Il club delle lettrici compulsive

Il Rifugio – Nora Roberts

Il Rifugio Book Cover Il Rifugio
Nora Roberts
Thriller
Leggereditore
24 settembre 2020
Cartaceo - Digitale
456

Quando gli spari risuonarono nel centro commerciale, Simone Knox sapeva che cosa fare. Mettersi al riparo. Questo è quello che ti insegnano nel caso di una sparatoria di massa. Quindi, in quella terribile e calda giornata dell'estate 2005, Simone fu fortunata. Era sfuggita alla morte. Ma non sarebbe mai più stata più la stessa. Più di dieci anni dopo, Simone ancora lotta con il dolore, il trauma, e il malriposto senso di colpa che prova un sopravvissuto. Passa la maggior parte del suo tempo da sola a Tranquility Island - una piccola comunità di artisti al largo della costa del Maine. Sta modellando sé stessa con impegno, come realizza le sue sculture, straordinarie e molto apprezzate. Mentre si prende cura di sé decide di confidarsi con Reed Quartermaine, anche lui sopravvissuto alla sparatoria e ora diventato un detective. Ma qualcuno sta osservando tutti i sopravvissuti del massacro del Down East Mall. Ha passato anni a perfezionare un piano per finire quello che avevano iniziato quel giorno. E ora che Reed e Simone si sono ritrovati, sono molto più in pericolo di quanto possano immaginare, minacciati da un killer che non vorrà e non potrà fermarsi.

Oggi partecipiamo al review party di Il rifugio un libro di Nora Roberts pubblicato in Italia da Leggereditore.
Prima di cominciare, vi lascio il banner dell’evento, in modo che possiate recuperare anche le recensioni delle altre bravissime blogger che vi hanno preso parte e farvi un’idea più precisa del libro.

il rifugio

Nora Roberts è una scrittrice statunitense molto conosciuta, che ha all’attivo circa 150 di romanzi di questo genere, definito “rosa a sfondo thriller”.

Come sapete, il thriller non fa per me, sono una fifona, un’ansiosa cronica, paranoia allo stato puro, ma poco tempo fa sono sopravvissuta all’incontro con un ragno gigantesco, dunque devo essere più forte e coraggiosa di quanto io non creda, così mi sono buttata, dopotutto la definizione dice ROSA a SFONDO thriller. Non viceversa. Giusto?

Giusto.

Mi sono fatta coraggio, sono uscita dalla comfort zone, mi sono fatta un bel tè alla lavanda (che comincia a fare freschino e quello alla menta comincia ad essere fuori stagione) e mi sono messa bella comoda sul divano mentre fuori scendeva il primo diluvio della stagione.

Mi sono ritrovata a Portland, nel Maine, nel 2005.

Simone Knox ha sedici anni e ha il cuore infranto per la prima volta. Per questo è al cinema a vedere quel film che non le interessa, con le sue amiche del cuore. Ha bevuto troppa aranciata, deve proprio andare in bagno. Sente dei rumori, sembrano spari, immagina che vengano dal film, ma non è così.

Un pazzo spara nella sala. Altri due nel vicino centro commerciale. Simone fa l’unica cosa sensata da fare: si chiude in bagno e chiama i soccorsi.

Reed Quartermaine fa il cameriere in uno dei ristoranti, è in pausa quando sente sparare. Cerca un rifugio, agguanta un bimbo che piange da solo e si nasconde.

Pochi minuti, poi tutto finisce. Non per loro, però.

Per i sopravvissuti l’eco degli spari, delle urla, dei pianti che hanno sentito quella notte non finiranno mai.

Dopo dieci anni Simone ha seguito il suo cuore ed è diventata un’artista quotata, vive a Tranquillity Island con nonna Cici, viaggia, crede quasi di aver dimenticato.

Reed è diventato prima un poliziotto, poi un detective, adesso è il comandante della polizia sulla stessa Tranquillity Island. Ha capito di amare Simone al primo sguardo e ora tutta la sua vita è lì su quell’isola.

Ma il passato non è scomparso.

Uno a uno, i sopravvissuti a quell’orribile notte stanno morendo, nei modi più disparati. C’è un collegamento? Qualcuno è tornato a finire quello che ha iniziato?

Devo ammetterlo, passare per un po’ a qualcosa che non fosse totalmente un romanzo rosa, mi ha fatto bene e mi è piaciuto. Non che ci sia molto rosa, in Il rifugio, più che un rosa con sfondo thriller lo definirei un thriller con appena una pennellata di rosa, giusto un accenno. E nemmeno un rosa troppo acceso, eh.

Ma mi è piaciuto, è costruito molto bene, non è troppo ansiogeno, scopre subito tutte le sue carte e lo fa senza rovinare la narrazione.

Forse l’inizio rimane un pochino più lento, ma probabilmente ero io che facevo resistenza all’idea di approcciarmi a qualcosa di così lontano dalle mie abitudini, certo è che a un certo punto ho capito di non poter smettere di leggere.

Il rifugio è un bel romanzo mediamente lungo, come piacciono a me, capace di assorbire il lettore per ore in maniera totale e di tenerlo ancorato alla storia pagina dopo pagina.

Il mio unico timore era che potesse succedere qualcosa al cane, nel qual caso avrei potuto comodamente dare fuoco al libro e oggi avreste visto solo strane foto di un falò nel mio cortile, penso che dovrebbero fare una specie di “does the dog die” per i libri, così io potrei stare più tranquilla!!

Ad ogni modo, mi sento di consigliare questo libro sia ai veri amanti del thriller che a quelli come me, che non sono proprio appassionati, ma che potrebbero trovarlo comunque piacevole!

Avete intenzione di leggere Il rifugio? raccontatemi cosa nei pensate nei commenti!

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NdA: il libro mi è stato fornito perché potessi recensirlo. Questo non ha influito sulla mia opinione finale.

 

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