Il club delle lettrici compulsive

Acqua di sole – Bianca Rita Cataldi

Acqua di sole Book Cover Acqua di sole
Bianca Rita Cataldi
narrativa
Harper Collins
Digitale - Cartaceo
384

PUGLIA 1956. UNA FAMIGLIA DI PROFUMIERI E UNA DI COLTIVATORI DI FIORI. UNA BAMBINA E UN BAMBINO. UN INCONTRO CHE CAMBIERÀ TANTE VITE.
È l'ultimo giorno del 1955 e sulla campagna intorno a Bari cade leggera la neve, come non si vedeva da tempo. A casa Gentile c’è subbuglio: sta per nascere un bambino. Ma l'urlo della madre fa capire che qualcosa è andato storto. Per fortuna, dopo ore di paura, il Signore fa la grazia e finalmente si può festeggiare il lieto evento, e il nuovo anno. Anche perché lavorare è impossibile: fuori è tutto bianco, e gli uomini della famiglia non possono recarsi nei campi per occuparsi dei fiori che da generazioni danno da vivere ai Gentile. Gli stessi fiori che, sotto un'altra forma, danno da vivere anche ai Fiorenza, la più importante famiglia di profumieri di Bari. E infatti, appena la neve inizia a sciogliersi e campi e strade tornano agibili, dalla città parte Adriano Fiorenza, il primogenito di Claudio, il grande maestro profumiere, e va dai Gentile per ordinare fiori da cui saranno tratte le essenze. Quel giorno Adriano porta con sé sua figlia Teresa, che ha sei anni, e durante quella visita nasce un’amicizia speciale tra lei e il piccolo Michele Gentile, suo coetaneo. È un incontro importante anche per Maria, la zia di Michele, che non avendone di propri lo considera come un figlio. Capisce che il bambino, con la sua straordinaria intelligenza, non può restare in paese, e così, con l’aiuto di Adriano, Michele sarà iscritto alla stessa scuola privata di Teresa, in città. I primi giorni sono difficili, Michele si sente un pesce fuor d'acqua e oltretutto subisce le angherie classiste dei compagni, provenienti dalle migliori famiglie di Bari. Eppure, con tenacia e determinazione, riuscirà a farsi valere. E a scuola rinsalderà la sua amicizia con Teresa e conoscerà la cugina di lei, Vittoria, un poco più grande di loro, una ragazza dal carattere fiero e intraprendente.
Con Acqua di soleBianca Rita Cataldidà vita a una meravigliosa saga familiare, popolata di personaggi indimenticabili e affascinanti, e pervasa dalle atmosfere, dai colori, addirittura dagli odori, della Puglia degli anni Cinquanta e Sessanta.

Oggi partecipiamo al review party di Acqua di sole, un libro di Bianca Rita Cataldi pubblicato da HarperCollins. Prima di cominciare, vi lascio il banner dell’evento in modo che possiate recuperare le recensioni delle altre bravissime blogger che vi hanno preso parte e farvi così un’idea più completa del libro.

Acqua di sole

Siamo a Terlizzi, in Puglia, alla vigilia di quella famosa nevicata del ’56 che dà il titolo anche a una canzone di Mia Martini.

In casa Gentile i ritmi sono quelli della terra e, con questa neve che nemmeno i nonni hanno mai visto, proprio non si può lavorare.

Il piccolo Michele Gentile, il protagonista della nostra storia, ha 7 anni, è un bambino intelligente e riflessivo che apprezza le storie vere più delle favole, che ammira il maestro Tempesta e ama visceralmente la propria famiglia.

Dopo il disgelo, il profumiere Adriano Fiorenza parte da Bari per far visita ai campi di fiori dei Gentile per scegliere le essenze da utilizzare nel laboratorio di famiglia e porta con sé la figlioletta Teresa, che, immediatamente, stringe amicizia con Michele, come solo i bambini sanno fare, senza riserve. Prima di andare via con il papà, la piccola chiede se a settembre incontrerà Michele a scuola, ma le viene detto che non sarà così, perché lei frequenterà una prestigiosa scuola privata di Bari, mentre Michele dovrà accontentarsi della scuola pubblica del paese.

Michele scopre allora la differenza di classe e realizza con sgomento che esiste una sorta di predestinazione che porta i “signori” a fare un certo percorso e lui a farne un altro che lo terrà ben ancorato ai campi e all’attività di famiglia.

Zia Maria non ha figli, ha un lavoro a Bari come sartina e qualche risparmio da parte, si accorge dell’amarezza del nipotino e ne riconosce le potenzialità, per questo decide, in accordo con Adriano Fiorenza, di mandare Michele alla scuola privata di Bari che frequenta anche la piccola Teresa, per dare almeno a lui la possibilità di emanciparsi dalla propria condizione.

L’impatto con la nuova scuola è devastante, Michele scopre di parlare in dialetto, di puzzare di capra (non avendo mai nemmeno avuto una capra), scopre che essere figlio di contadini è una cosa di cui vergognarsi, ma con l’aiuto della zia Maria e del suo orgoglio caparbio, riesce a non farsi demoralizzare e si impegna con tutta l’anima per colmare le lacune che lo separano dagli altri compagni, perché ora ha uno scopo, ora sa cosa vuole: scrivere sul giornalino della scuola.

Acqua di sole è un romanzo straordinario.

Per me, che provengo da una famiglia originaria della Puglia, è stato facile entrare nella storia. Ho potuto apprezzare le locuzioni dialettali in tutte le loro sfaccettature, i modi di dire, ho potuto sentire vicini i personaggi della vicenda e capirne gli stati d’animo, l’orgoglio, la forma mentis.

Conosco bene i luoghi in cui è ambientato il romanzo, posso riportarne alla mente la luce particolare che riflette sui palazzi di tufo, l’odore tipico di erba seccata al sole, la sensazione dell’aria carica di salsedine.

Mi ha fatto piacere leggere di tradizioni che anche io ho vissuto, di cibi che io stessa ho mangiato, di dinamiche familiari che conosco bene. Potrebbe essere la storia di uno qualsiasi dei miei zii.

A livello emozionale è stato impossibile non lasciarmi coinvolgere, non lasciarmi toccare da qualcosa che mi suonava così familiare.

La vicenda è appassionante, tanto che mi auguro che venga pubblicato un seguito, i personaggi emergono dal racconto in tutta la loro umanità e in tutte le loro sfaccettature, dando vita a un vivace affresco della Puglia del dopoguerra.

Acqua di sole è il racconto di una Puglia contadina che non esiste più da poco tempo, di un’Italia che si sta avviando al boom economico più velocemente di quanto creda e che chiarisce bene quale dev’essere stato lo shock culturale di chi ha vissuto quei tempi di cambiamenti così repentini, soprattutto nei contesti rurali.

Nel romanzo sono toccati temi delicati come l’emancipazione femminile, il riscatto dalla condizione di povertà, la resistenza al cambiamento e la diffidenza verso il nuovo, i rapporti familiari e quelli clientelari, il tutto trattato con intelligenza e misura, senza intento di denuncia o polemica.

Cosa dite, vi ho incuriositi? Avete già letto Acqua di sole? Parliamone insieme nei commenti!

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NdA: il libro mi è stato fornito dalla casa editrice perché potessi recensirlo. Questo non ha influito sulla mia opinione.

 

 

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