Il club delle lettrici compulsive

La casa di marzapane – Jennifer Egan

La casa di marzapane Book Cover La casa di marzapane
Jennifer Egan
Mondadori
2022
Digitale - Cartaceo
384
Fornito dalla Casa Editrice
Gianni Pannofino

Bix Bouton è assurto a "semidio della tecnologia" grazie allo straordinario successo della sua società, Mandala. Bix ha quarant'anni ed è alla disperata ricerca di una nuova idea, quando s'imbatte in una discussione in cui si parla di download o dell'"esternalizzazione" della memoria. È il 2010. Nel giro di un decennio la nuova tecnologia di Bix, "Riprenditi l'Inconscio", che ti consente di accedere a qualsiasi ricordo tu abbia mai avuto e di condividerlo in cambio dell'accesso ai ricordi degli altri, ha sedotto moltitudini. Ma non tutti. Attraverso una serie di affascinanti narrazioni a incastro, Egan mette in luce le conseguenze di "Riprenditi l'Inconscio" illustrando le vite di diversi personaggi i cui percorsi si intersecano nel corso dei decenni. "La casa di marzapane" non è solo intellettualmente folgorante, ma è anche una testimonianza della straordinaria tenacia dell'aspirazione umana ai rapporti autentici, all'amore. Nello spettacolare mondo dell'immaginazione dell'autrice, ci sono i "contatori" (che tracciano e sfruttano i desideri) e ci sono gli "elusori" (che hanno capito quanto costi dare un morso alla casa di marzapane). Se "Il tempo è un bastardo" era stato organizzato come un concept album, "La casa di marzapane" adotta la poetica della Electronic Dance Music, e richiama anche giochi, portali e mondi alternativi dando spesso l'impressione di muoversi tra le dimensioni di un gioco di ruolo. "La casa di marzapane" è una sorta di sequel de "Il tempo è un bastardo", di cui riprende alcuni personaggi, alcuni punti della trama e la polifonicità ipnotica e meravigliosa degli stili. È un romanzo elettrizzante e commovente che ci parla di noi oggi, della ricerca di autenticità e significato in un mondo dove ricordi e identità non sono più privati e dove le nuove tecnologie aprono continuamente ulteriori, inquietanti scenari. Un libro selvaggiamente ambizioso per i temi che tratta e per il modo in cui li tratta.

Oggi partecipiamo al blog tour di La casa di marzapane, un libro Jennifer Egan pubblicato da Mondadori. Prima di cominciare, vi lascio il banner per l’evento in modo che possiate recuperare le tappe delle altre bravissime blogger che vi hanno preso parte e fervi così un’idea più completa del libro.

La casa di marzapane

Jennifer Egan, premio Pulitzer nel 2011 con Il tempo è un bastardo, torna alla ribalta con La casa di marzapane, un romanzo distopico che per moltissimi versi potremmo considerare un “semi-sequel” del suo grande capolavoro, soprattutto in vista del ritorno di alcune vecchie conoscenze tra le pagine di questa nuova opera, come l’allora cleptomane Sasha che oggi è una scultrice, o il protagonista miliardario Bix Bouton.

Come Eggers (Il cerchio) o Cohen (Il libro dei numeri) prima di lei, anche la Egan decide di partorire un romanzo che ci spinge ai confini tra realismo e fantascienza, dove il genio della tecnologia Bix Bouton, già fondatore dell’azienda Mandala, trova casualmente una nuova idea quando progetta e lancia “Riprenditi l’inconscio”. La nuova macchina permette di esternalizzare l’inconscio attraverso un processo collettivo, rivoluzionando completamente il concetto di memoria da privata a collettiva.

Un lato positivo che si può evidenziare nel progetto di Bix è che potrà farci rispolverare vecchi ricordi perduti, dicendo definitivamente (o quasi) addio al meccanismo dell’oblio, ma parallelamente perderemo pressoché del tutto il diritto alla privacy. Il concetto di memoria collettiva, infatti, permette a chiunque di sbirciare e scavare nei ricordi altrui, proprio come all’interno di un maxi Grande Fratello della memoria.

Badate bene, Bix è comunque un uomo d’affari, per cui i ricordi verrebbero venduti a Mandala e, se tra noi ci fosse una persona che vuole a tutti costi dimenticare di esser cattiva o brutta, allora potrebbe ricorrere al “Memory Shop”, esternalizzando la propria memoria per privarla del ricordo negativo, una sorta di formattazione delle parti non gradite.

[…] quel senso di unicità che provavamo prima che conteggi come i nostri dimostrassero loro quant’erano paurosamente simili a tutti gli altri.

Se il lettore non ama i social network, sicuramente si troverà a combattere le pagine di questo romanzo dove la Egan, nel suo stile tipico di romanzo corale, denuncia la moderna ossessione per la condivisione forzata delle nostre vite private, ponendo un forte accento di critica verso la società americana snob, vuota e particolarmente dedita alla curiosità verso la vita altrui. Con l’avvento di un progetto come quello a cui dà vita Bix si assisterebbe all’abbandono di Facebook, Twitter, Telegram, Instagram e tutti i vari “cloni” del genere, in quanto nessuno reggerebbe il confronto con un social che letteralmente ti entra nella mente!

Tutto il romanzo può esser visto come una grande metafora del mondo, viviamo in una grande casa che ci soddisfa e appaga il nostro desiderio di sapere della vita altrui mostrandoci però solo le parti “belle” e selezionate da condividere sui social. Siamo così presi da questo meccanismo che a stento ci accorgiamo che in realtà il prezzo siamo noi, la nostra vita messa a sua volta in vetrina e mangiucchiata pezzo dopo pezzo da un esercito di curiosi. La domanda esistenziale sulla quale riflettere, che la Egan ci serve sul piatto d’argento tra le righe del romanzo, è “vogliamo l’apparenza o la verità”?

Se davvero esistesse un “Riprenditi l’inconscio” saremmo denudati di ogni fronzolo e mostreremmo al mondo la verità, senza abbellimenti di alcun genere. Un ricordo “letto” nella mente altrui sarebbe al 100% segno di un fatto vero verificatosi nella vita di una persona, non potrebbe in alcun modo esser frutto di una foto con filtri scelta tra un milione di scatti e didascalia scritta ad hoc per far esplodere milioni di like.

A voi piacerebbe vivere in una società dove potenzialmente chiunque possa acquistare un vostro ricordo?

Vi potrebbe interessare scavare così a fondo nella vita di un vostro amico, amore o nemico?

Io credo che passerei, già fatico molto a relazionarmi a Facebook o Instagram, figuriamoci se davvero dovessi vendere i miei ricordi e metterli in piazza! Questa curiosità morbosa è sintomo di una società malata, insicura e che basa i suoi valori sul nulla, sull’apparenza tagliata e cucita pronta per esser servita sugli schermi a un pubblico esigente, che non vuole le verità ma una versione Mulino Bianco di essa.

Meglio una vita scomoda, imperfetta e accompagnata a dei ricordi sbiaditi o una realtà artificiosa, nitida ed estrapolata da ciò che il nostro inconscio custodiva per proteggerci?

Avete letto La casa di marzapane? Vi aspetto per commentarlo!

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NdA: il libro mi è stato fornito perché potessi recensirlo. Questo non ha influito sulla mia opinione finale.

 

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