Il club delle lettrici compulsive

The farm at the edge of the world – Sarah Vaughan

The farm at the edge of the world Book Cover The farm at the edge of the world
Sarah Vaughan
storico, romance, narrativa
Hodder & Stoughton
30 giugno 2016
cartaceo, e book
320

1939, and Will and Alice are evacuated to a granite farm in north Cornwall, perched on a windswept cliff. There they meet the farmer's daughter, Maggie, and against fields of shimmering barley and a sky that stretches forever, enjoy a childhood largely protected from the ravages of war.

But in the sweltering summer of 1943 something happens that will have tragic consequences. A small lie escalates. Over 70 years on Alice is determined to atone for her behaviour - but has she left it too late?

2014, and Maggie's granddaughter Lucy flees to the childhood home she couldn't wait to leave thirteen years earlier, marriage over; career apparently ended thanks to one terrible mistake. Can she rebuild herself and the family farm? And can she help her grandmother, plagued by a secret, to find some lasting peace?

This is a novel about identity and belonging; guilt, regret and atonement; the unrealistic expectations placed on children and the pain of coming of age. It's about small lies and dark secrets. But above all it's about a beautiful, desolate, complex place.

The farm at the edge of the world è un libro di Sarah Vaughan non ancora tradotto in italiano.

Noi conosciamo l’autrice grazie a Il sapore sconosciuto dell’amore e Anatomia di uno scandalo, dunque, quando ho scovato questo titolo in una libreria in Princes Street a Edimburgo, non ho saputo resistere, tanto più che è ambientato in Cornovaglia!

Voi lo sapete che io ho un debole per la Cornovaglia!

La storia oscilla nel tempo dal 1939 al 2014 in un intreccio fluido, che non dà modo di perdere il filo della vicenda e che lascia il lettore in trepida attesa di capire l’effettivo svolgersi dei fatti.

Alice e suo fratello Will fanno parte di quell’esercito di bambini sfollati da Londra e ricollocati nelle campagne perché non siano soggetti ai bombardamenti che funestano la città durante la seconda Guerra Mondiale.

Vengono accolti a Skylark Farm, in Cornovaglia, dove fanno amicizia con la giovane Maggie, di pochi anni più grande, figlia del fattore che possiede la fattoria.

Le vicende della guerra sono uno sfondo ingombrante, in quella che dovrebbe essere l’infanzia spensierata dei ragazzi, ma non li colpisce fino all’estate del 1943, quando Will e Maggie cominciano ad avvicinarsi alla maggiore età.

Saltiamo adesso al 2014, quando la nipote di Maggie, Lucy, torna alla fattoria dalla quale aveva cercato di andarsene con tutte le sue forze, da ragazzina, per riprendersi dalla fine del suo matrimonio e da un errore che rischia di costarle la carriera.

Lucy ricerca la tranquillità dell’infanzia e il consiglio di sua madre e di sua nonna, ma scopre che, sotto la superficie, Skylark Farm sta affrontando le difficoltà economiche dovute al dover adattare un’attività agricola ai tempi moderni.

In questo quadro già precario, si inserisce l’arrivo di Alice, che sembra determinata a riportare a galla un segreto doloroso, direttamente dal 1943.

Non è una storia lineare, è piena di cose non dette, segreti dovuti alla morale degli anni ’40, di vicende che, sullo sfondo del conflitto mondiale, diventano tragiche, di passione e di redenzione, di tradimento e di perdono.

Il tutto in un’ambientazione splendida e selvaggia, Skylark Farm, affacciata sulle scogliere brulle, schiaffeggiata dal vento e cotta dal sole, che si erge nel mezzo di una natura selvaggia, dominata dall’uomo che cerca di piegarla al suo volere.

Le attività della fattoria sono descritte minuziosamente sia nel passato che nel presente, mettendo in risalto come, nonostante i cambiamenti, l’attività resti faticosa e totalizzante e come questo influisca sulle persone che la svolgono.

Trovo che questo sia un grande romanzo, mi dispiace molto che non sia stato ancora tradotto in italiano, spero che lo sia presto perché è costruito in maniera straordinaria, non perde un colpo, non lascia nulla di inspiegato, non ha il classico lieto fine ma uno più dolce-amaro che lascia comunque un sorriso a mezza bocca, perché, come nella vita vera, non sempre vissero tutti felici e contenti, ma si gioca al meglio con le carte che capitano in mano.

Vi ho incuriositi?

Avete letto anche voi The farm at the edge of the world? Fatecelo sapere, diteci cosa ne pensate!

Restate connessi! Seguite la nostra pagina Facebook e iscrivetevi alla nostra newsletter, in modo da non perdervi nemmeno una novità!

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.