Il club delle lettrici compulsive

Intervista a Daniela Volonté, autrice di Non chiamarmi di lunedì

Intervista a Daniela Volonté, autrice di Non chiamarmi di lunedì

Care compulsive, oggi ho intervistato per voi Daniela Volonté, autrice di Non chiamarmi di lunedì (la recensione la trovate qui).

Siete pronte? Cominciamo!

La biografia di Daniela:

Daniela Volonté è nata a Como, ha una laurea in Economia e Commercio e una in Scienze della Comunicazione, e tra l’una e l’altra ha lavorato come impiegata. Il suo sogno era diventare correttrice di bozze, per poter conciliare lavoro e famiglia. Scrive per passione, ma lo fa a tempo pieno… perché vi dedica ogni minuto libero della sua giornata.

Parlaci di te: chi è Daniela come persona e come autore?

Intanto un saluto a tutti e grazie per il tempo che mi avete concesso.
Non c’è molto da dire su di me. Sono una mamma a tempo pieno di due bambini e appena sono libera mi dedico alle mie due passioni: scrivere e leggere. Anche se confesso che nell’ultimo anno è la scrittura ad aver preso il sopravvento. 🙂

Come nasce l’idea del tuo libro?

Nel mio caso nasce da ogni cosa. Da una foto postata su Facebook, dalla notizia sentita al telegiornale oppure quando mi fermo a fissare la gente mentre aspetta il treno. Sono sempre stata fin da piccola molto curiosa e mi è sempre piaciuto fantasticare sulla vita degli sconosciuti… Diciamo che crescendo non sono affatto migliorata!

Qual è il personaggio preferito di Non chiamarmi di lunedì?

Decisamente Patrik, il protagonista maschile. È un uomo estremamente sincero e inoltre è una persona normalissima. Non vive in lussuose ville e non possiede un conto milionario, anzi, possiede solo la sua moto acquistata a rate e ogni giorno deve fare i conti con il denaro che non basta mai e con le questioni quotidiane come il lavoro, le bollette, la famiglia e la fidanzata.

Quale messaggio vuoi trasmettere?

Spesso leggiamo un libro per evadere dalla nostra realtà… e se invece potessimo leggere un libro che metta in risalto la normalità della nostra vita? Magari così potremmo iniziare a osservare la nostra quotidianità sotto un altro punto di vista e così facendo forse potremmo apprezzare un pochino di più quello che abbiamo. In fondo la vita di tutti i giorni non deve essere per forza sinonimo di banalità.

Autocitati: la frase del libro che senti più tua.

“Oggi va così, con questo strano umore e il cuore più sereno, ma so già che presto tornerò a essere la solita Greta, quella che vede il bicchiere mezzo vuoto, perché così è sempre preparata al peggio. Quella che non si fida mai degli altri, perché troppe volte lo ha fatto e si è ritrovata da sola. E fa male. È un dolore che non voglio riprovare mai più.”

Cos’hai provato quando, dopo aver autopubblicato L’amore nei piccoli gesti, sei stata contattata da Newton Compton?

Non ho mai inviato nessun manoscritto a una casa editrice perché consapevole che scrivo da pochissimo tempo e che non offro un prodotto altamente allettante a livello editoriale. Data questa premessa, quando Newton Compton mi ha comunicato che voleva visionare il mio file, ho subito pensato che tutto si sarebbe fermato lì. Invece tempo dopo mi hanno detto che volevano propormi un contratto… Be’ è stato piuttosto scioccante. Ricordo che al telefono continuavo a blaterare cavolate senza un filo logico e a scusarmi ringraziando in continuazione… Insomma, credo di non aver dato un’immagine molto professionale di me. Scherzi a parte, ero felice e ansiosa al tempo stesso, il tutto condito con una buona dose di incredulità.

Le due copertine del romanzo che ha lanciato Daniela nel mondo dei professionisti della scrittura.
Le due copertine del romanzo che ha lanciato Daniela nel mondo dei professionisti della scrittura.

