Il club delle lettrici compulsive

Le quattro casalinghe di Tokyo – Natsuo Kirino

Le quattro casalinghe di Tokyo Book Cover Le quattro casalinghe di Tokyo
Natsuo Kirino
Noir
Neri Pozza
2008
Digitale - Cartaceo
652
Lydia Origlia

La pazienza di Yaoyoi, della dolce e graziosa Yaoyoi, si è rotta oggi improvvisamente come un filo. Nell'ingresso di casa, davanti alla faccia insopportabilmente insolente di Kenji, il marito che ha dilapidato tutti i suoi risparmi, Yaoyoi si è tolta la cinghia dei pantaloni e l'ha stretta intorno al collo del disgraziato. Kenji ha tentato di afferrare la cintura, ma non ne ha avuto il tempo. La cinghia gli è penetrata subito nella carne.

È stato buffo vedere come il collo di Kenji si sia piegato all’indietro e le mani abbiano cominciato ad annaspare disperatamente nell’aria. Sì, buffo, veramente buffo, poiché un uomo così, un infelice che beve e gioca, non si cura dei figli, è attratto da donne impossibili e picchia la moglie, non meritava certo di vivere!

Le gambe abbandonate storte sul pavimento di cemento dell’ingresso, accasciato sulla soglia, la testa tutta girata, Kenji, a un certo punto, non si è mosso più. Yaoyoi gli ha messo allora una mano sul collo per sentire le pulsazioni. Niente. Sul davanti dei pantaloni ha visto una macchia bagnata. E ha riso, stupefatta della forza furiosa, della crudeltà di cui era stata capace. Ha riso anche quando Masako e Yoshie, le fedeli amiche, l’hanno aiutata trasportando il cadavere a casa di Masako, tagliandolo a pezzetti e gettando poi i resti in vari bidoni d’immondizia.

Straordinario thriller che ha per protagoniste quattro amiche (la dolce e graziosa Yayoi, l'intelligente e coraggiosa Masako, Yoshie, la madre angariata da una figlia capricciosa e da una suocera invalida, Kuniko, la trentenne derubata dal marito e minacciata da un usuraio) che si conoscono in una puzzolente fabbrica di cibi precotti e che scoprono insieme il gusto della rivolta e il fascino e il business del crimine, Le quattro casalinghe di Tokyo, come accade spesso nei buoni romanzi polizieschi, illumina ciò che accade in un mondo in cui la tradizione si rompe come la pazienza di Yaoyoi: improvvisamente come un filo.

Le quattro casalinghe di Tokyo è un thriller noir scritto da Natsuo Kirino e pubblicato da Neri Pozza.

Ambientato nella torrida Tokyo di un luglio dei giorni nostri, il romanzo si apre presentandoci quattro donne costrette a lavorare durante il turno di notte, meglio pagato, in una fabbrica di confezionamento di colazioni. Masako, Yayoi, Yoshie e Kuniko non sono solo colleghe, si sostengono a vicenda e si spalleggiano, ma in fondo sono quasi delle estranee… finché, una notte, Yayoi telefona a Masako chiedendo aiuto, perché appena ucciso il marito Kenji, accanito giocatore d’azzardo, padre assente e dedito alle prostitute, spesso violento.

Odio, odio puro, ecco quello che provava. Yauoi Yamamoto contemplava la propria immagine nuda nel grande specchio. Al centro del suo candido corpo di trentaquattrenne spiccava, all’altezza dello stomaco, un livido bluastro quasi circolare. Quello era il punto in cui suo marito Kanji, la sera precedente, l’aveva colpita con un pugno.

Perché Yayoi chiama proprio lei?

Masako è l’amica bella, razionale e intelligente, con una famiglia disastrata, un marito separato in casa e un figlio che a stento la saluta; se in questo romanzo ci fosse un’eroina forse potremmo rivederla in lei, determinata e scaltra. È lei a suggerire come disfarsi del cadavere di Kenji ed è sempre lei a reclutare nell’operazione le altre due complici, attirandole con una ricompensa monetaria; entrambe accettano, Yoshie è sfinita dal troppo lavoro per mantenere le figlie ribelli e suocera invalida e Kuniko è sommersa dai debiti per la bella vita che fa ma che non può permettersi.

È così che si innesca un percorso verso il baratro, di sola andata… Tutte e quattro vedranno le loro vite stravolgersi, percorrendo le strade di una Tokyo malvagia, profondamente intrigante e oscura.

Ho sempre avuto rapporto ambiguo con la letteratura giapponese, la trovo fredda e poco fluida forse molto distante da ciò che leggo di solito e per questo non riesco mai ad apprezzarla in pieno. La grande capacità di Kirino nel tratteggiare l’ambientazione si sposa bene con l’altrettanto arduo compito, perfettamente riuscito, di immergere la trama nel mondo del “proibito”, ma la magia del thriller ben riuscito per me non è presente a tutto tondo. Le quattro casalinghe di Tokyo è un libro statico che non ti mette addosso fino alla fine quella sensazione di ansia tipica di questo genere.

Per più di metà libro l’autrice ha anche saputo tener alta la mia soglia di attenzione, una sorta di allarme silenzioso da “capto il pericolo” perché è stata molto brava a dipingere alla perfezione l’atmosfera noir che circonda le protagoniste, MA (eh, sì c’è un “ma”) ho percepito lo sgretolarsi della trama via via che mi avvicinavo alla fine. Mi avevano già convinto poco il metodo con il quale Yayoi riesce a uccidere il marito, anche se riuscivo a giustificare il tutto adducendole una gran forza dovuta all’adrenalina, e la scelta del come sbarazzarsi del corpo. Diciamo che se dovessi commettere un delitto non “spargerei” troppo la voce, soprattutto verso ben tre persone di cui una sola può dirsi un’amica!

I personaggi femminili di Le quattro casalinghe di Tokyo possono suscitare compassione e trovare la comprensione del lettore verso le loro imperfezioni, ma i personaggi maschili scatenano il disprezzo più profondo con la loro avidità, cupidigia e ignoranza.

Visto che non ho amato moltissimo personaggi e trama, ho cercato di scavare più a fondo e posso dire che ho apprezzato i dettagli macabri e sanguinolenti, le pagine del romanzo ne sono piene! Natsuo Kirino dissemina tracce noir ovunque attorno a sé, dai lati oscuri di ogni personaggio presente tra le sue pagine all’assenza totale di attimi felici e della più generale speranza, non ci sono sconti per nessuno!

Se amate i thriller non vi consiglio di approcciarvi a questa lettura, ma se siete degli amanti del noir credo ritroverete moltissimi elementi validi, per cui il mio è un consiglio di lettura a metà.

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Pubblicato da Sara Emme

Sono Sara e sono una lettrice compulsiva. Ho vissuto in Cina dal 2009 al 2017. Oltre ai libri, amo i viaggi, la fotografia, i gatti e la buona cucina. Appassionata di Harry Potter e del magico mondo creato dalla Rowling, passo la vita trascinando il mio povero marito (sant'uomo!) per i parchi a tema sparsi per il mondo.

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