Il club delle lettrici compulsive

Ho soffiato il mio desiderio fino al cielo – Philippe Amar

Ho soffiato il mio desiderio fino al cielo Book Cover Ho soffiato il mio desiderio fino al cielo
Philippe Amar
Narrativa contemporanea
Garzanti
8 ottobre 2020
cartaceo, digitale
324

C’è un desiderio che accomuna tutti i bambini del mondo: avere una mamma e un papà. È così anche per Victor, che vorrebbe capire se quella sensazione è diversa dall’affetto che gli ha regalato l’anziana Tatie, da cui è stato allevato come un figlio. Adesso che non può più occuparsi di lui, l’intraprendente dodicenne decide che a trovare una mamma ci penserà da solo. Ha già un’idea in testa. È convinto che Lily, la pasticcera che incrocia per strada ogni mattina, abbia tutte le qualità per essere quella giusta: uno sguardo dolce e generoso, un sorriso aperto che promette calore e fiducia e la passione per la cucina con cui assecondare la sua insaziabile golosità. Victor è al settimo cielo, non avrebbe potuto trovare candidata migliore. Il problema è che non ha messo in conto un possibile rifiuto da parte di Lily. Pur restando affascinata dall’entusiasmo di Victor, la giovane pasticcera non ha nessuna intenzione di fargli da madre. Almeno finché non avrà fatto ordine nella sua vita cui manca il solido fondamento dato da poche e semplici certezze. L’amore, la maternità, la stabilità lavorativa restano per lei un orizzonte a cui tendere, a patto che trovi il coraggio di dare retta alla voce del passato da cui continua a essere tormentata. Nel frattempo, Victor non ci pensa nemmeno ad arrendersi e stare a guardare. Giorno dopo giorno, si impegna a escogitare stratagemmi e rocambolesche imboscate per intrappolare e conquistare Lily. Perché nessuno meglio di lui sa che è il cuore a scegliere la persona capace di regalarci la felicità.

Dalla sua apparizione sugli scaffali delle librerie, Ho soffiato il mio desiderio fino al cielo si è imposto come esordio dell’anno. Critici e lettori sono rimasti ammaliati dalla storia del piccolo Victor, dando il via a un passaparola che ha convinto la regista Michèle Laroque a trarne un film già in produzione. Philippe Amar ci consegna un romanzo delicato e toccante sull’importanza di non dare mai nulla per scontato, perché quando perdiamo di vista le cose importanti, rischiamo di smarrire anche noi stessi.

Oggi partecipiamo al review party di Ho soffiato il mio desiderio fino al cielo, un libro di Philippe Amar pubblicato in Italia da Garzanti. Prima di cominciare, vi lascio il banner dell’evento in modo che possiate recuperare le recensioni delle altre blogger che vi hanno preso parte e farvi così un’idea più completa del libro.

ho soffiato il mio desiderio fino al cielo

Victor vive a Parigi, ha dodici anni ed è orfano, non ha mai conosciuto la propria madre che lo ha abbandonato alla nascita, e non ha mai conosciuto il padre, che, nonostante uno scambio epistolare abbastanza regolare, non lo ha mai voluto con sé, fino alla morte a causa di un incidente stradale in Canada. Da quando ha quattro anni vive con Annie, che lui chiama Tatie, una vecchia signora che lo ha preso in affido e che lo ha cresciuto dandogli affetto e tutto ciò che un ragazzino può desiderare.

Victor ama suonare il violino, di cui è un virtuoso, giocare a biliardino e stare in compagnia dei suoi amici. Ma, a causa dell’età di Annie, tutto sta per finire, e Victor deve essere adottato da due genitori “da catalogo”, come li definisce lui, scelti da altri al suo posto. Inizia, dunque, con la complicità dei suoi amici, Josè, David, Caroline, la ricerca di una mamma come la sogna, bella ma non troppo, dolce e gentile e soprattutto che possa dare amore. La individua nella figura di Lily e da qui in poi Victor farà di tutto per conquistarla.

