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Il cielo non ha catene – Ruta Sepetys

Il cielo non ha catene Book Cover Il cielo non ha catene
Ruta Sepetys
Narrativa politica - Romanzo storico
Garzanti
2022
Digitale - Cartaceo
304
Fornito dalla Casa Editrice
Roberta Scarabelli

Occhi grigi e capelli spettinati, Cristian ha diciassette anni, ascolta musica rock e legge poesia. È stato suo nonno a insegnargli il valore delle parole e a incoraggiarlo a seguire le proprie passioni. Anche quando è difficile. Anche quando è proibito. Perché Cristian vive nella Bucarest del 1989. Sono tempi duri per chi, come lui, sogna la libertà. Per chi crede in un avvenire diverso, ma è costretto in un paese apparentemente senza futuro. Per questo Cristian denuncia nel suo diario i soprusi del regime di Ceaușescu cui assiste ogni giorno. Ma quando la polizia segreta lo convoca e minaccia la sua famiglia, il ragazzo è costretto ad andare contro ogni sua convinzione e accetta di diventare una spia. Purtroppo, è ben consapevole di che cosa significhi ostacolare pubblicamente un dittatore. Sa di essere circondato da persone pronte a tutto per entrare nelle grazie del governo. Non può fidarsi di nessuno, nemmeno dell'intelligente Liliana, che, sotto una lunga frangia, nasconde occhi grandi e dolci. Soltanto lui può salvare le persone cha ama. Ma a modo suo, cercando di seguire gli insegnamenti del nonno e senza perdere la propria integrità. Perché l'inverno sta volgendo al termine e per le strade di Bucarest si sussurrano parole di libertà. E Cristian non può che rispondere all'appello. Anche se significa mettere a repentaglio la propria vita.

Oggi partecipiamo al review party di Il cielo non ha catene, un libro di Ruta Sepetys pubblicato da Garzanti. Prima di cominciare vi lascio il banner dell’evento in modo che possiate recuperare le recensioni delle altre bravissime blogger che vi hanno preso parte e farvi un’idea più completa del libro.

IL CIELO NON HA CATENE

La dittatura di Ceauşescu e la prolungata sofferenza di oltre venti milioni di romeni, tuttavia, non sono una finzione. Erano spaventosamente reali eppure rimangono sconosciute a molti.

È da queste parole che voglio iniziare a parlarvi del nuovo romanzo di Ruta Sepetys, un romanzo che mi ha, a dir poco, sconvolto. Perché quello che afferma l’autrice è vero. 

I fatti narrati risalgono agli 1989, anno in cui molti avvenimenti sconvolsero l’Europa dell’est, la caduta del muro di Berlino, con la fine della divisione tra le due Germanie, e la rivolta che infiammò i paesi dell’est come Bulgaria, Cecoslovacchia, iniziata grazie alla famosa Perestrojka di Gorbaciov; tutti questi eventi io me li ricordo bene, avevo poco più di 18 anni quando successero e li seguii in tv con le lacrime agli occhi. Ho ancora davanti le immagini del muro che crolla, i giovani festanti delle due Germanie che si abbracciano.

Ma non ho nessun ricordo, o comunque ricordi molto sfumati della Romania, della fine della dittatura di Ceauşescu, e delle condizioni in cui i Rumeni vivevano. Eppure ho molte amiche rumene, più o meno della mia età, che quindi allora dovevano avere più o meno vent’anni e che quindi avevano passato la loro vita fino a quel momento in condizioni devastanti. 

Ricordo la ginnasta Nadia Comaneci, che conseguì un 10 perfetto ai giochi olimpici, e ricordo anche quando fuggì dalla Romania per rifugiarsi negli Stati Uniti. Ma non ho altri ricordi e questo è gravissimo.

Nel romanzo la Sepetys, di cui non avevo letto ancora nulla ma che mi ha davvero sbalordito, racconta i mesi prima della rivolta del popolo romeno contro il loro dittatore, alla fine della quale, dopo un processo sommario, Ceauşescu e la moglie furono fucilati. 

Quello che Sepetys racconta, con la voce di Cristian Florescu, un ragazzo di 17 anni, liceale, che ha come eroe il nonno, il suo Bunu, che è un dissidente e instilla in lui la scintilla della ribellione. 

Il popolo romeno vive in condizioni di povertà assoluta, tutto il cibo viene esportato e a loro rimangono solo gli avanzi o quello che è rovinato. L’elettricità e l’acqua sono razionate, e la gente sopravvive. Sono costretti a fare lunghe file davanti ai negozi per un tozzo di pane, o una cipolla, e questo è il loro cibo. 

Ma la cosa peggiore è che, come aveva intuito il dittatore, nessuno si fida di nessuno, non ci sono amici, non ci sono parenti, si parla bisbigliando a causa del terrore di intercettazioni, e di informatori della famigerata Securitate. Quest’ultima è la polizia segreta di  Ceauşescu, che recluta informatori tra tutti, anche tra i bambini in cambio di qualsiasi cosa, fino a che l’informatore può essere utile. Dopo di che se ne disfa brutalmente. 

Per decenni Ceauşescu aveva stretto un cappio soffocante di comunismo nazionale intorno al nostro collo. Se volevamo la libertà dovevamo combattere. E il nostro spietato dittatore avrebbe opposto resistenza, mobilitando i suoi squadroni della morte di ragazzi dagli occhi azzurri per uccidere il suo stesso popolo. E lo avrebbe fatto senza pensarci due volte.

Vi confesso che Il cielo non ha catene mi ha sconvolto, destabilizzato, turbato. Ho finito di leggere e avevo le lacrime agli occhi e la pelle d’oca. È incredibile come tutto ciò sia successo pochi anni fa… Mi è sembrato di leggere un romanzo distopico, ma in realtà è tutto vero, tutto realmente accaduto a pochi passi da noi e noi stessi non ne eravamo a conoscenza, se non in minima parte. 

L’ho letto in un attimo, lo leggerò di nuovo, e ho divorato anche le note interessantissime dell’autrice e il capitolo di “Ricerche e fonti”. 

Vi consiglio di leggerlo perché è un romanzo storico di quelli che ti lasciano scioccati e da cui è difficile riprendersi, ma che insegnano tanto. 

Lo farò leggere sicuramente anche ai miei figli, devo conoscere anche la storia recente dell’Europa, e può servire anche a comprendere la realtà che stiamo vivendo.

Vi lascio con una frase di Cristian:

«Se il comunismo è il paradiso, perché abbiamo bisogno di barriere, muri e leggi per impedire alla gente di fuggire?». Davvero una bella domanda. Nei giorni a venire, non dimentichiamo questi sentimenti mentre riflettiamo sull’obiettivo del comunismo di creare un uomo senza memoria.

Avete letto Il cielo non ha catene? Vi aspetto per commentarlo!

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NdA: il libro mi è stato fornito perché potessi recensirlo. Questo non ha influito sulla mia opinione finale.

 

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