Il club delle lettrici compulsive

Il prigioniero del cielo – Carlos Ruiz Zafón

Il prigioniero del cielo Book Cover Il prigioniero del cielo
Il cimitero dei libri dimenticati #3
Carlos Ruiz Zafòn
narrativa
Oscar Mondadori
24 novembre 2020
cartaceo
300

Nel dicembre del 1957 un lungo inverno di cenere e ombra avvolge Barcellona e i suoi vicoli oscuri. La città sta ancora cercando di uscire dalla miseria del dopoguerra, e solo per i bambini, e per coloro che hanno imparato a dimenticare, il Natale conserva intatta la sua atmosfera magica, carica di speranza. Daniel Sempere - il memorabile protagonista di "L'ombra del vento" è ormai un uomo sposato e dirige la libreria di famiglia assieme al padre e al fedele Fermín con cui ha stretto una solida amicizia. Una mattina, entra in libreria uno sconosciuto, un uomo torvo, zoppo e privo di una mano, che compra un'edizione di pregio di "Il conte di Montecristo" pagandola il triplo del suo valore, ma restituendola immediatamente a Daniel perché la consegni, con una dedica inquietante, a Fermín. Si aprono così le porte del passato e antichi fantasmi tornano a sconvolgere il presente attraverso i ricordi di Fermín. Per conoscere una dolorosa verità che finora gli è stata tenuta nascosta, Daniel deve addentrarsi in un'epoca maledetta, nelle viscere delle prigioni del Montjuic, e scoprire quale patto subdolo legava David Martín - il narratore di "Il gioco dell'angelo" - al suo carceriere, Mauricio Valls, un uomo infido che incarna il peggio del regime franchista...

Oggi parliamo del terzo capitolo della saga del Cimitero dei libri dimenticati, Il prigioniero del cielo, di Carlos Ruiz Zafón!

il prigioniero del cielo

Dopo L’ombra del vento e Il gioco dell’angelo, Zafón riprende i suoi personaggi e l’ambientazione cupa della Barcellona del dopoguerra, in un terzo romanzo che sembra voler completare il quadro delle vicende narrate in precedenza.

Perché ne stiamo parlando? Perché Mondadori ha pensato bene di ripubblicare tutta la saga del cimitero dei libri dimenticati in una nuova edizione corredata da immagini d’epoca fighissime (perdonate il termine, ma non ho trovato un equivalente più aulico) che mostrano Barcellona come non la vedremo mai e che ci aiutano a visualizzare immediatamente le atmosfere del romanzo.

Per me, ovviamente, è stata una tappa obbligata, dopo aver amato così tanto L’ombra del vento e dopo aver tentato di capire qualcosa de Il gioco dell’angelo.

Se volete sapere cosa ho pensato dei due capitoli precedenti, potete leggere qui la mia recensione de L’ombra del vento, risalente all’anno scorso e qui quella de Il gioco dell’angelo, pubblicata appena due giorni fa!

Mi sono armata di forza, coraggio e generi di prima necessità, prima di intraprendere questa lettura, perché i libri di Zafón sono belli lunghi e contorti e, di solito, richiedono una notevole attenzione per riuscire a districarsi lungo la trama e non arrivare alla fine chiedendosi “un momento, cos’è successo?”.

Il prigioniero del vento ha inizio durante il freddo dicembre del 1957, quando Daniel Sempere, protagonista de L’ombra del vento, ormai sposato e padre, vende una copia di Il conte di Montecristo all’immancabile sconosciuto inquietante. Questi la restituisce subito al libraio, chiedendogli di consegnarla al suo amico Fermìn Romero De Torres, dopo aver scritto una misteriosa dedica in quarta di copertina.

Turbato e preoccupato, Daniel chiede spiegazioni a Fermìn, il quale, non senza sofferenza, cerca di raccontargli i dettagli della sua vita prima di incontrarlo, ovvero gli anni della terribile prigionia che ha condiviso con David Martìn, lo scrittore protagonista di Il gioco dell’angelo, che conosceva la madre di Daniel, Isabella, e che era soprannominato, appunto, il prigioniero del cielo.

Insieme a Fermìn e a Martìn era detenuto anche l’uomo che ha consegnato il libro a Daniel, tale Sebastiàn Salgado.

I tre prigionieri, come tutti i detenuti imprigionati al castello di Montjuic, venivano sottoposti a indicibili torture da parte del crudele ispettore Fumero, che abbiamo già conosciuto ne L’ombra del vento, e da parte del direttore della prigione, Mauricio Valls, che desidera che Martìn scriva per lui un libro e che Fermìn lo aiuti a scoprire il segreto che Selgado sembra deciso a portarsi nella tomba. Cosa ha a che fare, tutto questo, con Daniel Sempere?

Non manca la rituale visita al cimitero dei libri dimenticati, ma lascerò che siate voi a scoprirla e a leggerne, perché è davvero difficile capire quando smettere di raccontare questa trama.

Ho apprezzato questo terzo capitolo più di quanto abbia fatto con il secondo, non perché non mi sia piaciuto Il gioco dell’angelo, ma perché ne Il prigioniero del cielo si ricompongono diversi pezzi di un puzzle che si prospetta essere ancora più ampio di quanto avessi pensato.

Trovo comunque che L’ombra del vento sia di un livello di molto superiore rispetto ai due romanzi successivi, se non altro perché si tratta di un’opera molto originale, mentre in seguito, il meccanismo che risultava tanto affascinante, diventa, quantomeno, qualcosa di già visto.

Meno lungo e contorto dei romanzi precedenti, Il prigioniero del cielo si conclude con un finale aperto che lo proietta direttamente verso il quarto e ultimo capitolo della tetralogia e del quale parleremo tra un paio di giorni!

Siete pronti a seguirci? Voi avete letto Il prigioniero del cielo? Lasciateci un commento e fateci sapere cosa ne pensate!

Restate connessi! Seguite la nostra pagina Facebook e iscrivetevi alla nostra newsletter, in modo da non perdervi nemmeno una novità!

NdA: il libro mi è stato mandato perché potessi recensirlo. Questo non ha influito sulla mia opinione.

 

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.