Il club delle lettrici compulsive

Le tre figlie – Anna Dalton

Le tre figlie Book Cover Le tre figlie
Anna Dalton
Narrativa
Garzanti
2022
Digitale - Cartaceo
288
Fornito dalla Casa Editrice

Dopo tanti anni, il sontuoso cancello di Villa Fiorita si apre di nuovo per accogliere Margherita, Viola e Iris. Tre sorelle. Tre giovani donne che, per ragioni diverse, si sono lasciate alle spalle la casa in cui sono cresciute e tutto quello che significava per loro. Ma ora è lì che devono tornare. Perché Dalia, la loro madre, vuole scrivere un’autobiografia che racchiude tutta la storia della famiglia. Non solo i dettagli della sua luminosa carriera di attrice che, all’apice della fama, ha deciso di ritirarsi dalle scene; ma anche segreti che le tre sorelle non vogliono che vengano svelati. Perché hanno ormai la loro vita. Perché finalmente nessuno sa chi sono e non sono più circondate da giornalisti e fotografi. Perché quello che è stato è giusto che resti sepolto. La verità non sempre è la scelta giusta. Margherita, Viola e Iris hanno solo un weekend per far cambiare idea a Dalia, una donna che non le ha mai ascoltate perché sempre concentrata su sé stessa. Ma la posta in gioco è troppo alta e loro non sono più tre ragazzine. Sono cresciute e il loro futuro dipende da quello che verrà scritto in quel libro. Solo unite potranno raggiungere il loro obiettivo. Ma il rapporto tra sorelle può essere sia un rifugio sia una prigione e la famiglia a volte è un luogo in cui lasciare che ogni segreto rimanga tale per sempre.

Dopo il successo dell’Apprendista geniale, La ragazza con le parole in tasca e Tutto accade per una ragione, Anna Dalton torna con un romanzo maturo e potente. La storia del legame speciale che unisce tre sorelle. La storia di una madre che ha sempre imposto le proprie scelte. Una storia che racconta le ombre che albergano in ogni famiglia e le luci che colpiscono inaspettate.

Oggi partecipiamo al review party di Le tre figlie, un libro di Anna Dalton pubblicato da Garzanti. Prima di cominciare, vi lascio il banner dell’evento in modo che possiate recuperare le recensioni delle altre bravissime blogger che vi hanno preso parte e farvi così un’idea più completa del libro.

Le tre figlie

Devo essere sincera: non mi aspettavo un libro del genere quando ho letto la trama di Le tre figlie. Però sono rimasta piacevolmente colpita da questa storia davvero ben costruita e complessa come solo le famiglie possono essere.

Silenzio. Questioni non risolte. Parole non dette. Litigi evitati.

1991. Margherita, Viola e Iris sono le tre figlie di Dalia Montefalco, un’attrice famosissima che si è da tempo ritirata dalle scene. Ognuna sta cercando di rifarsi una vita lontana dall’ingombrante figura materna quando, come un fulmine a ciel sereno, la donna le avvisa che scriverà un’autobiografia. Le tre ragazze, quindi, si precipitano nella villa appena fuori Roma in cui sono cresciute per cercare di far cambiare idea all’aspirante scrittrice. Quello che non sanno è che il weekend che trascorreranno a Villa Montefalco cambierà per sempre il loro modo di vedere la vita.

Le tre ragazze Montefalco sono le protagoniste di questa storia corale che ci viene raccontata, in terza persona, dal punto di vista di ciascuna.

Lei non capiva. E sapeva di essere fortunata. Sapeva di aver avuto il privilegio di vedere cosa c’era dietro il sipario. Da piccola pensava non ci fosse favola più veritiera del Mago di Oz. Tutto quel casino, il leone, l’uomo di latta, le streghe, le scimmie volanti, e per cosa? Un tizio normalissimo nascosto da una tenda. Sua madre era esattamente così. Una persona banale, insignificante, che per anni si era nascosta dietro i suoi ruoli e alla fine si era nascosta da tutto riuscendo così, incredibilmente, invece di farsi dimenticare, a farsi desiderare ancora di più. C’era qualcosa che non funzionava in quel mondo, pensava Viola.

Sono donne di età differenti e sono profondamente diverse l’una dall’altra.
Margherita ha quasi quarant’anni, due figli, un marito e una carriera politica nel Partito Comunista che sta per decollare.
Viola, da ragazza dissoluta e amante delle feste e della bella vita, si è chiusa in convento e sta per prendere gli ultimi voti.
Iris, la più giovane, se ne è andata di casa non appena il padre è morto.

