Il club delle lettrici compulsive

La casa sul mare celeste – TJ Klune

La casa sul mare celeste Book Cover La casa sul mare celeste
TJ Klune
Fantasy
Oscar Vault Mondadori
2021
Digitale - Cartaceo
348
Fornito dalla Casa Editrice
Benedetta Gallo

L'odio fa molto rumore, ma ti accorgerai che è solo perché le persone che gridano sono poche e vogliono disperatamente farsi sentire.

Linus Baker è un assistente sociale impiegato al Dipartimento della Magia Minorile. Il compito che esegue con scrupolosa professionalità è assicurarsi che i bambini dotati di poteri magici, cresciuti in appositi istituti in modo da proteggere quelli "normali", siano ben accuditi. La vita di Linus è decisamente tranquilla, per non dire monotona: vive in una casetta solitaria in compagnia di una gatta schiva e dei suoi amati dischi in vinile. Tutto cambia quando, inaspettatamente, viene convocato nell'ufficio della Suprema Dirigenza. È stato scelto per un compito inconsueto e top secret: dovrà recarsi su un'isola remota, Marsyas, e stabilire se l'orfanotrofio diretto da un certo Arthur Parnassus abbia i requisiti per rimanere aperto. Appena mette piede sull'isola, Linus si rende conto che i sei bambini ospitati nella struttura sono molto diversi da tutti quelli di cui ha dovuto occuparsi in passato. Il più enigmatico tra gli abitanti di Marsyas è però Arthur Parnassus, che dietro ai modi affabili nasconde un terribile segreto.

Oggi partecipiamo al review party di La casa sul mare celeste, un libro di TJ Klune pubblicato da Oscar Vault Mondadori. Prima di cominciare, vi lascio il banner dell’evento in modo che possiate recuperare le recensioni delle altre bravissime blogger che vi hanno preso parte e farvi così un’idea più completa del libro.

La casa sul mare celeste

Questo libro, al momento, è uno dei libri più belli del 2021. C’è sempre quel libro che fa scattare un interruttore dentro di noi e Klune, con la sua casa sul mare celeste, è riuscito a farmi innamorare perdutamente.

Linus lavora come assistente sociale per il Dipartimento della Magia Minorile. Se avete in mente un mondo alla Harry Potter, beh, dimenticatevelo perché non è questo il caso. I cartelli per la città sui quali spicca la scritta “Chi non denuncia è complice” sono sotto gli occhi di tutti perché, appunto, tutti devono sapere che esistono diverse creature magiche che vivono tra gli umani e queste devono essere censite e controllate dai Ministeri preposti. Agghiacciante, vero?

Linus fa il suo lavoro in modo coscienzioso nonostante sia al 100% umano e abbia a che fare con una categoria temuta (gli esseri magici) perché è convinto che i bambini siano bambini, di qualsiasi tipo essi siano. Il suo lavoro consiste nel controllare che gli orfanotrofi siano ben gestiti e che i bambini vivano dignitosamente.

Ecco perché, dopo 17 anni di lavoro a testa bassa, viene convocato dalla Suprema Dirigenza. C’è una missione per lui, un nuovo orfanotrofio da controllare, sito su un’isola misteriosa. Linus dovrà trascorrere un mese sull’isola e dovrà mandare un rapporto a settimana. Ma perché è tutto secretato? Chi vive davvero sull’isola?

«Arthur dice sempre che dobbiamo dedicare del tempo anche alle cose che ci piacciono» intervenne Talia. «Altrimenti rischiamo di dimenticare come si fa a essere felici. Tu non sei felice, signor Baker?»
«Sono perfettamente felice.»

Linus non è il solo protagonista della vicenda narrata in La casa sul mare celeste. A fargli compagnia ci sono tutti i bambini che vivono in orfanotrofio e Arthur, il misterioso direttore. Dovrà mettere in discussione tutte le cose di cui è convinto e nelle quali crede ciecamente perché, nella vita, è davvero tutto relativo… e perché può davvero esistere la magia in tutte le cose, anche in quelle normali e banali in apparenza.

