Il club delle lettrici compulsive

La storia perduta. Fairy Oak – Elisabetta Gnone

La storia perduta. Fairy Oak Book Cover La storia perduta. Fairy Oak
Fairy Oak
Elisabetta Gnone
fantasy
Salani
22 Ottobre 2020
Digitale - Cartaceo
400

«Le radici dei popoli sono come le radici degli alberi: consolidano il terreno per le generazioni future. E ogni storia perduta, o dimenticata, può contenere molte verità.»

Il tempo è passato e molte cose sono cambiate a Fairy Oak, e così capita di immalinconirsi riguardando vecchie fotografie davanti a un tè, ricordando vecchi amici e grandi avventure. Ma quando i ricordi approdano all'anno della balena, i cuori tornano a battere e i visi a sorridere. Che anno fu! Cominciò tutto con una lezione di storia, proseguì con una leggenda e si complicò quando ciascun alunno della onorata scuola Horace McCrips dovette compilare il proprio albero genealogico. Indagando tra gli archivi, le gemelle Vaniglia e Pervinca, con gli amici di sempre, si mettono sulle tracce di una storia perduta e dei suoi misteriosi protagonisti. E mentre il loro sguardo ci riporta nella meravigliosa valle di Verdepiano, si consolidano vecchie amicizie, ne nascono di nuove, si dichiarano nuovi amori e si svelano sogni che diventano realtà.

Oggi parliamo di La storia perduta, ultimo capitolo dell’appassionante serie Fairy Oak, di Elisabetta Gnone, edito da Salani!

Dopo ben 15 anni (così tanto??) dall’uscita del primo volume, tornano le gemelle Pervinca e Vaniglia Periwinkle!

Ricordo con nostalgia la prima volta che mi imbattei nel primo volume, Il segreto delle gemelle.

Ero già grandicella per un libro per ragazzi, ma era così bello! E lo accompagnava una bustina di semini di fiori! No, ditemi voi, come potevo resistere???

Naturalmente non sono riuscita a far germogliare quei fiori nemmeno per finta, quindi non saprò mai se sono una strega del buio o della luce!

In ogni caso, non ho potuto resistere ed eccomi qui, con la mia brava tazza di tè, a sfogliare di nuovo pagine che mi portano a Fairy Oak!

Ormai Vì e Babù sono cresciute, entrambe nonne, ma sempre a Fairy Oak, dove sono nate e dove hanno vissuto innumerevoli avventure sotto lo sguardo della fata Felì, che è tornata per fare da tata ai loro nipotini!

Un pomeriggio malinconico le sorprende a guardare vecchie foto che dovrebbero essere sistemate, ma che giacciono nei cassetti da anni, e i ricordi tornano a quell’anno in cui, complice un’appassionante ricerca di storia, tutti i bambini di Fairy Oak si erano dati da fare per scoprire il passato della loro città.

Le ricerche spasmodiche si svolgevano in famiglia, in biblioteca, al museo, tutto per stilare gli alberi genealogici di ciascuno e risalire alla fondazione di Fairy Oak!

Il compito, però, si era rivelato più complicato del previsto e i ragazzi si erano imbattuti in una leggenda incredibile: pareva che, ogni due secoli, nella baia di Fairy Oak arrivasse nientemeno che una balena! Possibile?

I calcoli si fecero febbrili e, una volta capito di essere nell’anno giusto, la banda del Capitano si organizzò per fare in modo di non perdere mai di vista il mare.

Non sarà facile arrivare in fondo al mistero, ci vorrà tenacia, intelligenza e tutto il lavoro di squadra di cui saranno capaci, ma gli insegnamenti che le gemelle e i loro amici (a due e a quattro zampe) trarranno da questa esperienza dureranno per sempre.

Fairy Oak è una serie pensata per i bambini dagli 8 anni in su, ma non mi vergogno di ammettere di trovarla incredibilmente piacevole.

Non c’è nulla di scontato ne La storia perduta, è un racconto che funzionerebbe anche senza la magia, che descrive rapporti molto equilibrati tra i personaggi che potrebbero essere bambini normalissimi, con le loro differenze e i loro piccoli grandi contrasti.

Mi piace molto il modo in cui Vì e Babù interagiscono tra loro e con i loro amici, sempre in maniera rispettosa, anche quando non riescono a essere razionali, mi piace come ciascuno comprenda ed esalti le particolarità degli altri e come la correttezza sia sempre il valore più importante.

La storia perduta riesce nel delicato compito di raccontare una storia originale e godibile e di essere, per i piccoli lettori, un esempio a cui ispirarsi nella vita di tutti i giorni, senza essere pedante.

La veste editoriale è, come d’abitudine, strepitosa, il volume è curatissimo, ricco di illustrazioni in bianco e nero (che adoro) e tavole a colori bellissime che lo impreziosiscono e lo rendono piacevole anche da sfogliare e basta, come se fosse davvero un piccolo album di ricordi.

A me è piaciuto davvero tanto. E a voi? Avete già letto La storia perduta? Fatemelo sapere nei commenti!

(Ma poi, a voi, i fiori del primo volume, sono mai sbocciati???)

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Nda: il libro mi è stato fornito perché potessi recensirlo. Questo non ha influito sulla mia valutazione.

 

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