La corte di fiamme e argento
La corte di rose e spine #4
Fantasy
Mondadori
2021
Digitale - Cartaceo
720
Il quarto volume della saga della Corte. La Corte di fiamme e argento ci trasporta in un mondo marchiato dalla guerra e afflitto dall'incertezza, in cui due Fae tenteranno di venire a patti con i loro personali mostri, con la certezza di trovare, l'uno nell'altra, quel qualcuno che li accetta così come sono e che li può aiutare a lenire tutte le ferite.
Nesta Archeron non è quel che si dice un tipo facile: fiera del suo carattere spigoloso, è particolarmente facile alla rabbia e poco incline al perdono. E da quando è stata costretta a entrare nel Calderone ed è diventata una Fae contro la sua volontà, ha cercato in ogni modo di allontanarsi dalla sorella e dalla corte della Notte per trovare un posto per sé all'interno dello strano mondo in cui è costretta a vivere. Quel che è peggio è che non sembra essere ancora riuscita a superare l'orrore della guerra con Hybern. Di certo non ha dimenticato tutto ciò che ha perso per colpa sua. A rendere ancora più irritante la sua situazione, poi, ci pensa Cassian, apparentemente dotato di una naturale predisposizione a farle perdere il controllo. Ogni occasione è buona per stuzzicarla e provocarla, rendendo però allo stesso tempo evidente la natura del focoso legame che, loro malgrado, li unisce. Nel frattempo, le quattro infide regine, che durante l'ultima guerra si erano rifugiate sul Continente, hanno siglato una nuova e pericolosa alleanza, una grave minaccia alla pace stabilita tra i regni. E la chiave per arrestare le loro mire potrebbe risiedere nella capacità di Cassian e Nesta di affrontare una volta per tutte il loro passato. Sullo sfondo di un mondo marchiato dalla guerra e afflitto dall'incertezza, i due Fae tenteranno di venire a patti con i loro personali mostri, con la certezza di trovare, l'uno nell'altra, quel qualcuno che li accetta così come sono e che li può aiutare a lenire tutte le ferite.
Oggi partecipiamo al review party di La corte di fiamme e argento, il quarto libro della serie La corte di rose e spine, scritto da Sarah J. Maas e pubblicato in Italia da Mondadori. Prima di cominciare, vi lascio il banner dell’evento in modo che possiate recuperare le recensioni delle altre bravissime blogger che vi hanno preso parte e farvi così un’idea più completa del libro.
Mi sono accorta ora, mentre cercavo le altre recensioni, di non aver mai recensito il terzo libro della trilogia principale. Ops! Beh, se mai ci sarà una rilettura, recupererò!
La serie è così composta:
- La corte di rose e spine
- La corte di nebbia e furia
- La corte di ali e rovina
- La corte di fiamme e argento
E parliamone un momento, vi va? Sinceramente avrei preferito una storia nuova. Avrei lasciato andare i personaggi senza riproporli in un seguito infinito. Eh sì, infinito perché già il libro è lungo (lo sappiamo tutti che la Maas non ha il dono della sintesi) ma è anche ripetitivo perché nelle prime cento pagine ci dice che Nesta, la protagonista del quarto volume, è arrabbiata con il mondo e tratta male tutti. Sempre. Indistintamente. E ha dei traumi e dei ricordi che la perseguitano. E che è arrabbiata. L’ho già detto che è arrabbiata? Beh, sappiate che lo è. Arrabbiata, intendo.
Oh per carità, ne ha anche tutte le ragioni, eh, e poteva essere un libro bellissimo perché ne ha tutte le potenzialità… ma che pesantezza! Ho davvero fatto fatica a superare le prime 200 pagine. E non sono poche…
Beh, fatta la premessa, iniziamo a parlare del libro. Ritroviamo i soliti noti un anno circa dopo la fine della guerra con Hybern. La ricostruzione non è semplice perché le Corti sono cristallizzate in una sorta di pace apparente, ma dietro le quinte, come sempre, si muovono i cospiratori. Ci sono fondamentalmente due linee narrative che si intersecano: una riguarda Nesta (che è arrabbiata, just in case…) e la sua evoluzione, mentre l’altra riguarda Cassian e il resto della Corte della Notte. I rapporti con gli emissari delle altre corti (alleate e non) sono abbastanza tesi, le trattative non stanno andando benissimo perché le regine superstiti stanno tramando qualcosa e un antico mostro sta per essere liberato. In più, il muro che divideva il regno dei Fae dagli umani è crollato, quindi nessuno è più al sicuro.
