Il club delle lettrici compulsive

I bambini del bosco – Romina Casagrande

I bambini del bosco Book Cover I bambini del bosco
Romina Casagrande
Narrativa
Garzanti
2021
Digitale - Cartaceo
352
Fornito dalla Casa Editrice

Su ogni sentiero riconosco il soffio del vento. Ma solo uno è quello giusto per me.

Il sentiero ripido e impervio si snoda tra rocce e crepacci fino alla Cima delle Anime. Unisce due terre di confine, e a tracciarlo sono stati i passi di chi notte dopo notte lo percorre cercando un varco sui crinali. Da sempre protegge il cammino delle contrabbandiere che di nascosto lo solcano quando le primule e gli anemoni richiudono le loro corolle alla luna. Donne per le quali una scelta così difficile è l’unica possibilità di indipendenza. Anche se è pericolosa. Molto pericolosa. Quando Luce scopre la loro esistenza, i suoi desideri prendono finalmente corpo. Suo padre e suo fratello le hanno insegnato che quelle montagne non sono adatte a una ragazza. Che il suo compito è aspettare a casa il loro ritorno. Ma ora è pronta a sfidare quel divieto. A darle forza è Thomas, un ragazzo senza un passato né un luogo a cui tornare, che ha imparato sulla propria pelle che la natura può elargire doni inaspettati, crudele quanto accogliente. Luce sente che con lui esiste un legame speciale, profondo come le radici di un albero. Quello che però non può sapere è che Thomas custodisce un segreto che proietta un’ombra cupa sulla sua vita. Un segreto che appartiene al passato ma che anni dopo, su quello stesso misterioso sentiero, intreccerà la vicenda di Luce e Thomas con quella di un bambino scomparso e di un uomo pronto a tutto per ritrovarlo. In una ricerca nella quale ogni passo, ogni pendio superato è un viaggio dentro sé stessi alla scoperta delle proprie origini e della propria identità. Romina Casagrande torna a fare luce su una pagina della nostra storia rimasta nell’ombra. E lo fa dando voce a donne di cui si è perduto persino il nome e alle loro conquiste. Il suo racconto prende per mano il lettore e lo immerge nella magia delle montagne, che sono maestre di vita generose ma esigenti, che possono dare molto ma molto chiedono in cambio.

Oggi partecipiamo al review party di I bambini del bosco, un libro di Romina Casagrande pubblicato da Garzanti. Prima di cominciare, vi lascio il banner dell’evento in modo che possiate recuperare le recensioni delle altre bravissime blogger che vi hanno preso parte e farvi così un’idea più completa del libro.

I bambini del bosco

Ci sono libri che fanno scattare qualcosa nella testa di un lettore. I bambini del bosco, nella mia, ha riportato una canzone.

Ninna nanna del contrabbandiere è una canzone di Davide Van De Sfroos e fa parte dell’album Brèva e Tivàn del 1999. È una delle mie preferite e la trovo molto commovente. Così come, a tratti, è commovente anche il libro di Casagrande.

Romina Casagrande non scrive un libro, ma dipinge un quadro che si svela davanti agli occhi del lettore pagina dopo pagina. Questa frase meriterebbe una fascetta sul libro, ma in effetti corrisponde alla realtà perché I bambini del bosco non è solo un libro. È il racconto di un pezzo di Storia che ci riguarda tutti e che è ancora molto attuale. 

Leggevo in un articolo (questo qua) “dove c’è frontiera c’è contrabbando” e in effetti l’autore dell’articolo non ha tutti i torti. Ma perché si sentiva la necessità di contrabbandare merci tra i confini?
Banalmente nei primi anni del dopoguerra c’era molta povertà e i beni di prima necessità scarseggiavano. Ma il “gioco” del contrabbando è andato avanti anche durante gli anni del boom economico (e in un certo senso prosegue ancora oggi). Vi lascio anche questo link, in caso vogliate approfondire.

Nella realtà descritta da Romina Casagrande, il contrabbando è sia una necessità sia, quasi, uno stile di vita, come se i personaggi non avessero altra scelta.

