Il club delle lettrici compulsive

L’umiltà per poter scrivere

L’umiltà per poter scrivere

Non è che ci si improvvisa scrittori, eh intendiamoci, per due recensioni fatte o per due articoletti semiseri usciti. Ma una cosa l’ho capita grazie alle scrittrici che frequento quotidianamente anche solo via virtuale (mi riferisco in particolare modo a Grazia Cioce e Sara Bezzecchi. Se non avete letto ancora i loro libri male, molto male) e a tutto il resto del gruppo con cui collaboro per mandare avanti la baracca bellissima che è questo blog: ci vuole umiltà. Umiltà nel prendere il frutto del proprio lavoro e sottoporlo all’attenzione di qualcun altro chiedendo di correggertelo, di valutarlo nella forma e nel contenuto. Umiltà nel saper dire che chi lo sta visionando, ha ragione nel farti notare che con tutte quelle virgole che hai messo, non si capisce niente… eppure nella tua testa un significato ce l’aveva! Umiltà nel mettere da parte le proprie paranoie di insicurezza per non tartassare la persona che ti sta facendo da beta, affinché ti dica tutto ciò che pensa nel momento in cui lo pensa.

Eh no, ragazze mie ci vuole umiltà, perché che sia di duecento o di trentacinquemila parole, quello è un “parto” della tua testa, e tu l’hai pensato, l’hai sviluppato ed infine l’hai messo nero su bianco è parte di te. È te. Perciò ogni volta che qualcuno lo leggerà, vedrà un pezzo della tua anima.

Non vedrà certamente le circostanze in cui questo pensiero si è sviluppato… magari mentre tua figlia ha la febbre e vuole starti vicina vicinissima e la sposti un po’ più in là giusto per riuscire ad  accendere il pc, non vedrà la costruzione delle frasi mentre pensi a ciò che vuoi dire magari nella seduta mattutina al bagno, non vedrà che ti sei lanciata ad accendere il pc, perché hai avuto un’idea, mentre hai ancora i capelli sgocciolanti dalla doccia, la finestra aperta e sei nuda.

Però vedrà te, e noi non siamo altro che la risultante del nostro vissuto, no?

Se si è umili riusciamo ad essere migliori anche rispetto alle noi stesse di cinque minuti fa, perché la chiave è tutta lì.

Quindi mie care, non vi tedio più, ma una cosa ve la voglio dire: la prossima volta che leggerete un libro e lo recensirete, abbiate un po’ di pazienza, in fondo chi ha scritto quella cosa, per quanto non possa piacervi, vi sta mettendo a nudo la propria anima.

Non dico di non esprimere la propria opinione anche se negativa, badate bene!!!

Ma vorrei che valutaste il tutto attraverso questo punto di vista: pensate se potete esprimere lo stesso pensiero, con parole differenti. E siate umili, perché un giorno vi ritroverete a scrivere qualcosa, anche solo all’amministratore di condominio e vi porrete milioni di domande sul contenuto e sulla forma, e siccome vorrete fare bella figura, vi sforzerete di scrivere bene e allora ripenserete a questo articolo, e spererete che l’amministratore abbia un occhio di riguardo pure per voi… =)

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Pubblicato da ballentines

Mi sono avvicinata alla lettura da giovanissima e da allora non l'ho più lasciata andare. Alcuni romanzi mi hanno aiutata a crescere e mi hanno fatto compagnia durante momenti particolari della mia vita ed io semplicemente, li adoro. Non posso stare senza leggere, è parte di me.

4 Risposte a “L’umiltà per poter scrivere”

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