New adult
Self-Publishing
2022
Digitale - Cartaceo
288
Fornito dall'autrice
Oggi vi parlo di Come stelle senza cielo, un romanzo di Annamaria Bosco.
Incantata dalla bellissima copertina, ho iniziato la lettura pensando di leggere un romanzo diverso. Come al solito non ho letto con attenzione la trama, e mi sono lasciata ingannare dal fatto che fosse ambientato in Giappone.
In realtà si tratta di un romanzo che viene definito new adult, quindi proprio al di fuori dei generi che normalmente prediligo. Ma, poiché mi definisco una lettrice onnivora, l’ho letto con interesse lo stesso, e devo dire che ne sono stata piacevolmente colpita.
Stefania, come si intuisce dal nome, è una ragazza italiana che si è trasferita a vivere in Giappone con il padre, ambasciatore italiano.
Lei ha viaggiato moltissimo con lui, soprattutto dopo la separazione tra i genitori, e non ha mai trovato un luogo che potesse definire casa.
La figlia di un ambasciatore non ha mai una vera casa.
In Giappone, invece, non solo si trova a suo agio, grazie all’amicizia di Makiko, una ragazza frizzante e allegra che la trascina per le vie di Tokyo per farle conoscere le tradizioni giapponesi, ma anche grazie a Keizo, un ragazzo strano, solitario, particolare, che ha un passato molto doloroso che lo porta ad avere comportamenti che lo allontanano da tutti.
Solo Stefania riesce a scalfire la dura corazza di cui il ragazzo si è circondato, e a instaurare un rapporto che va oltre la semplice amicizia.
Tutti abbiamo una storia da raccontare, dipende solo da noi renderla stimolante.
Come dicevo, sono rimasta molto colpita da questo romanzo, lo avevo giudicato frettolosamente, ma invece ho trovato una storia ben scritta, coinvolgente, romantica ma non troppo sdolcinata, dove vengono toccati vari temi, come la solitudine, sia di Stefania che di Kaizo, entrambi soli per motivi diversi, certo, ma entrambi bisognosi di affetto e di sostegno.
Inoltre, l’autrice tratta, anche se solo con un accenno, la violenza domestica, la povertà, e le fobie che non permettono a Keizo di condurre una vita normale.
Ogni capitolo, narrato in prima persona, mostra il punto di vista di Stefania e Kaizo. Lì dove Stefania termina la narrazione, viene ripresa da Kaizo e viceversa, e questo escamotage rende la lettura ancora più coinvolgente e appassionante, tanto che non sono riuscita a staccarmi dalle pagine di Come stelle senza cielo fino alla fine.
Un particolare da far notare è che per ogni parola giapponese c’è la nota che rimanda al suo significato, ma questo non spezza la lettura come si potrebbe pensare, anzi, la rende ancora più interessante, perché l’autrice, in questo modo, fa immergere il lettore ancora di più nella cultura giapponese, che a me personalmente affascina oltre ogni dire.
Quello che mi ha coinvolto è, inoltre, il modo di narrare dell’autrice. La lettura scorre fluida, leggera, sembra quasi di vivere insieme ai protagonisti la loro storia. È inevitabile provare simpatia per Stefania, che è una ragazza determinata ma allo stesso tempo dolcissima e molto empatica. Lei è l’unica a capire Keizo e a non risultare invadente, ma riesce a scalfire giorno dopo giorno il muro che il ragazzo ha costruito intorno a sé, è l’unica che lo accetta per quello che è e non pretende niente più da lui se non essere se stesso.
Siamo come stelle, migliaia di puntini dispersi nel cielo. Da soli non abbiamo valore, ma se uniti agli altri diventiamo indispensabili, proprio come le costellazioni.
Non mi resta che consigliare la lettura a tutti, anche a coloro che, come me, non amano i new adult, o i romance. Troverete un romanzo che vi ammalierà e vi coinvolgerà e soffrirete e riderete e amerete con Stefania e Keizo.
Avete letto Come stelle senza cielo?
Resta connessə. Segui la nostra pagina Facebook e il nostro profilo Instagram, in modo da non perderti nemmeno una novità.