconto di fantasia messaggi e metafore della vita. Questo libro è l’occasione per rileggere i tre romanzi – Le avventure di Alice nel Paese delle MeravigliePeter Pan e Il Mago di Oz -, cogliendone la grande modernità.

Questa nuova edizione che racchiude tutti e tre i romanzi è perfetta per tenerli sempre a portata di mano!

Il signore delle mosche – William Golding

Nel corso di un conflitto planetario, un aereo precipita su un’isola deserta. Sopravvivono solo alcuni ragazzi, che provano a riorganizzarsi senza l’aiuto e il controllo degli adulti. I primi tentativi di dare vita a una società ordinata hanno successo, ma presto esplodono tensioni latenti ed emergono paure irrazionali e comportamenti asociali: lo scenario paradisiaco dell’isola tropicale si trasforma in un inferno. Il Signore delle Mosche (il titolo, scelto da T.S. Eliot, allude a Satana) è un romanzo a tesi in cui Golding si serve delle forme dell’utopia negativa (“distopia”) per mettere a nudo gli aspetti più selvaggi e repressi della natura umana ed esporre la sua concezione del mondo e dell’uomo.

Ok, forse qui di allegorico c’è poco. Lo prendiamo però come un ammonimento dato da Golding: non credetevi migliori di altri perché in quanto esseri umani, siete capaci delle peggiori nefandezze anche quando vi sentite “casti e puri”.

La collina dei conigli – Richard Adams

Timido Quintilio è un profeta e sa che una terribile minaccia sta per abbattersi sulla sua gente. Ma quando tenta di mettere in guardia il suo popolo, non viene creduto. In compagnia di un gruppo di fidi compagni, intraprende allora un viaggio alla conquista della libertà e di una nuova possibilità di vita. E se questo è lo scopo, che importa che Quintilio e i suoi amici siano conigli? Un romanzo epico con cui la letteratura contemporanea ricrea la sua “Iliade” e la sua “Odissea”. Con la copertina realizzata da Will Staehle.

Canto di Natale – Charles Dickens

Il suo volto cambiò colore quando, senza fermarsi mai, quella cosa attraversò la porta massiccia ed entrò nella stanza, davanti ai suoi occhi. Proprio in quel momento, la fiammella morente ebbe un guizzo, quasi a dire “Lo conosco! È il fantasma di Marley!”, e tornò a languire.
Una grande storia sulla possibilità di cambiare il proprio destino. Una riflessione sull’equilibrio difficile fra il presente, il passato e il futuro. Una denuncia dello sfruttamento minorile e dell’analfabetismo. Ma soprattutto una favola, una delle più commoventi che siano mai state scritte. Protagonista è il vecchio e tirchio finanziere Ebenezer Scrooge – personaggio che servirà da modello per il Paperon de’ Paperoni disneyano – che nella notte di Natale viene visitato da tre spettri. Lo indurranno a un cambiamento radicale, a una conversione che farà di lui uno dei più grandi personaggi letterari di tutti i tempi. Questo piccolo, amatissimo libro è un un’opera immortale, capace di mantenere inalterata nel tempo la fragranza della propria magia e del proprio spirito. Lo spirito del Natale, dell’infanzia, di ciò che è buono e rassicurante, ma anche prezioso abbastanza da volerlo proteggere a ogni costo.

I viaggi di Gulliver: un viaggio nell’allegoria termina qui. Ho altri titoli da consigliare, ma lascio a voi la palla. Quali sono i romanzi allegorici che avete amato? Fatemelo sapere, lasciatemi un commento!

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Pubblicato da Sara Emme

Sono Sara e sono una lettrice compulsiva. Ho vissuto in Cina dal 2009 al 2017. Oltre ai libri, amo i viaggi, la fotografia, i gatti e la buona cucina. Appassionata di Harry Potter e del magico mondo creato dalla Rowling, passo la vita trascinando il mio povero marito (sant'uomo!) per i parchi a tema sparsi per il mondo.

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