Il club delle lettrici compulsive

Un’amicizia perfetta – Kamila Shamsie

Un'amicizia perfetta Book Cover Un'amicizia perfetta
Kamila Shamsie
Narrativa
Astoria
2022
Digitale - Cartaceo
288
Fornito dalla Casa Editrice
Cecilia Vallardi

Nella Karachi del 1988 Maryam e Zahra, due quattordicenni, migliori amiche fin dalla scuola materna nonostante differenze caratteriali profonde, condividono segreti, dubbi e la passione per George Michael. Con la caduta della dittatura e la salita al potere di una giovane donna, Benazir Bhutto, il mondo sembra all'improvviso pieno di possibilità. Inebriate dalla mutata atmosfera, a una festa prendono una decisione avventata che per loro significherà la fine dell'infanzia e l'inizio di un futuro molto diverso da quello immaginato. Nella Londra di oggi, due donne influenti continuano a essere legate da una profonda amicizia, ormai più che trentennale, da lealtà e affetto, e dal ricordo di quella notte, che riaffiora nel presente in modo inatteso. Entrambe nei loro ambiti hanno potere, ed entrambe hanno una visione molto diversa su come esercitarlo… La loro amicizia è sempre stata indissolubile. È possibile che una singola decisione basti a distruggerla? Un romanzo intenso che esplora i legami dell'amicizia, la difficoltà di conoscere davvero anche chi ci è più vicino, e i modi in cui la politica s'intromette nella vita personale.

Oggi partecipiamo al review party di Un’amicizia perfetta  un libro scritto da Kamila Shamsie, pubblicato in Italia da Astoria. Prima di cominciare, vi lascio il banner dell’evento in modo che possiate recuperare le tappe delle altre bravissime blogger che vi hanno preso parte e farvi così un’idea più completa del libro.

amicizia perfetta

Non avevo mai letto nulla di Kamila Shamsie, ma mi ha incuriosita da subito il fatto che fosse un’autrice di origine pakistana e che la storia fosse in parte ambientata proprio in Pakistan, a Karachi, e non ultimo che fosse pubblicato da Astoria, che per me è sinonimo di garanzia! Tutto ciò che ho letto pubblicato da questa CE è strabello!

Torniamo a noi! Le protagoniste sono Zahra e Maryam, amiche per la pelle sin da piccolissime. Le conosciamo ancora ragazzine, nel 1988 a Karachi, la loro città di nascita. Maryam appartiene a una famiglia di facoltosi imprenditori; il nonno, infatti, è il fondatore di una ditta, la Khan Leather, di cui Maryam dovrebbe prendere le redini una volta laureata. 

Zahra, invece, proviene da una famiglia ben più modesta, il padre è un giornalista sportivo e la madre un’insegnante. Ma questo non impedisce alle due di diventare inseparabili. 

Passano intere giornate insieme, ascoltando musica occidentale, prima di tutto gli Wham! di George Michael (che flash, ragazzi! Li adoravo!). Ma, nonostante la loro vita scorra relativamente tranquilla, il Pakistan è teatro di grandi rivoluzioni.  Il dittatore, il generale Muhammad Zia-ul-Haq, viene ucciso in un attentato e gli succede, dopo elezioni democratiche, Benazir Bhutto. 

Questa transizione, dalla dittatura alla democrazia, viene ben descritta dall’autrice, che soprattutto riesce a descrivere il clima di terrore che regna in quel periodo, i ricatti del regime, l’imposizione di dire solo quello che il dittatore gradisce, la mancanza di libertà di movimento e di parola. Poi, con l’avvento di Benazir Bhutto, tutto cambia, il clima si distende e le stesse ragazzine capiscono che, nonostante siano delle donne, e come sappiamo le donne, nei paesi come il Pakistan, vengono considerate inferiori agli uomini, possono comunque ottenere molto dal loro destino. 

È cresciuta a Karachi in un periodo particolarmente buio nella storia di quella città. Aveva tre anni quando il generale Mohammad Zia ul Haq prese il potere con un colpo di stato militare, e anche se ha vissuto una vita famigliare serena, è sempre stata consapevole del clima di paranoia e di terrore provocati dalla dittatura. Temeva che in classe scoprissero che la sua famiglia era contraria a Zia, e sapeva di non dover dire nulla di compromettente al telefono perché i servizi segreti avrebbero potuto essere in ascolto. […] “Il generale Zia venne ucciso”. Qualche mese dopo venne eletta la giovane Benazir Bhutto, educata in occidente. “Imparai che non bisogna mai credere che la battaglia sia persa, a prescindere da quanti anni trascorrano senza un barlume di speranza”. 

Il libro è diviso in due sezioni, il primo, che ho appena descritto, è ambientato appunto nel 1988 a Karachi; c’è poi un grande salto temporale e la seconda parte è ambienta nel 2020 a Londra. Le due ora sono donne e sono entrambe a capo di importanti settori, Zahra è direttrice del Centro per le Libertà Civili, mentre Maryam è socia fondatrice della Venture Further:

una delle principali società di venture capital a Londra nel campo della tecnologia e di Internet, e compariva al tredicesimo posto nella classifica UK Tech 2017.2018 di “Wired”. La sua vasta gamma di investimenti include l’app Imij per condividere foto e video, del cui consiglio di amministrazione è presidente.

Entrambe, quindi, hanno lasciato il loro Paese per andare a studiare e a lavorare a Londra ed entrambe hanno avuto successo. Ma la loro amicizia non è cambiata, sono ancora inseparabili, nonostante ideologie e comportamenti nettamente differenti. 

Il romanzo è interessantissimo, ci mette di fronte a due donne con storie e culture diversissime dalle nostre che però riescono a adattarsi perfettamente con la cultura occidentale, tanto da diventare personaggi di spicco della Londra del 2020. 

La storia di Zahra e Maryam scorre fluida e veloce nella prima parte, nonostante la descrizione del regime del generale Zia, che mi ha a dir poco sconvolta, ma che purtroppo è uguale a tante dittature ancora in vigore. Ho trovato invece la seconda parte leggermente più lenta, ma altrettanto interessante, anche se più ostica nella lettura. 

Si tratta dunque di un romanzo duro da digerire, ma veramente importante e interessante. Mi è piaciuta molto la prosa dell’autrice, tanto che cercherò altri suoi romanzi. Mi piace leggere libri di autori non europei, anche per approfondire le mie conoscenze delle altre culture e della storia di vari popoli. 

Vi consiglio di leggere questo romanzo? Assolutamente sì! Lo troverete ricco di informazioni storiche, di abitudini non appartenenti alla nostra cultura, oltre a essere la storia di vita di due donne che alla fine sono riuscite a emergere e a diventare importanti nel loro lavoro. 

Inoltre è la storia di una grande amicizia, che va oltre le idee, il tempo e lo spazio e che nulla può distruggere.

Avete letto Un’amicizia perfetta? Vi aspetto per commentarlo!

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NdA: il libro mi è stato fornito perché potessi recensirlo. Questo non ha influito sulla mia opinione finale.
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