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Vita da editor – Blog tour Costruisci la tua storia una parola alla volta – Joanne Harris

Vita da editor. Raramente vi ho parlato del mio lavoro e quindi ho colto l’occasione per fare una tappa a tema. Oggi, infatti, partecipiamo al blog tour di Costruisci la tua storia una parola alla volta, scritto da Joanne Harris e pubblicato in Italia da Garzanti.

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Il libro:

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 Aprire il cassetto in cui è nascosto il proprio sogno non è facile. Soprattutto se il sogno è quello di scrivere un romanzo. Ma se ad aiutarci è una scrittrice che ha venduto milioni di copie in tutto il mondo, la strada è sicuramente più semplice. In questo libro, Joanne Harris – autrice del bestseller internazionale Chocolat – accompagna gli aspiranti narratori nel viaggio più bello, ma anche più complesso: quello che porta dalla pagina bianca alla stesura di una storia. Lo fa in modo originale, partendo da dettagli cui nessuno sembra badare e che, invece, sono fondamentali, come creare piccoli rituali quotidiani che aiutino a entrare nella giusta atmosfera oppure scegliere il luogo adatto in cui mettersi all’opera. Per poi proseguire con consigli che nascono non solo da una lunga carriera, ma anche dal sostegno offerto negli anni a molti autori debuttanti. Si spazia dalla caratterizzazione dei personaggi all’importanza dei dialoghi, alla rifinitura della trama, senza trascurare numerosi esempi pratici. Ma – si sa – scrivere non basta per essere pubblicati. Per questo, l’autrice ha deciso di includere valide indicazioni per raggiungere prima gli editori e poi i lettori, dando spazio anche alle fasi di lavoro legate alla promozione e al marketing. Insomma, se siete scrittori in erba o anche solo semplici curiosi, qualsiasi vostra domanda troverà in queste pagine un’esauriente risposta. Joanne Harris ha scritto decine di bestseller, che l’hanno consacrata nell’olimpo degli scrittori di fama mondiale. In questo manuale, nato da un dialogo con i suoi fan su Twitter, ha condensato, partendo dalla propria ventennale esperienza, le tecniche infallibili per scrivere un romanzo. Per guidare gli aspiranti scrittori nel mondo magico, ma a volte difficile, dell’editoria.

ATTENZIONE. Viste le reazioni (alcune proprio scomposte, lasciatemelo dire) al mio ultimo articolo su questo tema, vi avviso subito: non c’è alcun riferimento specifico a nessuno, non sono frecciatine (non mi servono. Sono fin troppo diretta e non ho cinque anni), sono solo consigli che derivano dalla mia esperienza personale e non è detto che questa sia simile alla vostra. Potete leggere e imparare qualcosa di nuovo, oppure ridermi in faccia (e, con tutta probabilità, riderò con voi).

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Vita da editor: preparo i popcorn! ©gifer.com

Fatte le dovute premesse, iniziamo!

Vi è venuta un’idea geniale per un libro e lo avete scritto. Bravə! Ma ora è il momento di correggerlo.
Per tantissime persone, il momento dell’editing è stressante… vediamo come rendere l’esperienza un po’ più piacevole per tuttə.

L’editor non è un nemico.
Scrivetelo cento volte: l’editor non è un nemico. L’editor è lì a fare il suo lavoro al meglio delle sue possibilità. Non vive per demolire il vostro libro, ma se qualcosa non va è suo preciso dovere dirvelo (e spiegarvi il perché). Poi sta a voi decidere se accogliere il consiglio oppure no.
Credetemi, se qualcuno ha solo voglia di affossarvi ve ne accorgerete immediatamente.

Per mia esperienza personale, cerco sempre di spiegare perché suggerisco di cambiare determinati passaggi in modo da avere un confronto. Questo perché a volte non è immediata la comprensione del messaggio che si vuol far passare che, però, è chiarissimo nella mente di chi scrive (se così non fosse, allora si rende necessario l’intervento di uno bravo davvero… dal punto di vista clinico) e quindi bisogna sistemare il testo secondo le intenzioni di chi lo ha ideato. L’editing è sempre un lavoro di squadra!

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Vita da editor: et voilà

Imparate a usare Word (o chi per esso).
Siamo nel 2022, esistono tutorial per qualsiasi cosa. Non ci sono scuse.
L’editor, se avete optato per il self-publishing, può venirvi incontro ma, se invece state pubblicando con una casa editrice, ci sarà un metodo di intervento che non verrà certo cambiato per la vostra comodità, quindi bisognerà necessariamente rimboccarsi le maniche. E poi è così bello imparare qualcosa di nuovo! Bisogna essere padroni del mezzo che si sceglie di utilizzare. Se avete difficoltà, non fate finta di nulla e ditelo. Tanto, se mentite, ce ne accorgiamo a pagina 2.

Imparate a usare Word: corollario.
Se Word vi segna errore qualcosa, al 90% delle probabilità ha ragione lui. Osservate ciò che il programma di videoscrittura vi mostra e valutate i suggerimenti che vi propone.

Imparate a usare Word: secondo corollario.
Word vi suggerisce anche i sinonimi, ma bisogna sempre contestualizzare. Non sempre il significato è lo stesso… Per esempio, tra i sinonimi di scuotere c’è sbatacchiare, ma sbatacchiare la testa non ha lo stesso significato di scuotere la testa (anche se ammetto che ogni tanto mi viene voglia di sbatacchiare la testa contro il muro, invece di limitarmi a scuoterla). Non usate parole solo perché sono belle.