In tutto ciò, Nesta è arrabbiata. Ma non solo. Nesta è piena di paura e di senso di colpa a causa dei quali allontana chiunque. Non sa quanti e quali poteri abbia attinto dal Calderone, sa che esiste dentro di lei una sorta di fuoco freddo che minaccia di divorarla.E questo le fa paura. Insieme alla rabbia, la linea narrativa che riguarda Nesta è pervasa dall’enorme senso di colpa che la costringe, quasi fosse un’entità fisica, a comportarsi in modo orribile con chi invece cerca di dimostrarle affetto e amore.
Perfino Elaine, sempre dolce e gentile, viene trattata malissimo. Ma Elaine non è più il vuoto fantasma emerso dal Calderone ed è riuscita a trovare una sua nuova dimensione tra i Fae, è riuscita a far pace con la sua nuova essenza.
Nesta invece pare non essere in grado di ritrovare la pace. Cassian, che come sappiamo ha un passato fatto di violenza e crudeltà subite per mano degli altri Illyrian, si rivelerà quindi essenziale. Ci sono numerosi ricordi che vengono raccontati e che delineano ancora di più i personaggi che abbiamo imparato ad apprezzare nella trilogia principale. Scopriamo più dettagli anche sulla madre delle tre sorelle Archeron e non mi è parsa un capolavoro di madre, se devo essere sincera. Se Nesta è cresciuta in questo modo non è proprio tutta colpa sua, ecco.
Lo stile della Maas è riconoscibile: un fiume di parole, con personaggi dalle mille sfumature (alcune non bellissime) con intrecci a volte non sempre logici e lineari, ma che tutto sommato funzionano. Sinceramente ho preferito la trilogia principale a questo libro che mi pare un tentativo di, appunto, riesumare personaggi che potevano restare in pace con il finale che già avevano al termine di La corte di ali e rovina. Però Cassian è uno dei miei personaggi preferiti ed è lui che salva le sorti di La corte di fiamme e argento. Lui e le donne della biblioteca della Casa del Vento.
Si parla di traumi da affrontare, di lutti, di cambiamenti devastanti, di paure, di incubi, di amicizia e amore, di legami che si spezzano e si rinsaldano, il tutto condito da scene piccanti e da molti intrighi di vario genere. Ho sopportato poco Rhys in questo quarto volume perché dovrebbe imparare a farsi gli affari suoi. Non posso entrare nei dettagli, ma se avete letto, avete senza dubbio capito cosa intendo. E mi viene un nervoso pazzesco se penso alle motivazioni che ci sono dietro… Nesta ha una sindrome post traumatica, tema ricorrente nei libri di questa serie tra l’altro (vi ricordate gli incubi di Feyre? Il suo comportamento? Ecco). Non bisogna essere un genio della psicologia, un luminare della psichiatria per arrivarci. E in tutto questo cosa succede? Succede che Nesta viene mandata nel posto più misogino del mondo perché ehi! mette in imbarazzo la sorella con il suo comportamento sconsiderato. Quando dicono parenti serpenti…
Nella casella spoiler c’è un’altra cosa che ha provocato il più grosso facepalm di tutti i tempi.
Il libro migliora decisamente intorno alla metà e le pagine mi sono volate via. L’evoluzione più grande è quella di Nesta, ovviamente, perché è lei la protagonista della storia. Il legame che stringe con Emerie e Gwyn è commovente ed è forse una delle cose più realistiche di tutta la storia perché gli amici sono la famiglia che ci scegliamo, anche quando quella di origine, per un motivo o per l’altro, vacilla.
In questa casella spoiler, invece, trovate ciò che più ho amato:
Ci sarebbero ancora un sacco di cose da dire, ma rischio di parlare troppo, quindi aspetto i vostri commenti. Non ho i mezzi punti per le valutazioni quindi ve lo scrivo qua: 3 stelline e mezzo. E poi vedremo cosa accadrà in futuro.
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NdA: il libro mi è stato fornito perché potessi recensirlo. Questo non ha influito sulla mia opinione finale.