C’è da dire che io adoro la narrativa francese e devo riconoscere che questo romanzo è davvero delizioso!

Sono deliziosi i protagonisti, è deliziosa l’ambientazione (Parigi… Come potrebbe non esserlo!!) e anche i nomi francesi di vie, ristoranti, bistrot che infarciscono il romanzo non hanno fatto altro che renderlo ancora più delizioso (mi dava troppo gusto far leggere i nomi in lingua da mia figlia, io adoro la Francia e il francese, lo trovo, come dire, très chic!)

Victor, essendo un ragazzino orfano, inevitabilmente suscita all’inizio un sentimento di compassione, ma tutto è tranne che un ragazzino da compatire. Oltre a essere simpatico, è anche intelligente, furbo, divertente e soprattutto determinato e lo dimostra facendo di tutto per conquistare il cuore della donna che ha scelto come mamma.

E poi, ecco arrivare un ragazzino di dodici anni, esplosivo, incandescente, con la sua sete d’amore e il suo desiderio di essere amato…

È tenerissimo quando, con l’aiuto di Caroline, fa uso di citazioni da film famosi per far capitolare Lily.

«“Sento che lei è la mia eccezione”: viene da La verità è che non gli piaci abbastanza; “Il cuore di una donna è un oceano di segreti”: Titanic; “Ho deciso che la mia vita è troppo semplice. Voglio complicarla… con lei”: è una frase di Sei giorni, sette notti; “L’amore non è un sentimento. È una capacità”: è tratto da L’amore secondo Dan…; “Amare significa non dover mai dire: mi dispiace”: ma questo è Love Story, cara! Ma certo! Che dolce!» disse, incantata.

Io me ne sono inevitabilmente innamorata e non ho potuto fare a meno di sperare fino alla fine che ci fosse l’happy end. Nel frattempo ho tremato con lui, ho anche pianto con lui, ho riso con lui e alla fine ho chiuso il libro continuando ad avere gli occhi a cuore e un sorriso stampato sulle labbra.

Credo che continuerò a pensare a Victor e a Lily e a tutti gli altri per ancora tanto tempo.

Tutti i personaggi sono degni di attenzione, tutti sono ben caratterizzati e tutti suscitano simpatia e allegria (proprio tutti magari no, leggendo capirete a chi mi riferisco). So che Momo e Mia, i bambini amici di Victor, Zoran, Tatie e tutti gli altri mi terranno compagnia nei miei pensieri ancora per un po’.

Anche l’ambientazione è fantastica, d’altronde siamo a Parigi, e non potrebbe essere diversamente. Tutto è permeato di magia, le atmosfere sono lievi e tutto sembra essere sospeso nel tempo, con un qualcosa di malinconico che addolcisce l’anima, come dentro una fiaba.

I parchi parigini rinascono in ottobre, quando si colorano di tutte le sfumature dell’autunno. Parigi diventava grigia, ma così viva! Sotto il cielo opaco, distese di foglie rosse e bruno-dorate davano la sensazione di camminare su un tappeto da cerimonia. Nei parchi solo le panchine rimanevano imperturbabili di fronte al passare delle stagioni. Quando le foglie cadevano, gli alberi spogli assumevano via via le sembianze di un esercito in rotta.

Ho soffiato il mio desiderio fino al cielo è stato una gradevole “sorpresa” (virgolettato perché lo so che la narrativa francese mi piace sempre!), oltretutto è un romanzo d’esordio, ma l’autore non ha nulla da invidiare a scrittori ben più esperti. Lo stile è accattivante, fluido, delicato e la lettura scorre veloce (peccato perché al termine avrei voluto che ce ne fosse ancora).

Spero di leggere quanto prima altro di Philippe Amar, nel frattempo consiglio a chiunque di leggerlo e gustarselo, come i macaron della cui preparazione Lily è una maga!

Avete letto Ho soffiato il mio desiderio fino al cielo? Vi aspetto per commentarlo insieme!

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NdA: il libro mi è stato fornito perché potessi recensirlo. Questo non ha influito sulla mia opinione.

 

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