Il club delle lettrici compulsive

Viaggio attraverso i libri – C’era una volta un libro. Una favola per tutti – Naoki Matayoshi

Viaggio attraverso i libri è la tappa che ho scelto per partecipare al blog tour di C’era una volta un libro. Una favola per tutti, un libro di Naoki Matayoshi pubblicato in Italia da Mondadori. Prima di cominciare, vi lascio il banner dell’evento in modo che possiate recuperare le tappe delle altre bravissime blogger che vi hanno preso parte e farvi così un’idea più completa del libro.

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Il libro:

C’era una volta un libro. Una favola per tutti – Naoki Matayoshi

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Questa favola è per tutti i cacciatori di storie. È un omaggio alla lettura e narra con ironia l’amore per i libri e il loro straordinario potere. Questa è la storia di un re molto anziano, avido lettore di libri, che decide di mandare due dei suoi sudditi in giro per il mondo a caccia di storie. I due uomini si mettono in viaggio e al loro ritorno, nell’arco di tredici notti, raccontano al re i libri che hanno scovato: c’è il libro che nessuno riesce a leggere perché va troppo veloce. Il libro ricercato in tutto il paese con la polizia alle calcagna. Il libro abbandonato sullo scaffale di una libreria dell’usato: felice, nonostante le pagine logore, perché ha accompagnato la vita di un uomo che lo ha letto mille volte. Ci sono libri che ridono, mangiano, salvano. Pagine che parlano e frusciano. Storie che devono ancora essere scritte e altre che non spariranno mai. E che, soprattutto, insegnano ad amare la complessità e la varietà del mondo.

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“vïàggio s. m. [dal provenz. viatge, fr. ant. veiage, che è il lat. viatĭcum «provvista per il viaggio» e più tardi «viaggio», der. di via «via2»; cfr. viatico]. – 1. L’andare da un luogo ad altro luogo, per lo più distante, per diporto o per necessità, con un mezzo di trasporto privato o pubblico (o anche, ma oggi raramente, a piedi): un v. d’una settimanadi quindici giornidi poche orefare un v. in trenoin navein aereoin pullmanin automobile, e un tempo in carrozzain diligenzaa cavallocompiere un v. per terraper mareper aria (e quindi v. terrestremarittimoaereo); v. di piacerev. turisticov. d’istruzionev. d’affariv. di nozze, quello che di solito viene fatto da due sposi appena celebrate le nozze; intraprendere un lungo v.mettersiessere in v.interrompereproseguire il v.tornare da un v.il principioil termine del v.a metà del v.v. di andatadi ritornodi andata e ritorno; specificando la meta: fare un v. in Orientedurante l’ultimo suo v. in Americail v. di Orazio da Roma a Brindisiessere in v. per le Antille, ecc. (anche di tragitti extraterrestri: v. interplanetarîil v. dalla Terra alla Luna; inoltre: il v. di Dante attraverso i tre regniil v. di Enea nell’oltretomba, e sim.). Come augurio a chi parte: buon v.!felice v.!, e più estesamente fa’facciafate buon v.!; a chi è di ritorno: hai fatto buon v.?hai avuto un buon v.?; nell’uso fam., si dice spesso buon v. per esprimere rinuncia, rassegnazione, in frasi come se riusciamo, bene, se no buon v.! (cioè «pazienza, non importa»).”

[voce Viaggio, Enciclopedia Treccani]

“Viaggiare e leggere” sono due cose che hanno un legame indissolubile per me o per chi, come me, divora storie e ci si immerge fino al midollo. Ho iniziato a farlo fin da piccolissima, prima attraverso le parole lette da mia mamma, sussurri prima di dormire con delle fiabe (a volte a braccio, pura fantasia di una mamma lavoratrice stanca di ripetere quelle “famose”), poi leggendo a mia volta quelle parole ormai famigliari alle mie orecchie. La vera avventura però è arrivata quando ho abbandonato il noto per l’ignoto, con il mio primissimo libro in autonomia di cui ho ricordo: La lunga vita di Marianna Ucria, della Maraini.

