Il club delle lettrici compulsive

L’inverno della morte rossa – Pierpaolo Brunoldi e Antonio Santoro

L'inverno della morte rossa Book Cover L'inverno della morte rossa
Pierpaolo Brunoldi e Antonio Santoro
Thriller storico
Newton Compton Editori
2022
Digitale - Cartaceo
292
Fornito dalla Casa Editrice

VI secolo d.C. Sotto il regno della regina degli Ostrogoti Amalasunta, tra le aspre montagne e le foreste selvagge dei Monti Simbruini, Benedetto da Norcia guida i suoi monaci con fede incrollabile e ferrea disciplina. L'ordine da lui fondato segue un codice scandito da un rigido impegno di lavoro e preghiere. Ma alcuni efferati omicidi gettano l'intera comunità nel terrore. La natura cruenta dei delitti porta a pensare che il colpevole sia il leggendario Lupo scarlatto, il cui nome viene sussurrato con timore. Qualcuno deve fermarlo. E così, determinati a interrompere l'inquietante spirale di sangue, si fanno avanti due uomini: il nobile conte Optari, formidabile guerriero germanico e fedele servitore della regina, e Tiberio, giovane e colto senatore, che vorrebbe restituire a Roma la grandezza perduta. Presto si renderanno conto che nella comunità di frati benedettini si nascondono segreti indicibili.  C'è una sola certezza: l'assassino non si fermerà fino a quando la sua vendetta non sarà compiuta. Quali oscuri segreti nasconde il monastero dei benedettini?

Oggi partecipiamo al review party di L’inverno della morte rossa, un libro di Pierpaolo Brunoldi e Antonio Santoro, pubblicato da Newton Compton Editori. Prima di cominciare vi lascio il banner dell’evento in modo che possiate recuperare le recensioni delle altre bravissime blogger che vi hanno preso parte e farvi così un’idea più completa del libro.

L'inverno della morte rossa

Uno dei miei generi preferiti è sicuramente il thriller, se poi ha un’ambientazione storica, allora mi ci butto a capofitto. E così ho fatto anche stavolta, alla proposta di leggere L’inverno della morte rossa. Aveva tutte le carte in regola per essere un ottimo romanzo, ambientato nel 500 dopo Cristo, durante la supremazia degli Ostrogoti in Italia. In un contesto quasi idilliaco, nel monastero istituito da Benedetto da Norcia, tra i monti Simbruini, vengono commessi dei crudeli e cruenti omicidi. Il Papa manda a investigare sull’accaduto il giovane senatore Tiberio, mentre  la regina Amalasunta dei Goti invia il conte Optari. 

I due, inizialmente diffidenti l’uno verso l’altro, e soprattutto con culture e ideologie completamente diverse, si trovano ad affrontare insieme pericoli e insidie, finendo per apprezzare il coraggio e la lealtà che entrambi possiedono.

Molti valori li legavano: verità, onore e compassione scorrevano nelle vene di entrambi.

Man mano che la narrazione va avanti, ci si rende conto che la comunità di monaci non è immune da invidie, slealtà, crudeltà e soprattutto segreti indicibili. 

I due si troveranno quindi a indagare fronteggiando, non solo la reticenza dei monaci, ma anche un pericolo grandissimo, che già in passato hanno dovuto affrontare, nella figura di un gruppo di ladri e assassini capitanati dal famigerato Lupo Scarlatto.

Da come vi ho raccontato la storia, sembrerebbe un bel giallo, denso di colpi di scena e di suspence. E invece no.

Ho trovato tutto il romanzo piuttosto piatto, la narrazione rimane in superficie, non ci sono sobbalzi, colpi di scena, non c’è possibilità di creare empatia con i personaggi, che non sono ben caratterizzati. 

Il giovane senatore è coraggioso, forte, leale, ma il suo personaggio viene caratterizzato in maniera così poco approfondita, così scialba che, nonostante il suo sia un personaggio positivo a me ha fatto solo venire il nervoso. Così come il conte Optari, che è fatto apparire come quello brutale e collerico, ma in realtà coraggioso o sempre pronto ad aiutare, però il tutto senza nessuna verve, e anche lui alla fine mi è rimasto sulle scatole (si può dire?). 

Anche il monaco Benedetto da Norcia, che viene spesso indicato come santo, tanto santo non è, anzi si lascia andare più volte a violenze, sia verbali sia fisiche contro i propri adepti. Ma non si riesce a comprendere il perché di questo suo comportamento, se sia sempre stato così collerico e rissoso, o se invece sia vittima dei primi segni di demenza senile.

Il confine che ci separa dal commettere un delitto è più sottile di quanto immaginiamo. È sufficiente un momento di rabbia cieca per farci superare ogni freno, dopodiché non si torna più indietro.

Ho trovato, inoltre, la narrazione caotica, con millemila nomi di monaci (tutti simili, eh) che a volte comparivano solo un attimo per poi scomparire definitivamente e quindi atti a confondere ancora di più le idee a chi legge (almeno a me le hanno confuse enormemente, tant’è che più di una volta sono dovuta tornare indietro per capire chi era chi e cosa facesse). 

E poi c’è la storia d’amore. Quella non  manca mai. Ma anche in questo caso la narrazione è stata piuttosto insulsa, senza batticuori, se non in rari momenti, tanto che mi sono chiesta il motivo per cui è stata inserita questa storia, che comunque non dà nessun valore aggiunto a un racconto noioso e lento. 

L’unica nota positiva, e badate bene, che non è da poco, è la ricostruzione storica, che mi è sembrata accurata e ben delineata, e quasi quasi mi è venuta voglia di rivedere quella parte di storia studiata un sacco di anni fa a scuola e di andare a fare una visitina a Ravenna, per vedere i meravigliosi mosaici che risalgono a quell’epoca. Anche il quadro che gli autori fanno di Roma è molto interessante, una città corrotta, dove il nemico si nasconde dietro ogni viso e dove nessuno può fidarsi di nessuno.

Roma non fa eccezione, la corruzione e la violenza peggiorano di giorno in giorno.

Insomma, non posso dire che mi sia piaciuto e che mi abbia appassionato, però devo riconoscere il merito agli autori di aver fatto un ottimo lavoro sull’ambientazione, anche se potevano soffermarsi un po’ di più sui particolari.

Ve lo consiglio? Alla fin fine si tratta comunque di un romanzo veloce e leggero, che si legge facilmente. 

Avete letto L’inverno della morte rossa? Vi aspetto per commentarlo!

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NdA: il libro mi è stato fornito perché potessi recensirlo. Questo non ha influito sulla mia opinione finale.
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