Si diventava contrabbandieri per necessità e lo si restava tutta la vita, anche quando non era più la fame a costringerti a sfidare la montagna. Perché era un mondo selvaggio, quello della montagna, ma con leggi proprie in cui eri arbitro della tua esistenza. La vecchia non aveva mai smesso di parlare con le rocce e i venti, di vedere attraverso la nebbia.

Siamo in Alto Adige. La storia inizia ai giorni nostri, con Jen che si arrampica in direzione Cima delle Anime, la montagna che fa da sfondo a tutta la vicenda. In realtà, la storia di Jen viene subito messa da parte perché l’autrice ci fa fare un balzo indietro nel tempo, fino al 1978, e ci permette di incontrare due personaggi tanto simili quanti diversi tra loro.

«Come i contrabbandieri. Sempre in bilico. Un piede in carcere e l’altro sull’orlo del baratro»

Non voglio dirvi di più perché Romina Casagrande tesse una storia fatta di chiaroscuri che ha i colori del bosco, con luci e ombre che cambiano con il passare delle stagioni.

Ci sono misteri da scoprire, montagne da scalare, un mezzo lupo da conoscere, perle di saggezza da ascoltare mentre fuori cade la neve o ronzano gli insetti. 

Tra i temi trattati ci sono le scelte che, come piccoli mattoni, costruiscono il futuro; la famiglia, così importante ma allo stesso tempo ingombrante; la paura ma anche la voglia di restare isolati in una casa che nessuno conosce, con i gerani alle finestre e le galline che chiocciano nel pollaio.

I bambini del bosco è un libro fatto di contrapposizioni studiate ad arte, a partire dall’ambientazione, queste montagne impervie che danno e tolgono con la stessa facilità, che possono regalare un rifugio, ma che mettono davanti ai propri limiti.

È una legge di montagna che la montagna ha voluto tenere per sé. Ma a noi donne non interessa il vanto e siamo abituate a custodire segreti, a restare nell’ombra.

Si parla anche di autodeterminazione, di donne lasciate ai margini in quanto tali, che sono degne solo di restare in casa ad aspettare che l’uomo di turno (che spesso non si sono nemmeno scelte) faccia ritorno e non di finire nei libri di Storia per aver contribuito ad aprire vie e sentieri montani, di pregiudizi che diventano punti deboli, di ribellione, di libertà, di ideali molto più pratici che romantici. È un libro di cui è difficilissimo fare la recensione, perché è talmente tanto stratificato e con così tanti livelli di lettura che è davvero un attimo dire mezza parola di troppo.

Ho letto I bambini del bosco in un soffio, con la mente rivolta alle montagne che mi hanno vista bambina (mio nonno materno era trentino) e per certi versi mi ha ricordato alcune discussioni che ho sentito e alle quali ho preso parte poi, una volta cresciuta.
Casagrande è riuscita a toccare le mie corde più sensibili e non posso fare altro se non dirle grazie per i ricordi che è riuscita a riportare in superficie. 

Cima delle Anime esiste davvero, non è un nome di fantasia inventato dall’autrice. Se doveste decidere di darvi all’escursionismo, ricordatevi SEMPRE che la montagna è pericolosa e va rispettata. Ci si deve muovere con una guida esperta, con le giuste attrezzature e stando attenti alle variazioni meteorologiche. È un attimo finire nei pasticci (o lasciarci la pelle!), quindi usate sempre la testa.

i bambini del bosco
Cima delle Anime, oppure Hinterer Seelenkogel in tedesco. Altitudine 3.470 m s.l.m.
©Wikipedia

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NdA: il libro mi è stato fornito perché potessi recensirlo. Questo non ha influito sulla mia opinione.

 

Pubblicato da Sara Emme

Sono Sara e sono una lettrice compulsiva. Ho vissuto in Cina dal 2009 al 2017. Oltre ai libri, amo i viaggi, la fotografia, i gatti e la buona cucina. Appassionata di Harry Potter e del magico mondo creato dalla Rowling, passo la vita trascinando il mio povero marito (sant'uomo!) per i parchi a tema sparsi per il mondo.

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