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La vera storia di Ah Q – Lu Xun

La vera storia di Ah Q Book Cover La vera storia di Ah Q
Lu Xun
Narrativa
Newton Compton
2016
Digitale - Cartaceo
128
U. Ledda

Può la giustizia essere cieca come la fortuna e come la fortuna abbattersi a caso sugli esseri umani? Ah Q non è altro che un semplice operaio, perseguitato da sfortune e disgrazie e tuttavia sempre pronto ad accettare la propria sorte e a cercare il lato positivo in ogni cosa. Persino quando inspiegabilmente (ed erroneamente) si ritrova condannato a morte. Certo della superiore giustizia anche in questa circostanza, Ah Q rifiuta di protestare.

La vera storia di Ah Q è un romanzo del cinese Lu Xun, pubblicato in Italia da Newton Compton.

RECENSIONE DI ALICE

Scritto nel 1921, il romanzo di Lu Xun è un esempio perfetto dello stile metaforico con il quale gli scrittori cinesi si pongono nei confronti delle loro opere.

Diviso in nove capitoli, intrisi di tragicomicità e parabole discendenti, La vera storia di Ah Q ci racconta come la Cina è passata da Impero a Repubblica.

Ah Q vive nel Tempio del nume Tutelare di Weichuang, non ha famiglia né interessi precisi né un lavoro stabile, si limita a svolgere lavoretti per chi glielo chiede accontentandosi del suo piatto destino. Un giorno conduce barche, quello seguente miete il grano o macina il riso, ma tra un lavoro e l’altro il suo punto fermo resta il Tempio.

Nonostante la sua precaria esistenza, il nostro Ah Q, è pieno di sé, arrogante e altezzoso anche verso i signorotti del paese, come il signor Chao o il signor Chien. Se qualcuno osa nominare le parole luce, tigna o lucido non perde un attimo di tempo e trasforma la chiacchierata in rissa, dalla quale di solito esce sconfitto e malconcio.

È proprio grazie a una rissa che, una sera in cui la fortuna girava a suo favore, si ritrova per strada derubato dei soldi vinti e con la coda tra le gambe; potrà mai trovar riscatto in un mondo così “crudele” con lui?

Questa novella cinese, che non incontra apertamente il mio gusto in fatto di narrazione, è intrisa di toni satirici rivolti ai vizi riconosciuti come tratto distintivo della società cinese di stampo tradizionale. Incontriamo una rigida distinzione tra classi sociali, basata essenzialmente sullo sfruttamento di uomini più abbienti nei confronti di altri uomini posti sul gradino inferiore nella scala gerarchica e sociale, così all’infinito per finire ai più miseri al mondo che vivono di stenti e si contendono anche i più piccoli e squallidi compiti pur di poter mangiare.

Non esiste, in un modo così rigido, il concetto di collaborazione che è totalmente sostituito da quello di paura, chi comanda usa il pugno di ferro e non sa cosa possa essere la fiducia reciproca. Lu Xun ci fa vedere appieno cosa possa significare essere un popolo schiacciato dai soprusi di chi comanda, da quella classe sociale che è totalmente corrotta e che non ha rispetto per il prossimo se non per un tornaconto personale.

Questo racconto parla di gente comune, che si inventa e reinventa di continuo per racimolare qualcosa per cui valga la pena di sopravvivere in un mondo dove solo chi imbroglia meglio spicca e ce la fa!

Leggendo La vera storia di Ah Q, per fortuna, mi è stato difficile immedesimarmi in lui.

Io sono fortunata, ho una casa e un lavoro (veramente a volte pure più di uno!), ho una famiglia che mi ama e mi aiuterebbe ad ogni costo se solo fossi in difficoltà, ho degli amici, ho… un sacco di cose che, spesso, diamo per scontate seppur non lo siano affatto.

Forse il più grande messaggio che ho colto da questa novella cinese è di apprezzare ciò che ho, coltivarlo e cercare a piccoli passi di migliorare e far sentire la mia voce, per costruire un mondo più giusto partendo dalle cose semplici e quotidiane.

Avete letto La vera storia di Ah Q? Vi aspetto per commentarlo insieme!

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Pubblicato da Sara Emme

Sono Sara e sono una lettrice compulsiva. Ho vissuto in Cina dal 2009 al 2017. Oltre ai libri, amo i viaggi, la fotografia, i gatti e la buona cucina. Appassionata di Harry Potter e del magico mondo creato dalla Rowling, passo la vita trascinando il mio povero marito (sant'uomo!) per i parchi a tema sparsi per il mondo.

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