La casa sul mare celeste è un fantasy ben costruito e che si presta a diverse interpretazioni. Si parla di inclusività a tutti i livelli, si parla di famiglia, di amicizia vera, di lealtà, di amore in ogni sua forma, di sogni, di desideri, di avventura, di radici nascoste, di buche da scavare in giardino, di ragni nella testa, di bottoni, di dischi, di valigie da portare, di macchine da scrivere nascoste nell’armadio, di condivisione e di girasoli.

«Sono piccole cose. Piccoli tesori di cui abbiamo dimenticato l’origine, e che tornano a galla quando meno ce l’aspettiamo. È molto bello, se ci pensa.»

Klune scrive con una semplicità disarmante, le pagine del libro filano via come una barca su un mare liscio (o come una macchina su una strada di sale). Via via che l’autore racconta, scopriamo nuovi dettagli che non possono che rafforzare l’impressione iniziale: è un libro assolutamente adorabile!

Non vi nascondo che mi sono commossa. Sì, ok, ultimamente piango anche quando mi cade una matita, però davvero, La casa sul mare celeste spiega cosa sono amore e inclusione con una facilità estrema. Davvero non si può non capire che la famiglia non è solo chi ti mette al mondo, ma è chi ti sceglie ogni giorno, nel bene e nel male, chi ti sta accanto quando soffri, quando il mondo ti ferisce, quando ti delude, quando cerca di annullare la tua stessa esistenza. È amore e famiglia quando si condividono le scelte, quando si indossano buffi pantaloncini per andare alla ricerca di un tesoro immaginario, quando si ride per una cosa scema, quando insieme si combatte un incubo, quando hai paura e qualcuno ti abbraccia.

L’altro, il diverso (o quello che viene percepito come tale), non è automaticamente sbagliato. Essere differenti non è per forza un male.

Non vorresti essere qui?

I personaggi sono tutti ben caratterizzati. Hanno luci e ombre come tutti e spesso sono costretti a fare di necessità virtù. Linus è ovviamente quello che ha l’evoluzione più grande. Si ritrova spaesato, a lottare contro il suo stesso cuore e la sua stessa testa. Fino a prima di arrivare a Marsyas, era inaridito, bloccato e cristallizzato nelle consuetudini. Mai una brutta risposta, mai farsi valere, mai cercare di fare le proprie ragioni. Viveva una vita vuota, triste, grigia.

L’enorme diversità della popolazione della casa di Marsyas gli restituisce i colori ed è bellissimo assistere al cambiamento perché non è una cosa repentina, che accade dall’oggi al domani, ma vediamo la consapevolezza che si fa strada in lui piano piano… come una vera magia!

Davvero, non posso entrare nei dettagli perché non voglio rovinarvi la lettura, ma leggetelo e preparatevi perché è un libro che vi cambierà, vi commuoverà e vi riempirà di colori.

Sapete quando vi trovate davanti a una cosa talmente bella che è difficile descriverla o spiegare perché vi piace? Ecco, sono esattamente in questa posizione, adesso. E lo so che lo dico sempre che è una recensione difficile e blablabla, ma qualsiasi cosa io possa dire su La casa sul mare celeste sarebbe riduttivo. So anche che il più delle volte le recensioni piene di superlativi assoluti suonano false, quindi la smetto qua ma vi dico che questo libro finirà nella lista per il Pride 2022 senza ombra di dubbio! (qui trovate l’elenco 2021)

Unico appunto: come diceva qualche tempo fa mi pare Silvia di Hook a Book nelle sue storie su Instagram… perché celeste e non ceruleo, visto che il titolo originale è The house in the cerulean sea? Miranda Priestly non ne sarebbe affatto felice…

©gifer.com

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NdA: il libro mi è stato fornito perché potessi recensirlo. Questo non ha influito sulla mia opinione finale.
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Pubblicato da Sara Emme

Sono Sara e sono una lettrice compulsiva. Ho vissuto in Cina dal 2009 al 2017. Oltre ai libri, amo i viaggi, la fotografia, i gatti e la buona cucina. Appassionata di Harry Potter e del magico mondo creato dalla Rowling, passo la vita trascinando il mio povero marito (sant'uomo!) per i parchi a tema sparsi per il mondo.

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