Vita da editor: delle volte è difficile…

Dare per scontato è sbagliato.
Non date per scontate le cose che pensate di sapere, soprattutto se non le avete studiate a fondo. Esiste Google ed è gratis. Cercate, approfondite, chiedete a chi ne sa. Non abbiate paura di cercare anche informazioni semplici, non è un disonore non sapere o non ricordarsi alla perfezione qualcosa. Dal mio punto di vista è peggio inventare di sana pianta l’anatomia umana (capita più spesso di quanto possiate pensare. Ho letto di pupille che fanno cose che voi umani…) piuttosto che cercare un atlante anatomico per essere precisi.

Vita da editor: la ricerca è fondamentale!

Il background è importante.
Scrivete di ciò che sapete. Per fare un esempio, se non avete idea di cosa voglia dire essere un astronauta, questa non potrà essere l’occupazione del vostro protagonista perché il lavoro (e la formazione che c’è dietro) è una parte fondamentale nella vita di ciascuno di noi e influenza tutto ciò che siamo, a volte anche in modo inconscio.
Come ovviare a questo problema? Cercando un consulente che vi possa spiegare e raccontare esperienze, leggendo libri sull’argomento, guardando le interviste e i video che arrivano dalla Stazione spaziale Internazionale e via dicendo.
Anche noi che correggiamo abbiamo i nostri consulenti. Ho amici che credo mi odino per le domande sceme che faccio a volte, ma mi serve per essere più precisa quando mi imbatto in qualcosa di specifico che non conosco.

Vita da editor: stressare amici per i dettagli… Fatto!

I dubbi sono leciti.
Quante volte, scrivendo, siete stati assaliti dai dubbi grammaticali? Sappiate che è così per tutti, anche per chi, come me, lavora con le parole. Capita, non c’è nulla di male. Poi, ok, io sono molto fortunata e ho letteralmente in casa la maestra, quindi mi basta alzare il telefono e chiamare mia madre se ho dei dubbi e mi sono accartocciata su me stessa. Posso anche contare su altre editor straordinarie (che non ringrazierò mai abbastanza), sempre pronte ad aiutarmi a sbrogliare una matassa fatta di subordinate e consecutio stravaganti.

Il dubbio è lecito, ma tentare di risolverlo è un dovere perché vi servirà per il futuro.

via GIPHY

Studiate.
E qui si ritorna a bomba all’articolo dello scandalo (link). Tutti quelli che lavorano si aggiornano perché ogni giorno, in ogni campo, ci sono novità, nuove tecniche, nuove tecnologie e compagnia bella. L’italiano è una lingua viva e quindi cambia e si evolve. Sta a voi studiare e aggiornarvi.
Anche perché più il testo mandato a editare è pulito, più sarà facile trovare refusi, errori o buchi nella trama.

Studiate: corollario.
Imparate dalle correzioni. Ogni autore ha il suo punto debole. Quando mi capita di editare una persona che ho corretto in passato, so già dove colpire perché conosco i suoi punti deboli. Se, per esempio, vi è stato fatto notare che utilizzate troppi avverbi di modo, prima di consegnare il file fate una ricerca e falciate senza pietà, così da dare alla frase il senso esatto al quale stavate pensando. Imparate dalle correzioni, spiazzate (positivamente) il vostro editor!

Vita da editor: ogni tanto ci sono bellissime sorprese

Non siate pigri.
L’editor e il correttore di bozze (e tante volte sono la stessa persona) sono al vostro servizio, ma non siate pigri. Se state mandando un file a una determinata casa editrice, guardate come vengono formattati i dialoghi e i pensieri, per esempio. Uso questo esempio perché adeguare i dialoghi al normario editoriale è la cosa che porta via più tempo e non è detto che si riescano a cambiare tutti insieme con il trova/sostituisci. Fatelo voi. Se la tal casa editrice usa le caporali, impostatele voi quando mandate il file per la valutazione.

Siate umili.
Davvero questa frase necessita di spiegazioni? È normale voler difendere a tutti i costi il proprio lavoro, però l’editor è l’occhio esterno… e sì, può essere spietato, ma è pagato per questo. “Niente critiche, solo complimenti” lasciamolo a chi ha solo bisogno di conferme. Se vi viene fatto notare che siete ripetitivi o che una frase non è chiara e bisogna riformularla, non inalberatevi strillando “ma è chiarissimo!” perché, se ve lo facciamo notare, un motivo c’è.
Se l’editor vi suggerisce come modificare una frase, ma non vi piace che “vi metta le parole in bocca”, diteglielo senza problemi. L’onestà è alla base di qualsiasi genere di rapporto e vale anche in questo caso.


Bellezze, potrei davvero continuare per ore, quindi la chiudo qui. Sappiate solo che gli stessi consigli che mi sono permessa di rivolgere a chi scrive sono applicabili a chi corregge nella stessa misura e quindi cerco sempre di farli miei, al meglio delle mie possibilità.
Spero di avervi strappato una risata e qualche riflessione. Spero anche si capisca che amo il mio lavoro. Fatemi sapere cosa ne pensate e buona correzione a tuttə!

©gifer.com

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Dove non specificato, le gif animate sono di Gifer.com.

 

Pubblicato da Sara Emme

Sono Sara e sono una lettrice compulsiva. Ho vissuto in Cina dal 2009 al 2017. Oltre ai libri, amo i viaggi, la fotografia, i gatti e la buona cucina. Appassionata di Harry Potter e del magico mondo creato dalla Rowling, passo la vita trascinando il mio povero marito (sant'uomo!) per i parchi a tema sparsi per il mondo.

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