Vite differenti per personalità differenti. Viola è sprezzante, sa di essere bella, sa di essere intelligente e non si fa scrupoli a usare la lingua tagliente che ha per ferire chi intende colpire (gran bella suora, eh). Margherita lotta da sempre con chi non ritiene che sia una vera comunista perché appartiene a una famiglia ricca, ma nonostante tutto è decisa a farsi valere e vuole a tutti i costi diventare parlamentare. Se dovessi definirla con pochissime parole, direi cieca determinazione. Iris è piccola, insicura, indifesa. Sempre relegata in un angolo, sempre sottovalutata, sempre umiliata dalle persone che dovrebbero volerle bene a prescindere.

Non mi ricordo dove ho letto questa cosa (forse lo dice Sweets in Bones…) ma, antropologicamente, un gruppo ha delle dinamiche che riprendono nello stesso modo in cui si sono interrotte anche dopo anni di lontananza, come se, nonostante tutti i cambiamenti che ci possono essere nell’arco di una vita, si restasse in qualche modo incastrati in un ruolo ben preciso e stabilito. Nel weekend a casa, le ragazze ricadono nei vecchi schemi che sono difficilissimi da rompere. Ci riusciranno? Beh, non sarò certo io a dirvelo.

L’unica cosa che vi posso dire è che Le tre figlie è una storia intensa che tocca argomenti diversi, a volte anche in contrasto tra loro. È narrativa nel senso puro del termine. Anna Dalton porta molto spesso chi legge all’apice della curiosità, come se dovesse sganciare una bomba da un momento all’altro, ma la deflagrazione non arriva mai e, quando l’ondata si placa, ecco che arriva strisciante un altro dubbio, un’altra insinuazione velenosa (da parte di Dalia, il più delle volte), un’altra frase che sembra innocente ma che innesca un terremoto emotivo nella persona cui è diretta.

Senza ombra di dubbio, Dalia è una manipolatrice, un’accentratrice arrogante che deve essere sempre al centro della scena. Che sia indole o deformazione professionale, poco importa a conti fatti: ha fatto danni, in modo diverso, nella vita di ciascuna delle sue figlie. Anche il marito non è esente da colpe, ovviamente, ma resta una figura marginale anche nel libro, non solo durante l’infanzia e l’adolescenza delle ragazze.

Ci sono passaggi stupendi, penso di non aver mai sottolineato tanto un libro come ho fatto con Le tre figlie.

Anna Dalton è sicuramente un’autrice dotata perché la voce cambia a seconda del personaggio che racconta ciò che accade, quindi la caratterizzazione dei personaggi è fatta senza ombra di dubbio in maniera eccellente. La storia è accattivante e mi ha tenuta incollata finché non sono arrivata alla fine.

Tra le donne di casa Montefalco, la mia preferita è Iris. Avrei tanto voluto abbracciarla, piccola stellina!

C’è anche un consiglio bellissimo che le dà la sua terapista (e sì, amo i libri che parlano di terapia! Basta stigmatizzare!) e ve lo giro perché ho tutta l’intenzione di farlo mio:

«Guardati con occhi leggeri.» Se lo era appuntata sul tovagliolo di un bar di via dei Giubbonari angolo Campo de’ Fiori dove andava sempre a fare merenda dopo le sue sedute. E sul retro del tovagliolo aveva scritto: «Finché non lo farai non sarai mai felice».

Voi siete capaci di guardarvi con occhi leggeri o siete i peggiori giudici di voi stessi?

Potrei stare qui a parlare per ore di questo romanzo, delle sfumature di disagio che si colgono in ognuna delle protagoniste, della dolcezza di Dolores, dell’imbranataggine di Giulio, dell’ambiguità di Sadhu, ma credo di avervi ammorbati abbastanza, quindi aspetto di sapere cosa ne pensate!

Avete letto Le tre figlie? Vi aspetto per commentarlo!

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NdA: il libro mi è stato fornito perché potessi recensirlo. Questo non ha influito sulla mia opinione finale.

 

Pubblicato da Sara Emme

Sono Sara e sono una lettrice compulsiva. Ho vissuto in Cina dal 2009 al 2017. Oltre ai libri, amo i viaggi, la fotografia, i gatti e la buona cucina. Appassionata di Harry Potter e del magico mondo creato dalla Rowling, passo la vita trascinando il mio povero marito (sant'uomo!) per i parchi a tema sparsi per il mondo.

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