Per la prima volta ero in un mondo diverso dal mio, fatto di pizzi e merletti, di scandali e di persone vere che erano così lontane dal mio presente da sembrarmi fantastiche. I personaggi dei libri, agli occhi di un lettore sono sempre degli eroi. Altro che Spiderman o Thor, io ho idolatrato Harry Potter e Frodo ben prima che avessero i volti noti del cinema, ho intrapreso i loro viaggi su carta e la mia mente ancora oggi li immagina come allora, unici e irripetibili.

I super poteri, come ci insegna Matayoshi, risiedono nel libro! Dopo averne finito uno, dopo esser tornati a casa dal viaggio, siamo avidi come il re della sua fiaba perchè vogliamo subito ripartire per luoghi nuovi, lontani, mistici e fantastici. Ci sono libri che ci fanno scoprire cose vecchie, accadute davvero nella storia passata dell’uomo, altri che ci fanno sognare a occhi aperti di viaggi intergalattici verso nuovi mondi e ancora altri che, purtroppo, non si fanno amare molto, ma che magari diventeranno il viaggio meraviglioso di un lettore che li apprezzerà più di noi.

Il primo libro in cui mi sono imbattuta e che è un vero tuffo nella storia che narra è Persi in un buon libro di Jasper FForde.

Attraverso le avventure di Thursady Next si viaggi letteralmente da una trama all’altra dei grandi classici della letteratura, con continui colpi di scena e inseguimenti della Cronoguardia. La protagonista vede il suo esordio ne Il caso Jane Eyre e la conclusione delle sue mitiche e rocambolesche gesta con The woman who died a lot, purtroppo ancora non tradotto in Italia.

Ci sono libri che salvano, dice Matayoshi, che ridono e mangiano. Ci sono libri necessari, come ad esempio un libro che ci accompagna in un momento di rinascita o di crescita e cambiamento, che ci fa da guida silenziosa aiutandoci a dimenticare per un attimo, un ora o un giorno i problemi che ci attendono fuori dalla sua trama. Sono i romanzi migliori quelli che ci fanno da scudo verso le brutture della vita, perché entrano nel “nostro viaggio” personale in punta di piedi e verranno ricordati per sempre.

Quando ho perso mio nonno materno ero incinta del mio primo figlio e ricordo che in quei maledetti sei giorni di agonia, che hanno stravolto il sorriso di un uomo che aveva sempre la battuta pronta, non ho mai smesso di pensare che il suo ultimo viaggio doveva esser accompagnato da un libro. Così, oltre ogni mia aspettativa, ho letto Le tigri di Mompracem di Salgari. Era il mio modo da lettrice di salutare mio nonno, viaggiando nel suo libro del cuore.

viaggio attraverso i libri

A tutti noi da bambini viene letta una fiaba, anche più di una e questo ci aiuta a sviluppare la nostra fantasia, a vedere nella mente ciò che qualcuno ha messo per iscritto e a tramandare delle storie che in fondo poi tutti conosciamo. Crescendo molti di noi abbandonano questo mondo fantastico o lo approcciano in maniera diversa, ma quel che mi sento di dire è che in un periodo “post Covid” i libri e la loro capacità di sfondare le barriere del tempo e dello spazio hanno contribuito in modo deciso al superamento delle restrizioni per viaggi, spostamenti o uscite.

Attraverso i libri si poteva uscire ogni volta che ne avevamo volta ed è così per quelle persone che in lockdown ci vivono per condizioni di salute, che sono impossibilitate a muoversi liberamente e come vorrebbero. I libri sono un vero e proprio tappeto volante che ci trasporta ovunque in pochi istanti e la fiaba, anche la più cupa, è la massima espressione di fantasia su carta.

La favola è per tutti, grandi e piccini, apre i cuori all’impossibile e sposta l’asticella dell’immaginazione verso l’infinito e oltre!

Cosa volere più di una raccolta di fiabe magistralmente illustrate?

Leggerete C’era una volta un libro. Una favola per tutti?

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