Cosa vuol dire per te scrivere?

È il mio spazio. Il mio mondo e il mio modo di essere me stessa. Una dimensione alternativa a quella di mamma e moglie. Per meglio dirla in altri termini, scrivere è la dimensione di Daniela.

Cosa ti aspetti dal prossimo futuro?

Ho un carattere molto pessimista, quindi per definizione non mi aspetto mai nulla di positivo. Così facendo, quando arriverà qualcosa di negativo, cadendo non mi farò troppo male. In caso di sorprese positive invece me le godrò il più possibile. Detto questo, ho imparato a non aspettarmi nulla. Ho dei sogni, quello sì. E tra questi c’è anche la speranza di poter continuare il più a lungo possibile questo percorso che, anche se costellato di ostacoli, mi fa stare bene e mi regala moltissimo.

A cosa stai lavorando attualmente?

Al momento non sto lavorando a nulla e non per la mancanza di idee, ma perché mi sono rimessa a leggere libri di grammatica per colmare le mie lacune o quanto meno per tentare di tamponarle. Però posso anticipare che Newton Compton pubblicherà altre due storie che ho scritto l’anno scorso e inoltre sto scrivendo un libro a quattro mani con un’amica, nonché collega, Sylvia Kant.

Quali sono gli autori dai quali ti senti maggiormente influenzato a livello artistico?

A dir la verità non c’è un autore che seguo in particolar modo. Ci sono libri che ho amato molto e ci sono autrici di cui apprezzo lo stile. Ad esempio la Hoover secondo me è fantastica, anche se ho adorato tutti i suoi libri però solo uno mi è rimasto nel cuore: Forse un giorno. Così come nella mia top ten dei romanzi letti e riletti metto Io prima di te, Il cavaliere d’inverno e Proibito, nonostante siano generi o tipi di storie diverse da quelle che io scrivo.
Potessi sognare in grande, desidererei avere la creatività di molte autrici, ma non è possibile perciò mi limito a fare del mio meglio con quelle che sono le mie risorse.

Se dal tuo libro fosse tratto un film, chi vorresti come protagonisti?

Per la parte di Greta lascerei scegliere al regista. Invece, nella parte di Patrik vorrei Jesse Williams. Ho voluto scrivere di un uomo con le sue caratteristiche fisiche perché sono rimasta stregata dal suo mix di colori fin dalla prima puntata di Grey’s Anatomy. Qualcuno mi ha scritto che non ho voluto raccontare la storia di un uomo nero perché non ho voluto affrontare un argomento scomodo oppure perché è più facile scrivere di un belloccio di una serie televisiva. A queste persone vorrei rispondere che la mia scelta non è stata dettata da politiche di vendita e non ci sono elucubrazioni machiavelliche dietro a questa scelta. Volevo scrivere di un ragazzo dalla pelle mulatta e dagli occhi azzurri, così come ho voluto che i protagonisti dei precedenti romanzi fossero uno biondo con gli occhi grigi e l’altro moro con occhi scuri. Tutto qui.

Ringrazio Daniela per la disponibilità (come sempre, del resto! Sono di parte, forse, ma adoro questa Donna!) e vi saluto ancora una volta con il book trailer di Non chiamarmi di lunedì.

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Curiosità: Buonanotte amore mio è stato tradotto anche in inglese e sarà in vendita dal 1° maggio! So già cosa regalerò alle mie amiche straniere alla prossima occasione…

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La cover inglese di Buonanotte amore mio

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Pubblicato da Sara Emme

Sono Sara e sono una lettrice compulsiva. Ho vissuto in Cina dal 2009 al 2017. Oltre ai libri, amo i viaggi, la fotografia, i gatti e la buona cucina. Appassionata di Harry Potter e del magico mondo creato dalla Rowling, passo la vita trascinando il mio povero marito (sant'uomo!) per i parchi a tema sparsi per il mondo.

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